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Tecniche di manipolazione mentale PDF Stampa E-mail

14 Ottobre 2017

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Da Rassegna di Arianna del 7-10-2017 (N.d.d.)

 

Il trucco della “candida confessione della verità”. Questo trucco ha la sua ragione d’essere nel fatto che se si è depositari di verità imbarazzanti, compromettenti e sgradite e se un po’ troppi sono a conoscenza di tali verità, tentare disperatamente di tenerle celate è alla fine una politica perdente, senza contare poi che se tale verità venisse improvvisamente allo scoperto, si sarebbe irrimediabilmente perduti. Molto meglio allora divulgare volontariamente quella imbarazzante verità, ma lo si fa in modo tale da minare fin dall’inizio la sua credibilità, eseguendo verso di essa opportune mosse e contromosse, in modo da suscitare costantemente dei dubbi che essa possa essere vera o no. Naturalmente in campi più marginali si può ricorrere al metodo classico: l’eliminazione fisica diretta. Per esempio: pare che negli Stati Uniti siano state eliminate dodici persone, tra medici e ricercatori, che richiamavano costantemente l’attenzione sulla pericolosità dei vaccini, però in campo globale questo non si può fare, perché si dovrebbero eliminare un po’ troppe persone, allora è meglio ricorrere al trucco della “candida confessione della verità”. Tutto si può dire del potere mondialista, tranne che esso ci abbia tenuto all’oscuro dei suoi piani, in realtà ha sempre palesato le sue intenzioni, ma lo ha fatto seguendo vie traverse e indirette, come possono essere le trame di romanzi o di film, le uscite di qualche futurista o buonista, o le dichiarazioni di qualche complottista o antimondialista, o le pubblicazioni di qualche rivista che fa finta di essere antimondialista (Nexus dixit). Qualcuno sostiene che questo comunicare con molto anticipo le loro intenzioni, sia un modo di scaricare la loro coscienza e rispettare il libero arbitrio delle persone, nel senso che: “noi vi abbiamo avvertito, ma se voi non avete reagito, significa cha a voi la cosa sta bene e quindi procederemo”. Questo potrebbe anche essere vero, ma solo nel caso che essi indicessero pubblicamente una conferenza stampa mondiale, allo scopo di esporre direttamente le loro intenzioni, non può essere vero ed è anzi una scusante ipocrita là dove sono usati metodi sottili e differiti di condizionamento mentale e di manipolazione del subconscio. Il trucco della “candida confessione della verità” è già di per sé una sottile forma di manipolazione psicologica, poiché il suo scopo è anche e soprattutto quello di creare assuefazione, abituare all’idea, depositare nel subcosciente delle persone quella imbarazzante verità, così che essa possa essere “normalizzata”, in modo da impedire ogni reazione dell’io cosciente contro di essa. […] Ciò che esteriormente può apparire come una denuncia, può essere in realtà un modo di convincere sottilmente le persone che le cose stanno proprio così e che devono stare così e che esse non possono farci nulla, specialmente se i piani che si denunciano si sono già in gran parte realizzati. Questa tecnica dell’ “abituare all’idea”, creare assuefazione, far assorbire al subcosciente, assomiglia vagamente a ciò che l’Epigenetica ha scoperto a proposito del comportamento del nostro corpo nei confronti di certi virus e batteri: il primo contatto con questi virus può suscitare la febbre o la malattia, ma se poi avviene qualche fraintendimento o si è vittima di qualche trauma, il gene di quel virus è “normalizzato” e può essere addirittura assorbito, fino a diventare parte del nostro corredo genetico, in questo modo non è più riconosciuto come un pericolo e l’organismo non reagisce più contro di esso (questo non significa che il virus sia stato neutralizzato, ma solo che può agire indisturbato). Lo stesso accade là, la prima volta che ci raccontano “candidamente” imbarazzanti verità, come possono essere i piani del nuovo ordine mondiale, questo suscita in noi enorme stupore, scandalo e rabbia, la seconda volta un po’ meno, la terza meno ancora, la quarta volta reagiremo con una alzata di spalle: non possiamo farci nulla, la cosa è più grande di noi; la verità imbarazzante e scandalosa è stata “normalizzata”, vale a dire, accettata, ecco perché non dobbiamo assolutamente sottovalutare le tecniche escogitate da questi signori per manipolare le coscienze.

 

I “Manoscritti dei Savi di Sion” si possono considerare come il primo caso clamoroso del trucco della “candida confessione della verità”, e se si considera che a circa un secolo dalla loro pubblicazione continua tuttora la sterile e inutile polemica circa il fatto che essi siano veri o falsi, e che se ci si riferisce a tali manoscritti ci si becca subito l’accusa di essere dei razzisti o dei complottisti, si può ben dire che tale trucco ha funzionato egregiamente! Invece fin dall’inizio si doveva badare al “succo” di tali manoscritti, e allora si avrebbe capito che essi altro non erano che la “candida confessione della verità”! Perfino il famoso “1984” di Orwell si potrebbe far rientrare nel trucco della “candida confessione della verità”, perché bisogna vedere fino a che punto tale lavoro possa essere catalogato come “profetico” o sia invece “programmatico”, poiché è usanza di una certa categoria di persone lanciare dei segnali ai loro “fratelli” circa le decisioni prese in “alto loco”, i piani da realizzare e i metodi da usare per realizzarli. Lo si crede bene che poi tutto si è svolto come previsto da Orwell, la sua non era una “predizione”, ma una “programmazione”, una descrizione accurata, sia pure forzata e esagerata, dei metodi che sarebbero stati usati per perseguire il “nuovo ordine mondiale” (che in realtà promette di essere molto peggiore del regime bolscevico sovietico, perché può usufruire di congegni elettronici che permettono un controllo totale della popolazione, e una ingerenza fin nei minimi particolari nel “privato” di una persona, che in tale regime non potrà nemmeno più esistere). Qualcosa di simile può valere anche per certe accurate descrizioni dei piani del “nuovo ordine mondiale” che si trovano qua e là, si deve vedere se tali denunce sono sincere e disinteressate o se invece celano dei secondi fini, o, come succede spesso in internet, si tratta di recitare la parte dei “bravi bambini” che denunciano i piani di quei cattivoni del mondialismo, ma solo allo scopo di far presa sugli ambienti dell’anti mondialismo, in modo da diffondere in essi altre suggestioni apparentemente molto diverse da quelle del mondialismo, ma funzionali a questo e che fanno comunque il suo gioco. È anche presente la solita ambiguità: denunciare; comunicare una verità sgradita; abituare a questa verità sgradita, normalizzarla; convincere sottilmente che le cose devono andare proprio così e non c’è verso di farle andare diversamente.

 

Un altro trucco molto usato è la “politica dei piccoli passi”. I grossi, imbarazzanti e scandalosi cambiamenti susciterebbero certo reazioni ostili se fossero imposti tutti assieme e in breve tempo, allora si sceglie la tecnica del direzionamento sottile o occulto e differito nel tempo: un piccolo cambiamento oggi, un altro domani e così via, in questo modo l’umanità è portata dove vogliono loro con estrema facilità e quasi senza colpo ferire, anche perché il singolo individuo prova quasi pudore a reagire duramente per piccole cose o per questioni che appaiono secondarie. Da questo punto di vista, coloro che si propongono piani a lunga scadenza sono enormemente favoriti rispetto a coloro che non pensano neanche al giorno dopo, perché il sapere già da ora dove si intende andare e dove si intende portare l’umanità fra qualche decennio, secolo o addirittura millennio, questo dà degli indiscutibili vantaggi, perché così si potrà pilotare impercettibilmente gli eventi, incanalandoli nella direzione voluta, mentre chi ignora tutto questo è completamente indifeso. A ben vedere, il “complottismo” è tale perché si riferisce a piani a lunga scadenza, e si sarebbe davvero degli ingenui e degli sciocchi a negare che essi possano esistere e che qualcuno possa averli effettivamente fatti; i massoni, per esempio, fanno piani secolari, mentre gli ebrei li fanno addirittura millenari! Il “complottista” non è affatto una persona fanatica o paranoica, è invece una persona intelligente che ha il buonsenso di indagare sulla eventuale presenza di piani a lunga scadenza e dei loro veri fini. Le temibili tecniche di condizionamento e di manipolazione mentale usate dal potere dominante, sono tali perché il loro bersaglio non è la nostra coscienza chiara di veglia, ma è il nostro subcosciente, si tratta di un condizionamento che passa e monta dall’interno delle persone, e siccome queste notano che esteriormente non è presente alcun sistema repressivo diretto, credono ingenuamente di essere libere e di essere in grado di elaborazioni autonome. Tali tecniche puntano tutto sul fatto che noi non siamo in grado di controllare il nostro subcosciente o lo controlliamo solo in parte, allora se loro riescono a “mettere le mani” sul nostro subcosciente, ci muoveranno come burattini; questo perché il nostro subcosciente è molto più esteso e ramificato in profondità, in un certo senso è il basamento del nostro io cosciente e questo poggiando su quello, ne risentirà del suo orientamento. Il nostro subcosciente non è cosciente o lo è solo in parte, perciò non è sensibile a una logica lineare e diretta e a metodi coerenti e espliciti (tipici della coscienza chiara di veglia e dell’“esteriore”), allora per agganciarlo e direzionarlo si devono usare metodi indiretti e obliqui e ragionare secondo la logica della linea curva, che significa dissimulazione e aggiramento ingannevole, di cui i nostri politicanti ci offrono dei clamorosi esempi. […]

 

Un altro tipico metodo di manipolazione individuale e collettiva fa leva sull’aspetto passionale, istintivo, emozionale del composto umano, tutti fattori non logici e non razionali che, se esasperati, inducono negli individui azioni o reazioni illogiche e irrazionali. Il nostro io cosciente non sarebbe affatto manipolabile se fosse completamente isolato da ogni istinto, passione, emozione (però questo lo renderebbe freddo e inumano), questi fattori sono il suo “tallone d’Achille” per quanto riguarda la sua manipolabilità. Il fenomeno della manipolazione emozionale e passionale è molto evidente nel collettivo, cioè nella massa, che può essere manipolata solo per mezzo della sua emotività. […] La manipolazione emotiva della massa ha il solo scopo di farla “fermentare” in un certo modo e di orientare la forza implicita nella massa numerica in una certa direzione e contro certi obbiettivi; in nessun caso si agisce per il bene effettivo del “popolo”, ma il solo scopo e di “carpire potere dal numero” per realizzare le proprie intenzioni. […] “Si tratta, se si vuole, di idee false, ma sarebbe ancor meglio chiamarle “pseudoidee”, destinate soprattutto a provocare reazioni sentimentali, essendo questo il mezzo più efficace e più facile per agire sulle masse. Del resto, in questo ambito le parole hanno una importanza maggiore dei concetti che esse dovrebbero esprimere; la gran parte degli “idoli” moderni non sono che parole, e noi ci troviamo dinnanzi al curioso fenomeno noto sotto il nome di “verbalismo”: la sonorità delle parole basta a dare una illusione di pensiero. L’influenza che gli oratori demagogici esercitano sulle folle, è a tale riguardo caratteristica, non occorre studiarla da presso per rendersi conto che si tratta di un procedimento di suggestione paragonabile in tutto e per tutto a quello degli ipnotizzatori.” (Renè Guenon – La crisi del mondo moderno, cap. Il caos sociale – Ed. Mediterranee)

 

I primi spot pubblicitari facevano leva sull’intelligenza e la razionalità delle persone: fiaschi clamorosi, così i pubblicitari scoprirono con stupore che certe scelte sono fatte su basi illogiche e irrazionali e si adeguarono, si specializzarono nella manipolazione sottile della sfera emotiva e irrazionale, fino alle forme attuali, veramente oscene e offensive per l’intelligenza umana […] L’attuale pubblicità è basata tutta sulla suggestione, come il modo di operare dei politicanti moderni del resto, e così essa svolge il ruolo di apripista rispetto alla suggestione politica, rendendo gli individui più permeabili all’azione di quest’ultima. La definizione della suggestione secondo certo vocabolari (Zingarelli) è la seguente: “Processo mediante cui un individuo, senza l’uso di argomenti logici, o di ordini o di mezzi coercitivi, induce un altro individuo ad agire in un determinato modo, o ad accettare una certa opinione, fede o convincimento”. […] noi siamo dei “bravi bambini” e siamo liberi, moderni ed evoluti solo perché obbediamo ciecamente al volere dei mestatori occulti.

 

Qualche “spirito illuminista” l’ha dichiarato apertamente: tentare di imporsi con la forza o costruire imperi mondiali tramite la forza bruta e occupazioni militari, questo è troppo dispendioso e alla fine non potrà mai funzionare del tutto a causa delle forti resistenze suscitate; è molto più astuto conquistare le menti dei vari popoli, rendendoli succubi e culturalmente dipendenti da noi; da qui lo studio di raffinate tecniche di condizionamento e di manipolazione mentale, nonché la continua elaborazione di mode esistenziali e di costume, che da una parte hanno lo scopo di spezzare la tempra dei vari popoli, dall’altra mirano a normalizzare il loro succubato psicologico, trasformando i popolani in cani ubbidienti, che seguono docilmente i loro padroni ed eseguono automaticamente i loro ordini.

 

Antonio Filippini

 

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