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Prodi SI TAV PDF Stampa E-mail

8 novembre 2007

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Attenti alla facce. Quella di Romano Prodi è paciosa, emiliana, tortellinesca. Se la dà da buono. Parla con voce piana, bassa, da pretino di provincia. Anzi non parla: sibila. Guardatelo in questo video: sussurra per contenersi, e poi esplode in una rabbia (che pare essere da anni repressa) contro dei gentili signori della Val di Susa, venuti lì con un pacco di 32 mila firme contrarie all’Alta Velocità e argomenti, argomenti, argomenti contro quella mostruosità che ha nome Tav.
32 mila firme: l’intera popolazione della valle che non vuole piegarsi al diktat dello Sviluppo sulla pelle della gente. Romano guarda, abbozza, ringrazia. E se ne frega.
Gli argomenti: la Tav, e in particolare la tratta Torino-Lyon, è una truffa bella e buona. Gli spiegano perché. Fatti, cifre, dati: non chiacchiere. Ma lui l’unica cosa che sa dire è “io non sono un truffatore!”, e chiude lì il discorso. Non risponde sul merito. Si rannicchia sulla sedia, offeso come un bambino a cui hanno toccato la mamma. Ma qui si parla delle vite, delle casa e della terra di cittadini, non del suo onore personale.
Quasi si addormenta: è il suo modo di esprimere il livore. Esattamente come quando è felice. Vallo a capire, uno così.
Questo è il primo di una serie di video. Ma è sufficientemente istruttivo per capire l’arroganza, la malafede e il vero movente dei governi di destra e sinistra sulla Tav (come su tutto il resto): il bene di chi paga e manovra i partiti. Cioè le grandi concentrazioni economiche e bancarie che brigano affari e conquistano appalti depredando il denaro pubblico: le nostre tasse e i nostri risparmi.
E ci vengono anche a raccontare che lo fanno per il nostro bene.
Sarà düra! (a.m.)

PS: il ministro Ferrero, comunista valdese (e piemontese), quello alla sinistra di Prodi, è lì perché dovrebbe fare da mediatore. Ma fa solo pena. Fissa il vuoto e non sa che dire. Però in campagna elettorale il suo partito, Rifondazione, ingannava gli elettori fessi parlando di No Tav. Si faccia un giro in Val di Susa. Vediamo come lo accolgono.

Commenti
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syn (Registered) 09-11-2007 09:12

consiglio caldamente di visualizzare anche i restanti tre segmenti. Questo è il canale: http://www.youtube.com/user/legambientevallesusa
collapse (Registered) 09-11-2007 12:32

Visto... ho linkato il tutto su uno dei miei blog, sull'onda della costernazione... Io non so... vedendo il "capo del governo" che davvero si addormenta, mi viene da pensare che l'Italia non stia vivendo nella realtà, ma dentro un Incubo. E' UNO SCHIFO, UNA PRESA PER IL CULO.
giorgio.solza@tiscali.it
giorgio.solza@tiscali.it (Registered) 09-11-2007 13:52

Scusatemi, ma io non posso aderire ai modi usati dai No Tav, almeno in questa circostanza.
Prodi non ha una voce squillante, è vero: ma quello che conta non è la voce, ma il significato delle parole che vengono pronunciate (ma non sono udibili). Inoltre la voce di Prodi è chiaramente soffocata da un cattivo uso dell%u2019audio.
Dunque. Questi No Tav si presentano al Presidente del Consiglio portando 32.000 firme sotto un documento che accusa il progetto europeo essere una truffa, lo considera devastante, e che infine invoca un diverso modello di sviluppo per l%u2019intera umanità, e parla di rischi ambientali planetari.
E cosa volete che risponda un primo ministro, sul cui tavolo viene rovesciato un insulto molto grave (truffa) contemporaneamente alla richiesta di due riforme planetarie (il modello di sviluppo culturale ed economico, e le misure ecologiche per la salvaguardia del pianeta)?
A mio parere, è già un buon risultato aver potuto raccogliere e presentare le firme in una riunione formale, e aver potuto filmare e pubblicare la riunione stessa. E in una riunione a Palazzo Chigi non valgono gli stessi modi, né le stesse parole, che invece vanno benissimo in un Vaffanculo Day. Tra l%u2019altro, a proposito di Valium, Matrix ha presentato il filmato dell%u2019incontro Prodi/Grillo. Non c%u2019era affatto stato un pisolino: Grillo parlava e Prodi sfogliava i documenti presentati. Comunque va benissimo la satira; la satira non deve riprodurre situazioni reali..
Per quanto riguarda il modello di sviluppo, sono d%u2019accordo anch%u2019io che sia orribile. Ma è quello che è, perché la cultura della maggioranza lo vuole; d%u2019accordo, è una cultura violentata dal liberismo massacrante; purtroppo è vero quello che dice M. Fini: la gente è stata portata a desiderare il centocinquantesimo modello di asciugacapelli con accessori rotanti.
Per modificare questa cultura occorre, oltre alla satira, una costante lenta faticosa rivoluzione culturale, quella di Pasolini, quella di M. Fini.
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 09-11-2007 16:55

Il comitato No Tav è stato fin troppo pacato. Quanto importa se i modi sono da "palazzo chigi" o da "v-day"? Da quand'è che ha importanza? Ciò che importa è il contenuto e mi sembra che il comitato No Tav sia stato fin troppo chiaro nell'esprimerlo, ad un governo tra l'altro che lo ha preso ampiamente per il culo basando la sua campagna elettorale anche su questo punto, attraverso verdi ed estrema sinistra, che tanto hanno elogiato quel programma elaborato nella tanto decantata (ed onerosa) Fabbrica del Programma. Il fatto che sia premier non lo esenta dal sentirsi chiamare truffatore e non significa che si debba utilizzare necessariamente un linguaggio altolocato e/o politicamente corretto, nè necessariamente tecnico.
Il governo pretende di andare li a distruggere la terra di una popolazione e pretende che questa stia zitta e buona, dopo aver fatto determinate romesse? E' una pazzia anche solo sperarlo.
Non mi meraviglierei se il comitato No Tav iniziasse a trasformarsi da comitato per la raccolta firme, in banda di guerriglieri pronti a non far avvicinare chiunque abbia l'intenzione di ficcare un martello pneumatico in quella valle.

Comunque anche io ho visto tutte e quattro le parti. Ferrero non è che è stato proprio in silenzio con lo sguardo nel vuoto tutto il tempo. A volte si esprimeva e se lo si osserva bene, spesso si notavano nel volto espressioni di disapprovazione su alcune cose dette da Prodi. Comunque l'imbarazzo da parte sua è evidente come Giampiero Galeazzi dietro un palo della luce.
etcasadei@yahoo.it
Ettore (Registered) 11-11-2007 16:23

%u201CL%u2019Italia deve tornare a correre, o la crisi del Paese sarà irreversibile%u201D. Così Prodi, il 10 novembre 2007.
E%u2019 un ritornello che ogni tanto si fa sentire. Niente di nuovo sul fronte occidentale quindi: o corriamo, o corriamo. Chi si ferma, o anche solo si permette di rallentare un po%u2019, è perduto. Questa frase l%u2019avrebbe potuta dire qualsiasi Presidente del Consiglio di qualsiasi legislatura.
E%u2019 significativo però un fatto: la frase è stata pronunciata all%u2019indomani dell%u2019incontro tenutosi a Roma tra Prodi e i rappresentanti del movimento No Tav.
La risposta di Prodi alla delegazione è quindi questa: chiunque provi solo a rallentare un po%u2019 il Paese, o a impedirne un%u2019ulteriore accelerazione (perché di questo si tratta), innescherà un meccanismo di crisi irreversibile, senza ritorno. Il baratro. Se gli abitanti della Val di Susa continueranno a opporsi alla costruzione della Tav, saranno responsabili in prima linea di questo sfacelo, visto che la loro rivolta è mirata proprio a combattere la velocità, concetto ormai assurto a divinità, figlia diretta del vero e unico dio denaro, unica salvezza per il genere umano.
Prodi non sa, o se sa finge benissimo di non sapere, che la crisi irreversibile esiste già ed è stata innescata proprio da questa folle corsa verso il nulla. Lo schianto, alla velocità a cui stiamo andando, è ormai inevitabile e vicino. Rallentare potrebbe limitare i danni, fare meno vittime. Invece no, corriamo e corriamo e corriamo a perdifiato, ciechi, sordi, dopati, sballottati qua e là, senza sapere dove stiamo andando.
Siamo stanchi di correre signor Presidente. Lo sono gli abitanti della Val di Susa, lo siamo noi. Vogliamo camminare, tirare il fiato, guardarci attorno. Se vuole corra lei e quelli come lei.
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