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Watson, il razzista "scientifico" PDF Stampa E-mail

19 ottobre 2007

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James Watson, 79 anni, premio Nobel per la medicina per aver "scoperto" il DNA insieme a Francis Crick, si è dichiarato pessimista sull’Africa: “l'intelligenza degli africani è come la nostra? Ciò contraddice tutti gli esperimenti effettuati”.
Giusto il pessimismo sull’Africa: noi bianchi occidentali e il nostro sistema di sviluppo ne abbiamo decretato la tragica fine.
L'opinione di di Watson, tuttavia, oltre che essere semplicemente razzista (gli esperimenti di cui parla non sono dotati di alcuna validità scientifica), è anche di una arroganza senza precedenti. Come se non fossimo stati noi bianchi, con la nostra stupidità, la nostra violenza e il nostro umanitarismo interessato, ad avere decretato la devastazione dell’Africa. Un continente, dati alla mano, che era autosufficiente e “felice” fino agli Anni Sessanta del secolo scorso. Ma, giustamente, in democrazia la libertà di espressione impone che ciascuno possa dire la sua. Ci sono però affermazioni responsabili e irresponsabili. Essendo Watson un premio Nobel, la sua parola è autorevolissima e potente. Le opinioni di Watson pesano come macigni: non è certo un avventore da bar che dice che i marocchini sono tutti nullafacenti e stupratori.
L’idea “i bianchi sono più intelligenti dei neri” (magari supportata in futuro da qualche test di intelligenza che, in un mostruoso rituale di autocelebrazione della mente umana, sarebbe dotato di valore scientifico) giustifica la morsa in cui l'Occidente tiene avvinta l'Africa.
Tiriamone le conseguenze. L’uomo bianco sarebbe scientificamente superiore all’uomo nero. I neri sarebbero scientificamente schiavi dei bianchi perché meno intelligenti. Quindi non solo il libero mercato, il capitalismo, l’economia, i teorici del destino manifesto giustificherebbero lo scempio che è stato fatto dell’Africa e del resto del mondo (compreso lo stesso Occidente), ma anche la scienza ufficiale.
Spesso il razzismo nasce dalla paura verso ciò che non si conosce o non si comprende o da qualche sentimento di inferiorità. Non sarà che Watson abbia qualche infantile complesso d'inferiorità verso i neri, ancora non del tutto assoggettati al dominio bianco?
L’eminente scienziato premio Nobel ha sostenuto in passato il diritto delle donne ad abortire quando test genetici avessero dimostrato l’omosessualità del feto. Il Museo della scienza di Londra ha fatto bene a mettere a tacere un vecchio razzista come Watson. Se vuole, che scriva, come gli altri, le sue stronzate su un blog.

Ettore Casadei

Commenti
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fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 19-10-2007 19:37

Giudicare una razza più intelligente di un'altra è sempre qualcosa di molto azzardato, soprattutto in questa sede dove prevale il relativismo culturale. Ma proprio perchè crediamo nel relativismo culturale non possiamo dire che Watson abbia torto: è un dato di fatto che noi e gli africani abbiamo intelligenze diverse. Basta osservare la nostra terra e la loro per capire che abbiamo due teste diverse, non serve certo che ce lo venga a dire un Nobel per la medicina.
Dire che noi siamo più intelligenti di loro è un giudizio presuntuoso, superficiale e in ogni caso mai oggettivo e qui siamo daccordo, ma dire %u201Cl'intelligenza degli africani è come la nostra? Ciò contraddice tutti gli esperimenti effettuati%u201D non mi sembra sbagliato, anzi, aggiungo (e ripeto) che non serviva un Nobel, non servivano esperimenti per affermare che l'intelligenza nostra è diversa da quella africana: è un dato di fatto, sennò non saremmo qui a dire che è colpa nostra se l'Africa oggi è quello che è a causa dell'esportazione del nostro modello.
paolo_valdo@libero.it
Paolo (Registered) 19-10-2007 20:52

L'intelligenza non è una sola. Ce ne sono migliaia di verse. E se qualcuno si arroga il potere di dire che la sua è migliore, ecco forse quello è il tipo di intelligenza di cui il genere umano farebbe volentieri a meno.
Ettore (Registered) 19-10-2007 21:32

caro fabio, può anche essere che sia un dato di fatto che abbiamo intelligenze diverse, ma: primo i dati di fatto per essere tali devono essere dimostrati (ci sono centinaia di fattori quasi tutti culturali che modificano l'ambiente e il modo di vivere nel corso dei secoli. consiglio a questo proposito il libro "Armi, acciaio e malattie. Breve storia degli ultimi 13mila anni" di Jared Diamond). secondo, come dice paolo, esistono diversi tipi di intelligenze. terzo, e più importante: dichiararsi "pessimisti" sull'Africa a causa dell'intelligenza degli africani significa, di fatto, dichiarare "loro sono meno intelligenti del resto del mondo quindi non ce la faranno mai", e questo è veramente ineccettabile, anche perché presuppone un pensiero unico, il nostro. e Movimento Zero è decisamente contro questa mentalità. e scusate la lunghezza.
max (Registered) 19-10-2007 23:28

Già il fatto che i bianchi vogliano misurare quantitativamente una cosa impalpabile e imprevedibile come l'intelligenza umana la dice tutta sul modello oggi dominante, a meno di non volere considerare l'intelligenza come un procedimento logico oggettivo di se-allora, talmente idiota che qualunque computer sa metterlo in pratica in modo perfetto, sempre identico e prevedibile.
E i test, anche quelli fatti meglio, pretendono pur sempre di misurare ciò che non è quantificabile, e ciò è segno di profonda stupidità.
Se i test dei bianchi non sono in grado di cogliere l'intelligenza degli africani, non è un problema dell'africa, è un problema nostro.

m viviani
simone19815@interfree.it
Poggesi (Registered) 20-10-2007 11:55

Disarmante. Al confronto le aberrazioni mitteleuropeo-continentali di un Eichmann ci appaiono oggi, nella loro stupidità criminale, quasi provinciali, sempliciotte, naive, "banali" per dirla con la Arendt. Che l'arroganza ed il razzismo di un certo "Occidente" non si siano ancora svelati in tutta la loro folle (volontà di) potenza?
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 20-10-2007 17:15

Come già ho detto, siamo daccordo sulla stupidità del giudicare un intelligenza migliore di un'altra; ne segue che è stupido dichiararsi pessimisti sull'Africa perchè si presume che l'intelligenza del suo popolo sia inferiore alla nostra.
Watson ha chiaramente i paraocchi, come tutta la società che evidentemente sostiene, se non nota che bisognerebbe essere pessimisti per la nostra condizione e non per quella Africana, che ancora non è stata completamente devastata dal "nostro" modello sbagliato.
Ciò che mi premeva precisare però era che un'osservazione non era sbagliata e cioè che difatti le intelligenze sono diverse, come dice appunto anche Valdo.
E sono daccordo con max sulla stupidità di voler misurare qualcosa di profondamente imprevedibile come l'intelligenza umana. Se non siamo in grado di intuire e concepire (e non misurare) l'intelligenza africana, questo è solo un problema nostro.
syn (Registered) 21-10-2007 12:14

Ehm, non vorrei rovinare la festicciuola, ma il nobel ha smentito, con tanto di dovute e aggettivate scuse, le assiomatiche affermazioni di cui sopra. Quindi inutile infervorarsi adesso. Pace e bene a tutti i fratelli
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