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Vaccine bonds PDF Stampa E-mail

7 Agosto 2017

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Da Comedonchisciotte del 4-8-2017 (N.d.d.)

 

Una speculazione finanziaria miliardaria sui vaccini? Un lettore mi ha reso nota l’esistenza di “Vaccine Bonds”, obbligazioni sui vaccini, che servono a raccogliere fondi per vaccinare i bambini del Terzo Mondo. Un investimento che “ha già salvato milioni di vite umane”, secondo i siti ufficiali.  Una operazione altamente umanitaria, commovente – se non fosse che, nei prospetti per gli acquirenti di tali obbligazioni, si dice che essi hanno dato “rendimenti estremamente buoni” (extremely good returns), o “un ritorno significativo sull’investimento”.  La filantropia umanitaria estrae un lucro finanziario ragguardevole dai vaccini: e da dove? Non sono sicuro di aver capito bene e tutto; il che non deve stupire, conoscendo l’inventiva geniale dell’alta finanza.  I vaccine bonds hanno avuto un precursore un paio d’anni fa, nei Death Bonds, letteralmente “obbligazioni della morte”. Le obbligazioni della morte sono l’evoluzione di una lucrosa speculazione sui malati terminali di AIDS negli anni ’80. Questi pazienti ed altri malati terminali avevano bisogno di denaro contante per pagarsi  le costose cure; quindi vendevano le loro polizze sulla vita (di cui del resto non potevano più pagare i ratei) a  compratori interessati all’affare:  questi versavano ai moribondi  denaro fresco e  subentravano nell’assicurazione come beneficiari,  continuando pure a pagare i  ratei dei premi; alla morte del venditore, costoro riscotevano  il capitale in toto,  100 per cento, mentre al malato avevano anticipato tra il 20 e il 40. In seguito, sono stati sfruttati gli anziani oltre i 65, ridotti in miseria dalle pensioni insufficienti, e che hanno bisogno di denaro; se costoro hanno un’assicurazione sulla vita, il broker la compra dando al pensionato una frazione del capitale che incasserebbe, pochi maledetti e subito, diventa il beneficiario e, alla morte del pensionato, riscuote il capitale intero.  Poi questi contratti sono stati “messi insieme” a centinaia, in modo da formare “obbligazioni della morte”, titoli che i fondi d’investimento comprano volentieri… L’affinità delle obbligazioni della Morte con i Vaccine Bonds sta nel fatto che anche con questi ultimi la finanza speculativa “anticipa” somme di denaro comunque dovute. Solo che in questo caso l’assicurato è un ente globale pubblico-privato che si chiama Global Alliance for Vaccines and Immunization (d’ora in poi GAVI) che s’è dato la missione di vaccinare tutti i bambini poveri del Terzo Mondo, fra i paesi più poveri.

 

Secondo la sua stessa descrizione, “La GAVI Alliance è una sorta di sensale [middleman] fra i donatori (Gates Foundation, Stati Uniti eccetera), le case  farmaceutiche (GSK [la Glaxo] Merck, Pfizer eccetera) e governi (Afghanistan, Eritrea, Haiti eccetera):  essa tratta per conto dei paesi  l’acquisto di vaccini al prezzo basso e donazioni.  Il denaro dato dai donatori consente al GAVI di assistere i paesi poveri nell’acquisto di vaccini”. Bill Gates è il massimo promotore e donatore di questa così caritatevole impresa; a cui han dato la loro laica benedizione la Banca Mondiale, l’Unicef, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, insomma gli enti globalisti più famosi per la loro bontà. Soprattutto, diversi paesi del primo mondo  –  oltre gli Usa,  Francia, Italia, Norvegia, Sudafrica, Spagna, Olanda,  Svezia e Regno Unito  (a cui si sono aggiunti adesso Sud Africa e Australia) – si sono impegnati a contribuire, in modo vincolante,  alla bella impresa, versando  i loro doni   in milioni di dollari per 20 anni e più, un tot all’anno.  Con questi milioni la GAVI compra i vaccini a 72 paesi più poveri del mondo (smette di aiutare quelli il cui Pil pro capite supera i 1550 $), e   vaccina al ritmo di mezzo miliardo di bambini a volta. Con gran vantaggio delle Case fabbricanti, ovviamente, che trovano qui un mercato enorme per i loro prodotti. Ma cosa c’entrano i Vaccine Bonds, direte voi? Il GAVI Alliance è ben finanziato dai paesi del Primo Mondo e dalla Fondazione Gates (che ha versato 1,3 miliardi di dollari); che bisogno ha di emettere titoli, ossia di chiedere prestiti? La spiegazione ufficiale è che GAVI ha bisogno di trasformare in denaro liquido “subito” le donazioni “di domani”, quindi di farsi “anticipare” le cifre dai cosiddetti mercati, naturalmente compensando i suddetti mercati con  un grasso interesse  per la loro anticipazione   – comunque garantita dai pagamenti regolari  che gli Stati ricchi si  sono impegnati a versare, obbligatoriamente, per almeno 20 anni. Ma non è che GAVI vada a Wall Street a chiedere soldi su pegno personalmente. No. Il Regno Unito ha creato per questo una apposita finanziaria, che si chiama International Finance Facility for Immunisation (IFFIm).  Diretto da un grand commis di varie istituzioni globale di nome René Karsenti (è “francese”, diciamo) lo IFFIm emette titoli sui più fantastici mercati finanziari globali. René Karsenti, presiede anche l’Associazione Internazionale dei Mercati di Capitali (ICMA), organo che rappresenta 430 istituzioni finanziarie operative sui mercati monetari globali. È stato direttore generale alla BEI, Banca Europea, uomo di Attali alla Banca Europea Ricostruzione e Sviluppo (BERD), uomo della Banca Mondiale. Per esempio nel 2008 ha offerto Vaccine Bonds denominati in Rand Sudafricani alla borsa di Tokio, rivolti ai piccoli risparmiatori: sborsando ciascuno l’equivalente di 1270 $, tali piccoli risparmiatori –  golosi di valute come il RAND, che rendono alti tassi –  ne hanno dato all’IFFIm 223 milioni. Precedentemente, alla City di Londra, Karsenti era riuscito a raccogliere quasi un miliardo, offrendo tagli da mille sterline. A quale interesse per gli investitori?  “un ritorno fisso del 16,2%”. Un interesse usurario, a cui mi rifiuto di credere – o meglio, mi rifiuterei, se non lo dicessero gli stessi documenti dell’IFFIm e delle agenzie che fanno il rating di questi bonds, ovviamente garantendoli sicurissimi. Fra questi Standard and Poor’s Ratings (S&P), il cui capintesta, in una riunione del 2013, notava che   verso l’IFFIm “solo Zimbabwe, Sudan e Somalia sono in prolungato arretrato sui pagamenti,    sottolineando che questo è un numero insolitamente basso fra i paesi riceventi”: rallegrandosi ovviamente  – perché magari potessero  le banche dell’Occidente (ed altri usurai)   vantare che, dei crediti  che hanno concesso, solo 3 su 72 sono andati a male.  Magari potesse Montepaschi vantare un simile tasso di insolvenze sui prestiti!

 

Un momento però; lasciando la gioia agli usurai e l’esultanza ai finanzieri, noi ci domandiamo: cosa stanno pagando i 72 paesi, ciascuno con un Pil pro-capite sotto i 1550 dollari annui? E perché devono ripagare qualcosa, se i governi occidentali – fra cui il nostro – hanno fatto e stanno facendo donazioni al GAVI Alliance? Sono donazioni, dunque a fondo perduto, per definizione. Invece GAVI, attraverso la sua finanziaria mondiale IFFIm, non solo si fa anticipare (inutilmente?) cifre enormi su tali donazioni, pagando enormi interessi; ma a quanto pare fa pagare ai paesi di cui vaccina i bambini, il costo dei vaccini e delle vaccinazioni?  O fa pagare loro il “solido ritorno sull’investimento” dei Vaccine Bonds? Non lo stiamo affermando, badate; lo stiamo solo domandando, perché la nostra mente si perde fra le sottigliezze e le ingegnosità della finanza creativa. Non sarà che questa filantropica impresa di vaccinazione mondiale sia l’ennesima spoliazione della finanza speculativa globale ai danni dei poveri, facendoli pagare   per i vaccini che abbiamo già pagato noi contribuenti europei? E per vaccini sperimentali che le Case provano in corpore vili, e anche con gran lucro? Perché certamente tutto ciò si traduce in un colossale e sicurissimo mercato per le farmaceutiche globali. Quanto grande? La International Finance Facility for Immunisation (IFFIm), che emette ivaccine bonds per bontà, è sostanzialmente un fondo che gestisce, o che ha raccolto ed anticipato, 5,5 miliardi di dollari. GAVI, leggiamo nei suoi prospetti, “fornisce vaccini contro difterite, tetano, pertosse combinati con l’emofilo dell’influenza tipo B e dell’epatite B, il cosiddetto “pentavalente” (cinque antigeni in una sola somministrazione) e anche vaccini contro morbillo, febbre gialla, pneumococchi (polmonite e meningite), rotavirus (diarrea)”.  I due ultimi,”nuovi” ossia sperimentali, hanno già “salvato milioni di vite” e fornito un solido ritorno sugli investimenti agli investitori.  Naturalmente chiedere quanti infanti del Terzo Mondo ha ammazzato il pentavalente coi suoi effetti collaterali, è vietato: dalla ministra Lorenzin e dai media: è manifestazione dello spirito anti-scientifico, di questo nuovo oscurantismo che va insieme col populismo e con la sfiducia verso questo governo che nessuno ha eletto. È contro questa sfiducia, sicuramente, se il rimpianto presidente Obama, pochi giorni prima di lasciare la carica, il 4 novembre 2016, ha emanato “l’ordine esecutivo” per “Far avanzare l’agenda di Sicurezza globale della Salute e avere un Mondo sicuro dalle minacce di malattie infettive”. Quella grandiosa “agenda” di cui Obama stesso, ricevendo alla Casa Bianca la nostra Lorenzin accompagnata come sempre dall’uomo-Glaxo, ha investito “L’Italia come capofila delle strategie vaccinali a livello mondiale per i prossimi 5 anni”. Adesso infatti, dopo   che l’esperimento della vaccinazione dodecavalente assistita dalla psico-polizia e dalla forza pubblica, nonché dall’espulsione dalle scuole dei non vaccinati e da multe rovinose per i genitori resistenti ha avuto tanto successo in Italia, lo comincia ad applicare Macron. Si noti: durante la campagna elettorale, mai Macron ha accennato minimamente alla vaccinazione multipla; però è stata la prima decisione che il suo primo ministro ha preso appena insediato: 11 vaccini obbligatori.  Sulla collusione del governo dell’uomo Rotschild con la farmaceutica Sanofi, si stanno moltiplicando prove0 consistenti. Vedremo se i francesi si faranno vaccinare passivamente come noi. Intanto, la Corte Europea ha riconosciuto che il vaccino contro l’epatite B può provocare la sclerosi a placche: un lievissimo effetto collaterali, che non deve impedire la lotta del Potere contro i genitori oscurantisti che si oppongono al progresso scientifico e alla scienza della diplomata Lorenzin.

 

Troppi banchieri e miliardari si occupano del nostro bene, ecco il problema.

 

Maurizio Blondet

 

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