Avviso Registrazioni

Scusandoci per l'inconveniente, informiamo i nuovi utenti i quali desiderino commentare gli articoli che la registrazione deve essere fatta tramite Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

Login Form






Password dimenticata?
Nessun account? Registrati

Cerca


 
  SiteGround web hostingCredits
Pensiero unico e binario unico PDF Stampa E-mail

16 Luglio 2016

Image

 

Da Rassegna di Arianna del 13-7-2016 (N.d.d.)

 

[…] Che cosa sia il Pensiero Unico lo abbiamo scritto varie volte: si tratta di quella ideologia progressista, moderna, al passo con i tempi che ha eliminato i vecchi tabù economici e metapolitici che una volta erano presenti nella coscienza di chi doveva amministrare e sono stati sostituiti con altri concetti più moderni, avanzati e di rilevanza sociale ed economica. Viviamo in un mondo aperto e globalizzato e non si può certo rimanere ancorati al proprio paese, alla propria realtà locale ed alla cultura del posto (ci dicono) ma bisogna aprirsi mentalmente ai nuovi concetti che arrivano da fuori, non si sa bene da dove ma quasi sempre dall’”Amerika”, dalle “democrazie avanzate” e dagli esperti di etica, dai grandi sociologhi e dai “maitre à penser” d’oltralpe, questo è quanto predica l’ideologia mondialista  della globalizzazione. Il cittadino che pensa e vorrebbe farlo con un proprio metro di giudizio che gli deriva dalla sua estrazione e dalla sua cultura, si sente invischiato, avviluppato in questa nuova ideologia che inibisce qualsiasi pensiero ribelle, che lo vuole omologare ai concetti prevalenti a prescindere da qualsiasi obiezione. Si vive un’epoca dove sono cadute le vecchie ideologie, dopo la caduta del muro di Berlino, trionfa invece quale ideologia diffusa e professata, il liberalismo o meglio ancora la concezione neo liberale, basata sul dogma del libero mercato. Tutti i personaggi pubblici si proclamano liberali o quanto meno a favore del libero mercato e guai a contraddirli, si passa per retrogradi o nostalgici del veterocomunismo o dell’autarchia fascista. Quindi non esiste spazio per l’intervento dello Stato che dovrebbe investire in opere pubbliche spendendo risorse (che non possiede perché ha ceduto la facoltà di battere moneta) ed aggravando il suo deficit, visto che dovrebbe chiedere i soldi in prestito a entità bancarie internazionali. L’intervento dello Stato viene considerato obsoleto dagli economisti neoliberisti che inorridiscono al solo pensiero di uno Stato interventista, d’altra parte l’Europa non ce lo permetterebbe. Il mercato è una specie di entità superiore la cui mano invisibile corregge le deviazioni ed asperità dei provvedimenti economici, i mercati finanziari in particolare sono talmente onnipotenti da determinare da soli l’orientamento generale delle economie, il livello dei prezzi, la competitività e l’andamento dei profitti per le grandi imprese. Certo non possono ammodernare le infrastrutture ma si può affidare il compito al mercato ed ai nuovi gestori, se ne hanno voglia, nel ruolo di investire ed ammodernare le infrastrutture.

 

Se ci chiediamo in che cosa consiste il pensiero unico dobbiamo considerare che questo è in concreto la trasposizione in termini ideologici che si pretendono universali, degli interessi di un insieme di entità economiche e specialmente di quelle del grande capitale finanziario sovranazionale. Le sue principali fonti si trovano nelle grandi istituzioni internazionali come l’ONU e organismi collegati come l’UNESCO, UNHCR, FAO, ecc., l’Organizzazione per la cooperazione e sviluppo economico (OCSE), il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la Banca Mondiale, l’organizzazione per il commercio mondiale(WTO), la Commissione Europea, il sistema (cartello) delle banche centrali, tutti organismi che finanziano ONG, centri di ricerca, università e fondazioni chiamati a sviluppare le idee e le iniziative tutte collegate al pensiero unico ed all’ideologia mondialista propria di queste organizzazioni. I concetti di questo pensiero unico e dell’ideologia mondialista vengono diffusi attraverso tutti i principali media ed in particolare quelli anglosassoni di informazione economica come l’Economist, il Financial Times, il Wall Street Journal, agenzie come Reuters, CNN, ecc. Tutti concetti ripresi dalla stampa nazionale ed europea e fedelmente fatti propri dagli opinionisti di Repubblica, del Corriere della sera, della Stampa, ecc. dalle principali reti televisive, tutti media di proprietà dei principali gruppi industriali e finanziari. Il fondamento del pensiero unico, oltre all’ideologia liberale e neo liberista, è il concetto del primato dell’economia sulla politica, di conseguenza dell’importanza del giudizio dei mercati prima di qualsiasi altro. Una politica fatta da un governo può essere positiva se incontra il favorevole giudizio dei mercati e negativa se invece viene giudicata non conforme e incontra lo sfavore di questi che si manifesta il più delle volte con un declassamento delle onnipotenti agenzie di rating che sono tutte consociate con le principali banche d’affari (guarda caso). Il verbo principale del pensiero unico è quello che predica la necessità di adeguarsi al mercato da parte di tutti: i governi devono adeguare la loro politica economica ai mercati, i lavoratori devono adeguare i loro contratti, salari e condizioni di lavoro al mercato (del lavoro), le imprese devono adeguare la loro produzione al mercato per essere competitive, lo Stato deve privatizzare i suoi servizi essenziali e non. Il mercato a sua volta è dominato dal libero scambio illimitato (come fattore di progresso) e questo si basa sull’abolizione delle frontiere, sulla globalizzazione dell’economia, libera circolazione dei capitali e sull’omologazione delle condizioni di lavoro e dei diritti. Si predica il concetto del sempre meno stato e più mercato come toccasana di tutti i mali, la privatizzazione dei servizi, l’efficienza in un sistema dove ciascuno sia responsabile del proprio benessere, quale retaggio della mentalità calvinista anglosassone. Questi concetti sono ripetuti ossessivamente da tutti gli organi di informazione e dai politici senza distinzione fra destra e sinistra e questo conferisce una tale forza di intimidazione da soffocare qualsiasi tentativo di dissidenza o di riflessione libera. Il Pensiero Unico è sinteticamente questo, in ambito economico, ed è impossibile resistergli.

 

Si è portati quasi a pensare, in ambito europeo, che i circa 21 milioni di disoccupati in Europa, il disastro urbano, la precarizzazione generale del lavoro, la corruzione delle classi politiche, le tensioni nelle grandi periferie delle grandi aree urbane, il saccheggio dell’ambiente e l’inquinamento, il ritorno dei razzismi, degli integralismi religiosi, la marea degli esclusi, l’immigrazione di massa, tutto questo non sia che un miraggio, una allucinazione in grave discordanza con questo che dovrebbe essere il migliore dei mondi edificato in base ai precetti del Pensiero Unico e della globalizzazione. Poi intervengono avvenimenti come il disastro ferroviario in Puglia e qualcuno arriva a riflettere: c’era ancora il binario unico in Puglia, ma non era il mercato che doveva risolvere tutto, non ci avevano detto forse di affidarci a lui, una”entità superiore”? Qualche cosa non quadra e le persone più avvedute iniziano a porsi delle domande. Non troppe però poiché il sistema non ti permette di riflettere e di fare delle valutazioni che si discostano dal “Pensiero Unico”: si potrebbe passare per “retrogradi e populisti”.

 

Luciano Lago

 

Commenti
NuovoCerca
Solo gli utenti registrati possono inviare commenti!
 
< Prec.   Pros. >