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Con la Russia PDF Stampa E-mail

4 Marzo 2014

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L’Ucraina è Europa e l’Europa è e deve essere legata alla Russia. In Ucraina dunque non si muore con l’Europa contro Putin. Si muore contro il futuro dell’ Europa se si muore contro l’Uomo che ha la sola colpa di avere impedito agli stessi plutocrati illuminati di comprare la Russia. Né i soldi stranieri possono cancellare la realtà delle cose, ne gli ingenui sostenitori della rivolta di questi giorni possono dare altro, se prevalenti, che miseria, subordinamento a Washington e dolore alla propria terra.

L’impero americano, ormai apertamente in crisi, sferra un attacco violento e inaccettabile al cuore della Russia, per recuperare lo smacco subito in Siria, quando l’arroganza dello Zio Sam fu messa all’angolo da una rinnovata capacità dei popoli di limitare l’egemonia americana, grazie alla forte voce della nuova Russia di Putin. Ma non fu solo il danno d’interesse strategico a venire colpito. Grave colpo venne inflitto anche al prestigio internazionale americano che non ne poté uscire indenne. Aveva dovuto l’America incassare il no di molti alleati. Persino l’Inghilterra non aveva trovato la determinazione di seguire i cugini di oltreoceano. Ed adesso vogliono dare un colpo mortale all’Uomo che li ha umiliati.

Julija Tymošenko non è altro che il bel viso che ha lo scopo di mascherare gli appetiti dei signori che le danno ordini. Ella non è neppure una persona libera, è l’umile esecutrice di ordini di persone che neppure conosce, che le impongono di stabilire un regime satellite di Washington. Che la obbligheranno a svendere le risorse naturali ucraine, ad ospitare soldati ed armamenti stranieri, a rendere il proprio popolo soggetto ai capricci della speculazione dei mercati.

Ma ricordiamo, e facciamolo senza perdere la massima onestà intellettuale, cosa era la Russia e cosa erano i paesi dell’est dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Vediamo come il mondo libero, diretto e controllato dallo studio a sua volta  dipendente dai signori dei mercati, ne aveva stabilito il destino. I popoli alla fame, la criminalità incontrollata, l’arsenale bellico svenduto per foraggiare lucrosi conflitti in paesi del terzo mondo, la droga, la prostituzione e l’alcolismo a livelli allarmanti. E tutto questo semplicemente per gettare quei popoli nella miseria, alla mercé dei loro nuovi padroni statunitensi ed inglesi.  E poi vi è stata la forza di alcuni uomini di reagire. C’è stato uno scatto di dignità, che spesso si rinviene in quei popoli che guidati dall’istinto di sopravvivenza allentano il giogo, reagiscono alla frusta e finiscono per prendere a calci il tiranno. Michail Sergeevič Gorbačëv, l’uomo che per aver efficacemente svenduto il proprio paese ha ricevuto un Nobel ed ora vive libero e felice a Londra, è stato scacciato da  Boris Eltsin, quello stesso uomo che comprese di dover affidare  il futuro della Russia nelle mani di un uomo che per anni le era stato fedele in armi, Vladimir Putin. E grazie a tali uomini cosa è divenuta la Russia?

Non è oggi forse la Russia nuovamente una potenza mondiale, non è forse guidata da una élite unicamente russa, i suoi patrimoni non sono di proprietà o del popolo o di oligarchi russi? E per quale motivo l’Ucraina dovrebbe voler abbandonare una prospettiva di modernità e cadere nelle mani dell’Unione europea, che altro non fa se non distruggere paesi come la Grecia, l’Italia il Portogallo in favore della ricca Germania? Perché l’Ucraina dovrebbe volere questo? Non è forse perché agenti stranieri fomentano con false promesse ingenui e politicanti corrotti per instaurare un regime che porti l’Ucraina ad essere egemonizzata da Washington?

Non è dunque diritto dei Russi respingere un colpo inferto alla loro sovranità, non sarebbe dovere di ogni ucraino sconfiggere le mire straniere sulla propria terra, non dovrebbe ogni giovane europeo accorrere in difesa dell’Europa contro le Plutocrazie nemiche del Vecchio Continente?

 

Alessandro Scipioni

 

  

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