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Pace a senso unico PDF Stampa E-mail

29 novembre 2007

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Conferenza di Annapolis sul Medioriente: “la pace sarà raggiunta entro un anno”, ha detto il suo promoter locale, George W. Bush, affiancato da quella guerrafondaia di Condoleeza Rice.
In realtà a discutere di pace, a parte la Siria (che ha accettato per non incorrere in sanzioni) ed i soliti "amici" Emirati Arabi, sono stati esclusivamente il premier israeliano Olmert ed il presidente dell'Autorità Palestinese Abu Mazen. Cioè se n'è parlato a senso unico, escludendo i veri interlocutori.
Alla conferenza è stata messa al bando Hamas, l'organizzazione definita "terroristica" dagli Usa che ha vinto democraticamente le elezioni legislative del 25 gennaio 2006 ed è tuttora a capo del governo palestinese nei territori occupati della Striscia. Che volete farci: gli Stati Uniti e l'Europa giudicano la democrazia un istituto valido solo quando vincono i loro amici.
E soprattutto è stato escluso l’Iran di Ahmadinejad: altro governo eletto dal popolo, legittimo e sovrano. E infatti era questo lo scopo occulto del tavolo americano: isolare il nemico iraniano dai paesi arabi sunniti legati economicamente all'Occidente, perchè colpevole di non piegarsi al ricatto mondiale della santa alleanza Usa-Israele-Europa.
Insomma è stata una messa in scena, buona per i fotografi ed i giornali, ma in nessun modo una soluzione ragionevole al sessantennale conflitto israelo-palestinese. Ma si capisce il perchè: fin dal 1976 gli Stati Uniti hanno bloccato il processo di pace, mettendo il veto su una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che suggeriva la creazione di due stati sulla base dei confini internazionali (Linea Verde), che traeva spunto dalla precedente risoluzione n.242 del novembre 1967.
Un nuovo compromesso è stato raggiunto alla conferenza di Taba, in Egitto, nel 2001, ma in quel caso a far saltare l'accordo fu il primo ministro israeliano Ehud Barak.
E intanto milioni di palestinesi sono costretti a vivere come profughi, trattati da "stranieri in casa propria", asserragliati nei lager, divisi da un muro orribile, privati di luce, acqua ed assistenza sanitaria. Un vero genocidio, un nuovo Olocausto contemplato impunemente dagli Usa e dalla comunità internazionale.  Si obietterà: il governo palestinese di Hamas non riconosce lo stato di Israele. In parte è falso, perchè i suoi leader hanno ripetutamente invocato la soluzione dei due stati, anche sulla stampa americana. E' comunque un movimento dal peso politico enorme, che ha operato a favore della popolazione nei territori occupati, prodigandosi per la costruzione di scuole, biblioteche, ospedali e servizi civili. Ma questo non sta bene dirlo.
La verità ufficiale sancisce che ad Annapolis si farà la pace entro un anno. Ricordatevi di avvisare i palestinesi, però.

Elia Banelli

Commenti
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oldangia (Registered) 01-12-2007 13:16

Anche il governo Bush e quello Prodi sono eletti dal popolo, questo non giustifica le puttanate che stanno facendo.
E' inutile girarci intorno, non è l'elezione democratica a fare di un Paese un buon Paese.
Quelli che giocano con le vite degli altri, eletti o non eletti, dovrebbero essere esiliati su un'isoletta, lasciati lì tutti insieme a prendersi a calci per risolvere le loro frustrazioni, senza coinvolgere il mondo nelle loro seghe mentali.
RastaRebel (Registered) 01-12-2007 18:10

Sarei d'accordo con te se questo valesse quindi per tutti i governi democraticamente eletti, è logico che solo l'essere eletti non giustifica il buon governo (anzi). Il problema è combattere l'idea che la democrazia piace solo quando vengono scelti i governanti che vanno bene alle èlite mondiali. O tutti o nessuno.Le sottili distinzioni di circostanza non mi piacciono affatto.
Se vuoi fare la pace in Palestina e nei territori occupati della Cisgiordania e della Striscia di Gaza non puoi assolutamente escludere chi in quei territori comunque vive, governa, o sta vicino alla popolazione (anche se poi magari ammazza i civili alle commemorazioni dei leader avversari).
Ma il dialogo si fa anche con i "nemici" e con i diretti interessati, non solo con chi si è già messo d'accordo (e magari è schiavo di certi interessi, vedi l'impotenza di Abu Mazen con la coppia Israele-Stati Uniti).
oldangia (Registered) 02-12-2007 20:38

Ma lo sappiamo tutti qual'è il problema, le chiamiamo lobby, associazioni, multinazionali...il nome è sempre uno: MASSONERIA.
Questo è il vero problema, chi comanda nel mondo? Chi cerca di opporsi? Chi si oppone alla massoneria del nuovo ordine mondiale diventa agli occhi dell'80% del mondo (cioè degli ignoranti-nel senso tecnico del termine-) un dittatore, un demonio, infatti chi sono i buoni? Bush, Berlusconi, Blair, Sarkozy... chi sono i cattivi? Saddam, Ahmadinejad, Milosevic, Chavez, Putin...
Chissà perchè nella comunistissima Cuba Castro resiste pur essendo a due metri dagli USA, forse che sia un massone? MAH
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