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Corsa a ostacoli PDF Stampa E-mail

10 Agosto 2017

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Prima la si crea la concorrenza internazionale. Poi investitori e industriali se ne lamentano accettandola o nemmeno se ne lamentano e la considerano un dato di fatto. In entrambi i casi pretendono che i sindacati e i lavoratori vadano ad essi incontro accettando che si lavori di più per meno denaro.  La classe media a lungo tace perché crede di non esserne colpita. Ma poi vede diminuire la domanda interna di beni e servizi. Ciò accade peraltro con anni di ritardo perché la deflazione salariale per quasi un paio di decenni fino alla crisi finanziaria è affiancata dal credito al consumo. Quando tutto dovrebbe essere chiaro e le regole da cambiare individuate - sono quelle che introducono la concorrenza - la classe media dei commercianti dei professionisti e dei piccoli industriali è in difficoltà psicologica perché per due decenni ha distinto "gli uomini che si fanno da sé , che creano beni e ricchezza e lavoro" categoria che idiotamente ricomprenderebbe Berlusca De Benedetti Soros e i barbieri i baristi e gli avvocati di periferia di una città di provincia, e coloro che non avrebbero ambizioni e volontà di lavorare, i lavoratori subordinati. La classe media degli autonomi per cominciare a combattere il grande capitale dovrebbe perciò ammettere di essere stata presuntuosa e ignorante. Meglio allora far finta di credere che la causa dell'impoverimento che l'ha colpita sia stata la corruzione.

 

I lavoratori subordinati, invece, da un lato vivono spesso dentro imprese immerse nella concorrenza internazionale che esportano o importano semilavorati, sicché combattere contro il mercato aperto significa combattere contro la propria impresa fotografata e quindi vista staticamente. Dall'altro sono privi delle guide intellettuali che hanno avuto per un secolo e mezzo. Le guide infatti dedicano il loro tempo e i loro studi ai migranti o ad Assad, alla musica etnica o al socialismo bolivariano, alla musica underground o a occupy Wall street, alla legalizzazione della maria o a lodare Erasmus, a ricostruire la sinistra o al femminicidio.

 

Infine tutti godono di costosissimi regali (apparenti) da parte del grande capitale (facebook, sky, MTV, youtube) che consentono a costo zero o quasi un consumo culturale sportivo di ricerca di informazioni o di distrazione che avrebbe un costo almeno di 300 euro al mese (se non fosse regalato dal capitale che paga le pubblicità) consumo che occupa il tempo libero da dedicare alla guerra culturale e di classe astrattamente necessaria. Siamo appena entrati in una nuova epoca e noi siamo determinate e credo valide avanguardie che hanno davanti ostacoli epocali. Si prenda atto della situazione e si sia contenti di quanto abbiamo fatto. Si sia pazienti e si lavori con entusiasmo. Trasmettere entusiasmo è ciò che garantisce che siamo in pieno risorgimento. All'inizio del risorgimento ma in pieno risorgimento.

 

Stefano D’Andrea

 

Commenti
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fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Super Administrator) 09-08-2017 23:35

Vedo pił gli ostacoli che il nuovo risorgimento, ma le sintesi di D'Andrea sono sempre intelligenti e stimolanti.
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