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«'A Warter, ma ar Comune, chi ce stà?» PDF Stampa E-mail

20 novembre 2007

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Le nostre città sono preda di caccia dei politici alla ricerca di visibilità e poltrone. Roma, ad esempio, o viene amministrata in un certo modo (molto amichevole verso le lobby dei palazzinari, in primis quel Francesco Gaetano Caltagirone proprietario del Messaggero, suocero di Pierferdi Casini e ai vertici del terzo polo bancario nazionale, il "rosso" Monte Paschi di Siena), o non viene amministrata proprio. Già, il Walter c'ha da fa', ahò. Ecco cosa ci scrive un aderente di Movimento Zero di Roma:

Veltroni vuole continuare a fare il sindaco di Roma nonostante svolga il ruolo di leader del Partito Democratico.
Dall’alto della sua presunzione pretende di amministrare la capitale “part-time”. Qualsiasi dirigente di un’azienda privata, comportandosi così, sarebbe destinato al fallimento. Lui, ovviamente, no. O forse sì?
Letizia Moratti gli ha risposto per le righe affermando: “Io, come sindaco di Milano, mi dedico tutta la giornata”. Al di là della retorica di circostanza, ha perfettamente ragione.
Ma Walter è convinto di svolgere il ruolo di sindaco in maniera impeccabile. Ma ne siamo davvero sicuri?
Roma è una metropoli difficile da gestire, di certo ha molti più problemi di una qualsiasi “grande” città italiana. L’amministrazione comunale però ha “toppato” su due punti cruciali: la gestione del traffico locale e del manto stradale.
Da semplice cittadino credo si sia fatto troppo poco per ristrutturare le strade, che in molti quartieri sono ancora piene di buche, tombini, rialzi, collinette e dune, che oltre a rovinare le ruote delle macchine rischiano di provocare gravi incidenti. Personalmente sono una vittima diretta della scarsa lungimiranza del Comune veltroniano su questo fronte.
Nel 2004 a piazza Conca d’Oro ho dovuto cambiare l’asse anteriore delle ruote della mia automobile per una buca profonda mezzo metro che mi è costata quasi 300 euro.
All’epoca le strade del quartiere Monte Sacro erano in condizioni pessime, al punto che su un piccolo quotidiano locale, “L’eco della Quarta”, diretto dal consigliere di An Roberto Borgheresi, vennero pubblicate le foto di un gruppo di consiglieri comunali intenti a disputare una partita di golf in quella via.  Una goliardica manifestazione di protesta che simboleggiava la reale condizione di disagio di molti cittadini romani e non.
Ma i casi sono tanti ed estesi a tutta la capitale (da via Cassia alla Tiburtina, dall’Appia  Nuova all’Ostiense, da San Lorenzo a Monte Mario, fino a Tor di Quinto, dove questa volta i rom non c’entrano) e non sempre si è intervenuti in maniera efficace. 
Anche la gestione del traffico urbano lascia molto a desiderare. Si obbligano i cittadini a non prendere la macchina il giovedì (giornata di targhe alterne) e la domenica ma non si offrono valide alternative con il trasporto pubblico. Gli autobus sono lenti e sempre in ritardo, la metropolitana non raggiunge tutti i quartieri, il tram è circoscritto ad alcune zone del centro.  Si sta provvedendo con la costruzione della terza Linea (la metro C), ma ci vorranno ancora diversi anni per il suo completamento, con l’aggravante per studenti e fuori sede di un aumento vertiginoso degli affitti in nero (altro disagio sociale scarsamente combattuto da questa amministrazione di centrosinistra).
Insomma i problemi da affrontare sono ancora tanti, e davvero Veltroni vuole continuare a fare il primo cittadino di Roma a tempo parziale?
Ci pensi bene, caro Walter. Le do un consiglio spassionato: lasci perdere, si dedichi ai suoi rapporti clientelari da segretario del Pd ed affidi la poltrona di sindaco a chi vuole davvero bene alla città e non la usa come trampolino di lancio per la propria carriera politica. E che magari lavori anche “a tempo pieno”. Ovviamente “determinato”.
Elia Banelli

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