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L'importanza dei confini PDF Stampa E-mail

5 Agosto 2017

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Da Appelloalpopolo dell’1-8-2017 (N.d.d.)

 

Gli Stati competono. È un fatto. Ciò significa soltanto che gli Stati piccoli devono proteggersi dai grandi, dai grandissimi e dai medi, nonché da altri piccoli aggressivi. Che i medi devono difendersi dai grandi, dai grandissimi e dai medi aggressivi. Che i grandi devono difendersi dai grandissimi. Che i trattati commerciali devono sempre prevedere la clausola di recesso e una procedura che agevoli il recesso. Che sono necessarie alleanze militari e che è utilissima, oltre che giustissima, una linea di neutralità e di non intervento nei conflitti militari. Una volta protetto, ogni Stato può dedicarsi al suo compito storico: lo sviluppo economico e di un modello di organizzazione economica e di distribuzione della ricchezza, nonché lo sviluppo culturale di una nazione.

 

Complessivamente ogni popolo si dedicherà pazientemente e faticosamente alla costruzione di una personalità originale, straordinaria, geniale, non omologata (quanto a lingue, mode, tendenze, musica ecc.) ad altri Stati più potenti, in sintesi a costruire una originale e potenzialmente grande civiltà. La personalità di un popolo è la nazione, che dunque si fa continuamente. E la fa lo Stato e quindi, nella misura in cui lo Stato sia governato da partiti popolari, il popolo (la élite del popolo). I confini o frontiere sono l’elemento essenziale per la protezione: sono ambito di validità delle norme, delimitano i soggetti da proteggere, sono lineamenti formali della personalità (della nazione) e condizione per sfuggire all’omologazione e consentire la costruzione di una grande civiltà.

 

Stefano D’Andrea

 

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