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Cattivi maestri PDF Stampa E-mail

7 Febbraio 2015

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Magdi Cristiano Allam ha pubblicato sulla sua pagina Facebook sei fotografie dello sventurato pilota giordano arso vivo. Il post a commento delle immagini recitava testualmente:

“Basta con questi mostri! Dobbiamo combattere e sconfiggere i terroristi islamici e sradicare l'ideologia dell'odio, della violenza e della morte insita nell'islam, prescritta da Allah nel Corano e messa in atto da Maometto. Oggi è stato un giovane pilota giordano musulmano ad essere arso vivo rinchiuso in una gabbia. Sempre oggi gli stessi terroristi islamici dell'Isis hanno ucciso un omosessuale, lanciandolo dal settimo piano legato a una sedia e poi lapidato dalla folla fino alla morte. Ebbene questa guerra del terrorismo islamico globalizzato riguarda tutti noi. È ora di dire basta!”

Il nostro mefitico Magdi - che di ‘cristiano’ non ha che il nome, peraltro, autoattribuito - nelle intenzioni si propone di “sradicare l'ideologia dell'odio, della violenza e della morte” dell’Islam, ma di fatto, purtroppo, diviene facile strumento per una ondata di odio e violenza - per ora fortunatamente solo verbale - senza pari. Leggetevi, delle migliaia di commenti presenti sulla sua pagina Facebook, solo questi riportati qui sotto (non ho inserito quelli pieni di insulti e turpiloqui vari) per comprendere quale sia il disegno di chi vuole creare ad arte ed alimentare odio e guerra.

Nessuno degli autori di questi deliri si domanda il senso di notizie come queste - meglio sarebbe dire di show come questi - il perché, ad esempio, questa vicenda dello sventurato pilota giordano sia così ben studiata mediaticamente, mentre non circolano immagini delle migliaia di morti bruciati vivi dalle bombe ‘intelligenti’ delle nostre ‘guerre umanitarie’. Nessuno degli autori di questi deliri si avvede di essere uno sciocco pappagallo che ripete a menadito quello che i veri artefici di atrocità come questa vogliono conseguire: il dilagare dell’odio e la realizzazione di quello ‘scontro di civiltà’ così perfettamente funzionale al disegno mondialista. L’efferatezza dell’atto e la sceneggiatura perfetta - evidentemente le decapitazioni erano diventate troppo comuni e non facevano abbastanza ’notizia’ - indicano come si voglia alzare ancor di più il livello dello scontro, portandolo all’interno del nostro tessuto sociale. Notate, infatti, quanti di questi soggetti - la cosa che colpisce di più è il gran numero di donne che invocano vendette innominabili - incitino alla violenza diretta contro gli immigrati o le persone di religione islamica, senza rendersi conto che non vi è alcun nesso - salvo alcuni sporadici casi che non sono regola - tra la religione o l’essere scappati dal proprio Paese e il terrorismo.

Il sostenere ciò equivarrebbe a considerare il cristianesimo - che tra crociate, pogrom e Inquisizione ha sterminato milioni di persone nei modi più atroci - la più grande bestialità della storia. Ma l’ignoranza e l’istinto dei burattini fanno da perfetta cassa di risonanza per quello che i burattinai vogliono: infettare il tessuto sociale di ogni popolo con il germe dell’odio e della violenza più bieca.

Cerchiamo di mantenere deste le nostre coscienze!

Buona lettura.

Screen Shot 2015-02-04Pierluigi *** E' giunta l'ora di una bomba " H ". Basta !!

Caterina *** pienamente daccordo, mi pare che sia anche tardi!

Vin*** è meglio il napalm, costa meno ed è più gestibile.....

Luca *** Bisogna sterminarli tutti, sono una razza infetta

Carlo *** con i maiali non si dialoga vanno macellati,con tutto il rispetto dei poveri suini

Massimo *** solo una parola per questi barbari, sterminiamoli, non meritano di vivere, l'occidente ha i mezzi tecnici per farlo, occorre agire, napalm o quant'altro, vanno eliminati tutti! […]

 

Ora proviamo, solo per un momento, a mettere a confronto queste reazioni con la risposta che una giovane donna ebbe - settanta anni fa - a dare ad un altro terribile evento storico: la deportazione ed il massacro degli ebrei.

"Quando siamo arrivati alla frase: basta che esista una sola persona degna di esser chiamata tale per poter credere negli uomini, nell'umanità, m'è venuto spontaneo di buttargli le braccia al collo. È un problema attuale: il grande odio per i tedeschi che ci avvelena l'animo. Espressioni come: “che anneghino tutti, canaglie, che muoiano col gas”, fanno ormai parte della nostra conversazione quotidiana; a volte

fanno sì che uno non se la senta più di vivere, di questi tempi. Ed ecco che improvvisamente, qualche settimana fa, è spuntato il pensiero liberatore, simile a un esitante e giovanissimo stelo in un deserto d'erbacce: se anche non rimanesse che un solo tedesco decente, quest'unico tedesco meriterebbe di essere difeso contro quella banda di barbari, e grazie a lui non si avrebbe il diritto di riversare il proprio odio su un popolo intero. Una pace futura potrà esser veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in se stesso - se ogni uomo si sarà liberato dall'odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest'odio e l'avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo. È l'unica soluzione possibile. E così potrei continuare per pagine e pagine. Quel pezzetto d'eternità che ci portiamo dentro può esser espresso in una parola come in dieci volumoni. Sono una persona felice e lodo questa vita, la lodo proprio, nell'anno del Signore 1942, l'ennesimo anno di guerra".

Quella donna era Etty Hillesum, morta lei stessa nel campo di concentramento di Westerbork appena un anno dopo aver scritto queste righe, lei, mai paga di cantare Dio e la vita. Prendiamo ispirazione da lei per contrastare con consapevole calma le onde d’odio che ancora una volta si spargono per il mondo.

Piero Cammerinesi 

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