Il vero spread |
24 Luglio 2014
Dallo scoppio della crisi finanziaria dell'estate 2008 ad oggi, abbiamo familiarizzato con un termine che pressoché quotidianamente i mass media ci propinano: lo spread. Esso è, in senso stretto, un numero che indica una differenza, ad esempio fra rendimenti dei Bund tedeschi e i BTP italiani, manifestando così il differente "rischio Paese" dei due Stati presi a confronto. Sullo "spread", e sul suo pericoloso crescere durante il periodo primavera/autunno 2011 con conseguenti dimissioni dell'indecoroso Premier Berlusconi e del suo Governo, stiamo assistendo negli ultimi mesi a continui retroscena in merito al fatto che potesse essere stato un ribaltone programmato da oscure forze politiche italiane ed europee, proprio agendo con l'arma dello spread. Non ho elementi sufficienti per potermi schierare con i complottisti o con coloro che rigettano questa tesi, pertanto con questo scritto voglio rimarcare un altro tema, l'altra faccia dello "spread", di un differenziale che non è solo e soltanto finanziario,ma soprattutto politico e culturale. Di seguito due coppie di eventi e comportamenti che ben rimarcano quanto appena sostenuto. In Italia l'ex-Premier ed ex-Cavaliere Berlusconi è stato condannato la scorsa estate con sentenza definitiva della Cassazione per una maxi frode fiscale, lui rimane bellamente nell'agone politico, svolge campagna elettorale per le successive elezioni Europee, viene ricevuto in pompa magna sia dal Presidente della Repubblica Napolitano che dall'attuale Premier Renzi in quanto leader (ma sarebbe meglio dire, padrone) di Forza Italia, partito che sta sostenendo Renzi all'occorrenza, ossia quando i suoi colleghi del PD fanno mancare voti utili per far passare le sue presunte riforme, e collabora in maniera attiva e interessata all'inflazionato ma sempreverde tema delle "riforme istituzionali". In Germania, l'ex Presidente del Bayern Monaco e stella del calcio tedesco Uli Hoeness, è stato condannato in primo grado a tre anni e mezzo per evasione fiscale, non ha voluto ricorrere in appello, vi ha rinunciato, ha ammesso le sue colpe e si è consegnato alle autorità tedesche per scontare, senza privilegi, il suo periodo di detenzione in carcere. Ancora. http://locatelliroberto.blogspot.it/ |
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