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7 Giugno 2014

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Permettetemi una specie di "Zibaldone dei pensieri": in questi ultimi dieci giorni, infatti, la carne al fuoco è stata parecchia e commentare ogni singolo avvenimento richiederebbe approfondimenti molto estesi.

Meglio dunque ragionare un poco a "ruota libera", mettendo insieme una macedonia, forse, ma dal contenuto molto significativo.

Archiviate le "Europee" del 25 maggio, con la vittoria dell' Italia dei pensionati che crede ancora a Babbo Natale e alla Fata Turchina (Renzi è stato votato dal blocco del 40% dei pensionati, parte del misero 58% di aventi diritto che perde ancora tempo alle urne), archiviata la sbornia post-elettorale dell' establishment di regime, stampa omologata in primis, trionfante per la vittoria dei cavalli della propria scuderia, archiviata pure la retorica patriottarda del 2 giugno, basata sulla spinta propulsiva del 25 maggio, che ha fatto esclamare al premier voli poetici su una "Italia smart" nei prossimi dieci anni, vero paradiso di latte e miele, ecco che la prima mannaia -di nome ISTAT- ha riportato parzialmente alla realtà i fans della Fata Turchina, sciorinando cifre da incubo sulla disoccupazione galoppante, ormai lanciata come un' auto sul rettilineo a 200 km/h, sulla stasi economica, il crollo dei consumi, la deflazione che -udite,udite!- è il nuovo spettro in salsa marxiana dell' Europa ("uno spettro si aggira per l' Europa..la deflazione", direbbe oggi Carlo Marx buonanima..), Obama che aumenta le spese militari (Nobel per la pace 2009) e mesta nel torbido in Ucraina...

Confidenti nelle virtù magiche della Fata Turchina, i belli addormentati nel bosco forse si saranno un poco scossi, passando dalla fase REM alla fase del dormiveglia, ma proprio qualche istante, si sa, perchè i sogni non possono attendere.

Non bisogna svegliare il nano Pisolo che dorme come un ghiro, quindi ad ogni scossone deve corrispondere, come contrappeso, una bella dose di Valium e di benzodiazepine.

La scansia della farmacia è piena di boccette e Lorsignori possono star tranquilli: tra pochi giorni c' è il Mondiale in Brasile, coi suoi psicodrammi collettivi (stavolta il sottoscritto non lo seguirà, pur se da sempre amante del calcio: preferisco godermi la ragazza) e i processi da Bar Sport; quindi i primi caldi estivi (è in arrivo un normalissimo Anticiclone) che fanno scoprire ai siti meteo (giro di affari: milioni di euro al mese, navigateci sopra: è tutta pubblicità e basta, una gara a chi la spara maggiore) che a giugno "fa caldo" (e la gente se ne stupisce) e in certe zone il caldo è afoso e l' afa fa sudare ( il Nobel per la scienza alla meteorologia quando lo daranno?), quindi i servizi del TG sulle spiagge (intervistando chi ha ancora i quattrini per andarci o chi si indebita con le finanziarie per farlo).

In questa macedonia di frutta, ci sarà il balletto "ripresa sì, ripresa no", colle solite docce scozzesi, qualche dozzina di aziende e centinaia di negozi falliti ogni mese, alcuni suicidi per Equitalia, le sparate di Renzi che "picchia il pugno sul tavolo" in Europa e gli articoli cervellotici di "Repubblica" sull' Europa, il lavoro (che non c'è più ), i giovani e il populismo.

Il solito tran tran, con la falla nello scafo che silenziosamente imbarca acqua nella stiva, lentamente lentamente, sino al naufragio..

Parafrasando il suo anfitrione Blair, Renzi ha parlato di "Italia smart" tra 10 anni..

Senza essere premier, posso dire anche io il mio pensiero circa l' Italia del 2024?

Un Paese dove di Smart ci saranno solo le automobili (fuori moda ma tenute per mancanza di soldi per cambiarle), un Paese ormai ridotto a Terzo Mondo, con fughe quotidiane di giovani e famiglie sui voli charter (sono buono e non parlo di barconi che giungeranno a Durazzo), con tassi di criminalità  da favelas colombiane, disgregazione sociale, sanità allo sfascio e welfare prosciugato, diseguaglianze sociali feroci, disoccupazione di massa e condizioni di lavoro cinesi.

Un Burkina Faso o un Centrafrica in salsa europea, talmente malridotto che gli scafisti egiziani o libici dovranno cambiare le rotte ai barconi, in quanto i  migranti subsahariani si rifiuteranno di metter piede in un Paese malmesso e ultra terzomondizzato, peggio di quello dal quale sono fuggiti.

Simone Torresani

 

  

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