Avviso Registrazioni

Scusandoci per l'inconveniente, informiamo i nuovi utenti i quali desiderino commentare gli articoli che la registrazione deve essere fatta tramite Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

Login Form






Password dimenticata?
Nessun account? Registrati

Cerca


 
  SiteGround web hostingCredits
Tornare in piazza PDF Stampa E-mail

25 ottobre 2007

Active Image

I noglobal alla Bono: "Bono e le altre star sono molto bravi a raccogliere fondi... Ma la spinta ideale dei movimenti anti-globalizzazione di Porto Alegre, per dire, era tutta un'altra cosa. Allora si capiva che quelli che stavano in strada erano i perdenti arrabbiati e protestavano contro quelli dentro il palazzo". Falsa coscienza: "Ora si ha l'impressione che basti mettersi un braccialetto glamour con uno slogan benefico o comprare prodotti di grandi marchi che devolvano una porzione degli introiti a una giusta causa per salvarsi la coscienza. Ma non è così. Questo è marketing". Cadere nella rete: "Non ce l'ho affatto con la rete, è una grande strumento per organizzare la protesta. Dico solo che non può sostituirla. E' molto più sicuro lamentarsi dalla propria cameretta che sulla prima linea di una manifestazione, rischiando le botte. E dà una gratificazione istantanea. Però la sua efficacia è diversa". E' Naomi Klein a parlare (La Repubblica, 23/10/2007). Puro buon senso, il suo: finitela, cari contestatori da salotto, di limitarvi alla controinformazione su internet. O a giocare ai buoni samaritani facendo shopping etico. Tornate in strada. Fate politica portandoci le gambe e il cuore. Peccato solo che la Klein non dica un'ultima, importantissima cosa: non fatevi abbindolare da quella parte dei no-global che invece di lottare contro la globalizzazione, ne sogna un'altra, più "giusta" e lastricata di buone intenzioni. Quando invece è la globalizzazione in sè a essere distruttrice delle identità locali. E della libertà dei popoli. (a.m.)

Commenti
NuovoCerca
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 26-10-2007 00:38

esattamente. si può dire che la maggior parte di quelli che in piazza si definiscono no-global, in realtà sono per una globalizzazione migliore, ma sempre globalizzazione è: sono new-global.
LeoBulero (Registered) 26-10-2007 15:12

Sì, si sta diffondendo l'idea che le cose si risolvano semplicemente essendo contrari e magari con una petizione online che nessuno leggerà mai.
Ci vuole un ritorno all'azione e una fuga dalla sicurezzatrappola delle mura di casa, del proprio pc e di tutto il resto di inutilodomestici vari...
Solo gli utenti registrati possono inviare commenti!
 
< Prec.   Pros. >