Avviso Registrazioni

Scusandoci per l'inconveniente, informiamo i nuovi utenti i quali desiderino commentare gli articoli che la registrazione deve essere fatta tramite Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

Login Form






Password dimenticata?
Nessun account? Registrati

Cerca


 
  SiteGround web hostingCredits
Un saggio su Kalergi PDF Stampa E-mail

11 Aprile 2015

Image

 

Siamo immersi nella crisi, la cosiddetta crisi europea. È quella crisi che molti si ostinano a definire economica mentre in realtà è soprattutto finanziaria, è la decadenza culturale, è l'invasione di masse allogene, è la scomparsa perfino della finzione democratica, è la posizione prona di fronte al mondialismo, è la povertà dei popoli e infine lo struggente dibattersi dell'individuo, costretto a girare in tondo, in quella che non è neanche più un'agonia, mancando proprio l'agone, visto il nascondersi del nemico.

Questa crisi, secondo l'autore, è troppo pervasiva per essere semplicemente frutto del caso o di malagestione. Deve essere il risultato di un disegno, di una volontà. Come tutte le tesi, anche questa nasce quindi da una intuizione, da una sintesi. Ma onestà intellettuale vuole che le intuizioni vadano confermate o rigettate alla luce dei fatti. È seguendo questo filo che l'autore si è imbattuto in Richard Coudenhove Kalergi, il cosiddetto "padre dell'Europa", figura controversa ma certamente importante. La scarsità, la superficialità, così come la tendenziosità delle notizie esistenti in rete, lo hanno costretto ad indagare maggiormente. Da un'indagine storica e filosofica, condotta su documenti e testi in ogni lingua, alla ricerca dei contatti personali, dei flussi di denaro, delle partecipazioni, dei profili dei personaggi secondari della vicenda, dopo mesi di ricerche e traduzioni, è nato il saggio di Matteo Simonetti "La verità sul Piano Kalergi", edito da Radiospada.

Si tratta del primo saggio in italiano e del secondo al mondo su questo personaggio, il suo pensiero e le sue azioni, i quali spesso sono considerati alla stregua di una bufala internettiana, sminuite nel loro significato, non capite, non indagate, taciute.

Accanto a questo tacere c'è, a contrasto, il prestigioso "Premio Kalergi" consegnato, tra gli altri, a Van Rompuy e Angela Merkel, a testimonianza che in certi ambienti Kalergi è molto conosciuto.

I movimenti euroscettici, oggi in crescita, si fermano purtroppo al contingente, non hanno una visione d’insieme, non scorgono gli ampi disegni e così non riescono ad incidere.  Questo libro, saggio storico-filosofico tutto rivolto all’attualità, colma una lacuna enorme analizzando con minuziosità fatti e misfatti dal 1920 ad oggi, “La verità sul piano Kalergi” rivela ciò che coscientemente è stato celato ai popoli e agli individui circa la natura di questa Europa.

Il conte Kalergi, mente di rilievo, ma anche forse inconsapevole pedina, è la figura di spicco di questa costruzione artificiale. Con lui e tramite lui agiscono poteri nascosti, che in un piano dettagliato e tramite un’opera paziente forgiano, anche nella teoria, una nuova élite, un nuovo stile di vita, che in parte è già in atto e in parte deve ancora completarsi.

Il testo di Kalergi “Praktischer Idealismus”, mai tradotto in italiano e praticamente reso introvabile, cancellato dalla storia, è al centro di questa riflessione, così come la sua “applicazione” socio-politica.  I risultati di tale analisi sono tanto spiazzanti e preoccupanti quanto indubitabili dal punto di vista storico. Emerge un Kalergi razzista, antidemocratico, cultore della violenza e dell'eugenetica, propugnatore dell'ingegneria sociale. Non si capisce come, alla luce di tutto ciò, o forse lo si capisce davvero per la prima volta, i politici europei possano con orgoglio ritirare un premio che porta il suo nome.

Si tratta di una lettura scomodissima, quella di "La verità sul piano Kalergi", nella quale tutti i caratteri di questa Europa, cioè tecnocrazia, finanza dominante sulla politica, morte dei popoli e delle nazioni e sostituzione demografica, emergono col loro vero volto, quello di strumenti di una dominazione occulta. Gli attori all'opera sono tre, distinti solo per comodità: la massoneria; un certo ebraismo finanziario ma non solo; le potenze anglofone. Alla luce di queste scoperte l’Europa odierna si configura come elemento centrale del mondialismo. Gli sconfitti, manco a dirlo, sono i popoli europei, nemmeno convocati al tavolo al quale si gioca il loro destino. 

Commenti
NuovoCerca
Solo gli utenti registrati possono inviare commenti!
 
< Prec.   Pros. >