Avviso Registrazioni

Scusandoci per l'inconveniente, informiamo i nuovi utenti i quali desiderino commentare gli articoli che la registrazione deve essere fatta tramite Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

Login Form






Password dimenticata?
Nessun account? Registrati

Cerca


 
  SiteGround web hostingCredits
Buonismo all'italiana PDF Stampa E-mail

19 dicembre 2007

Active Image

Coro unanime di applausi per la moratoria ottenuta dall’Italia e dell’Europa all’Onu contro la pena di morte. Un invito non vincolante, che in quanto tale sortirà ben pochi effetti pratici. Gli Stati in cui vige la pena capitale, Usa in testa, l’accoglieranno con una scrollata di spalle, e il trionfalismo di oggi finirà in una bolla di sapone. Alla fine della fiera, questo risultato della diplomazia targata D’Alema-Pannella si ridurrà a un annuncio, uno spot politico, e niente di più.
Ma a noi frega poco. Per una volta, infatti, siamo d’accordo con gli Stati Uniti, che sulle colonne del Corriere della Sera di oggi, per bocca del suo ex rappresentante al Palazzo di Vetro John Bolton, hanno fatto sapere di essere contrari per una ragione molto semplice: le pene giudiziarie sono affare interno di uno Stato sovrano, non materia per qualche deliberazione internazionale, quantunque demagogica e inconcludente.
Intendiamoci: chi scrive è contrario all’inflizione della morte come punizione estrema. No alla pena di morte, dunque. Ma qui, in Italia (per l’Europa, finchè non si darà una missione e uno statuto politico-sociale, soprassediamo). Noi però non ci sogneremmo mai di imporre le nostre convinzioni e tanto meno il nostro diritto giuridico agli Usa come alla Cina, in Afghanistan, in Irak o in qualsiasi altro Paese o popolo.
Sgombriamo la mente dal facile e interessato buonismo di chi fa le battaglie per ottenere conquiste-burletta. Perché portano in sé il germe del più pericoloso dei razzismi: quello che aspira a imporre un unico diritto universale alle genti del mondo, schiacciando la loro libertà. Che può essere anche, se è veramente tale, quella di punire i propri criminali come meglio credono, anche con la morte.
C’è poco da festeggiare, cara Italia. Così dai una mano all’ideologia americana del mondo ridotto a immagine e somiglianza dell’Occidente. E gli Usa in questa occasione sono fra i tuoi avversari solo perché, nella loro arroganza, conservano il senso della sovranità. Peccato che la intendano solo come sovranità propria, e mai anche come quella altrui. Loro la morte la infliggono non solo ai malfattori di casa propria, ma anche agli innocenti degli altri Paesi. Sovrani.

Alessio Mannino

Commenti
NuovoCerca
luca s (Registered) 20-12-2007 09:43

pienamente d'accordo. come siamo buoni ed umani noi italiani...
vittoriodigiacinto@gmail.com
Di Giacinto (Registered) 20-12-2007 12:30

Non condivido quello che dite e non darei la vita perchè voi lo possiate dire, sono in parte(solo nel caso della pena di morte cosa irrecuperabile) d'accordo sulla non ingerenza negli affari di altri stati, forse la moratoria ONU non sortirà gli effetti voluti dal buonismo Europeo ed in particolare Italiano, ma se leggono qualcosa certo non farà male all'umanità.Non posso rimanere inerme davanti ad una lapidazione per aver trombato cosa che istituirei per legge, certo non riesco a capire perchè ciò accada, ma è un mio dovere intervenire perchè nessuno ha il diritto di ammazzare nessuno, mi si dirà che io non ho il diritto di dire che non sideve ammazzare ma tra fare e non fare c'è la differenza ci vuole uno sforzo per capire ma penso ci si può arrivare.

Auguri a tutti Voi,
approfitto di questo periodo che ci vede tutti più riflessivi, e spero un pò distaccati dalla solita routine della logica del profitto, per fare ed invogliare tutti coloro con cui ho contatti a fare delle riflessioni impegnate.
La società civile, le ONG, le associazioni, gruppi volontari, e singoli cittadini, in questi anni, hanno raggiunto dei risultati importanti per l'umanità, mi riferisco alla moratoria contro la pena di morte promossa da www.nessunotocchicaino.it, dalla campagna per la riforma della Banca Mondiale, alla campagna sul disarmo promossa da http://www.controlarms.org/, ci sarebbe da parlarne per mesi ma non intendo annoiarvi, mi permetto semplicemente di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito anche con una semplice firma on line e quant'altro.

La Vita è bella Vince la Vita.

Vittorio
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 20-12-2007 13:21

Pienamente d'accordo con Alessio Mannino. La cultura giuridica occidentale oggi intende la pena come strumento di rieducazione. Esiste anche una cultura giuridica, che va rispettata, per la quale la pena è la punizione con cui l'autorità pubblica si sostituisce alla vendetta privata che trasformerebbe la società in una faida permanente. In questa logica, suffragata dalla Bibbia e dal Corano, le punizioni anche più spietate sono giustificate
simone19815@interfree.it
Poggesi (Registered) 20-12-2007 13:56

Che dire, il pensiero del "tramonto dell'Occidente" ci assale se solo tentiamo un raffronto tra Cesare Beccaria (e il miglior illuminismo italiano, mai astrattamente liberal-laicista, ma realisticamente umanista prima che laico) e i nostri Pannella o Capezzone... L'Europa, nella sua accidia e impotenza, si contenta di tirar fuori ogni tanto dal cappello qualcuno dei suoi fantasmi, vuoti simulacri di un passato glorioso e vitale. L'Europa ha bisogno di un nuovo Rinascimento, che la tragga fuori dal suo -oramai sempre più colpevole- "stato di minorità". Auguri a tutti.
Taxi no Global (Registered) 20-12-2007 14:31

Ottimo articolo..
Il popolo europeo deve conquistare i media di massa per sperare di contrastare il potere.Senza media le masse saranno sempre controllate e chi è difficile da controllare emarginato, azzittito.
Sti maledetti hanno studiato tecniche per controllare il pensiero,costringono la gente ad aver paura di alzare la testa.
Cretinopoli sarà un periodo storico infinito?!Sperem di no.




LeoBulero (Registered) 20-12-2007 19:46

Appoggio il commento di vittorio Di Giacinto. Mi trovo anche io in disaccordo.

In questo caso la vedo una questione di orgoglio raziale. come umani non come italiani o altro.
E come umani trovo lecito imporre comportamenti giusti senza virgolette. Giusti e basta senza possibilità di controbattere.
Senza un minimo principio di fratellanza dei popoli trovo che sia inutile progettare una sovranità nei popoli, una deglobalizzazione, trovandoci solo a retrocedere di secoli.
L'abolizione della pena di morte è un obbligo morale, un imperativo categorico. Non è una questione di sovranità è una questione di dignità della propria specie.
PEr costruire qualcosa di funzionale la fratellanza tra i popoli, che mantengano la loro cultura e la loro legge credo sia l'unica via. Se questa legge però è palesemente antinaturale e perversa è assolutamente lecito combattere per abolirla in nome della fratellanza tra umani.

Taxi no Global (Registered) 20-12-2007 23:18

LeoBulero quindi concordi. tutti siamo contro la pena di morte, ma la critica contro gli usa è doverosa.Loro stabiliscono tutto?! cosa è il bene cosa è il male..è incredibile.
magmau64@yahoo.it
Magmau64 (Registered) 20-12-2007 23:33

La vita è davvero imprevedibile.
Prendete il governo Prodi, in caduta libera, inettitudine totale, immobilismo imbarazzante ecc: poi, improvvisamente, ecco il coniglio un po' spelacchiato che esce fuori dal cilindro ammaccato e polveroso:
la moratoria sulla pena di morte.
Ed ecco i beccamorti della notizia, il minculpop rosè,al servizio del buon Prodi, i vari Riotta ecc, buttarsi a corpo morto ed imbastire ore ed ore di litania compiaciuta e compiacente:
"grande prova di autorevolezza dell'Italia", "Italia che si distingue" e via con tutte queste amenità.
Ora, visto che la notizia in questione, per la propaganda di questo misero simulacro di regime è come il maiale, "non si butta via niente", suggerisco le seguenti varianti sul tema, per restare sul pezzo piu' tempo possibile:



1. adattare il palinsesto alla bisogna, inserendo la programmazione di films sulla pena di morte, preferibilmente iraniani o nordcoreani:molto graditi vecchi polpettoni cambogiani dell'epoca polpottiana;



2. parlare della moratoria, "alla cazzo", cioè quando si è con le spalle al muro (sempre):in questo caso funga da esempio quanto affermato dal senatore PD Tonini,stamattina su radio 24 , attaccato per la figuraccia delle unioni civili bocciate dalla giunta di veltroni, a Roma:incredibile a dirsi, ha citato la moratoria, plauso!!



3.contiuare ad incensare lo statista ,prestato alla Farnesina, D'alema, intervistandolo il piu' possibile, magari alternando poppa e prua;



4. reiterare la notizia, stravolgendo la "consecutio logica", ad esempio " moratoria pena Italia, esempio, umanità, morte, ONU" e viceversa, prima , durante e dopo i pasti;



5. illustrare i vari punti della moratoria sui luoghi di lavoro, prima dell'alza bandiera;



6. affiggere manifesti lungo le strade, nei centri commerciali e nelle scuole di ogni ordine e grado;

Ogni altro suggerimento sarà il benvenuto, la legislatura non è neanche a metà..




sebastiano080@yahoo.it
sebastiano (IP:84.232.164.106) 21-12-2007 02:05

Personalmente sono favorevole alla pena di morte. Credo che vi siano crimini insopportabili come, il sequestro di persona, l'omicidio di gente che si e' rifiutata di pagare il pizzo ed ancora di piu la mattanza siciliana di giudici e poliziotti, che non possono essere puniti se non con l'inflizione della pena capitale, previa tortura. Saro' incivile ed avro' tutto il vostro biasimo, ma non voglio convincere nessuno su questo argomento.
Vi riporto comunque uno stralcio di cio' che ha scritto Massimo Fini in un articolo del 2005 sulla pena di morte e i sequestri di persona:
"Io, che sono sempre stato contrario alla pena di morte (non per il motivo, cattolico, che nessun uomo può arrogarsi il diritto di sopprimere una vita, ma per quello, laico, che la morte di Stato, proprio per le sue modalità asettiche, per il fatto di essere a scadenza, ha aspetti di sadismo inaccettabili), e che in linea generale lo rimango, sono invece favorevole, per questo caso, e per questo solo, all'applicazione di questa punizione estrema. Si dice che la pena di morte non fa da deterrente. Ciò può essere vero per i crimini che originano da qualche impulso, molto meno per quelli ragionati a freddo. Credo che se il criminale sapesse che per il sequestro di persona, e solo per questo, c'è la morte, si dirigerebbe, per procurarsi denaro, verso altri tipi di reato. Ma mi spingo più in là. Nelle culture arcaiche, quelle della mafia, della n'drangheta, della criminalità sarda, uno dei valori dominanti resta l'onore. Perchè agisca ulteriormente da deterrente ci vuole quindi una morte disonorevole, ignominiosa, umiliante. Per i crimini più gravi gli antichi romani portavano il reo sulla pubblica piazza, lo mettevano nudo e lo finivano a nerbate. In tal modo lo Stato si metterebbe sullo stesso piano di barbarie di questi criminali? Indubbiamente. Ma una realtà sociale arcaica e criminale si batte con sistemi altrettanto arcaici, non con i civili principi di Cesare Beccaria. E in ogni caso una società che permette che un uomo, una donna, un bambino siano sequestrati, umiliati, seviziati per mesi e per anni, torturati fisicamente e psicologicamente, mutilati, facendo scempio della loro dignità e infliggendo ai loro familiari un'angoscia senza nome, e che tratta da pari a pari con gli autori di simili orrori, non è più civile di una che li manda a morte uccidendoli a nerba".


fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 22-12-2007 12:40

L'umanità è intesa diversamente da cultura a cultura e noi dobbiamo accettare tutte le culture. Non esiste per natura un unico ideale di umanità e se oggi esiste è proprio a causa del modello a cui ci diciamo contrari. Se vale il discorso del relativismo culturale, possiamo dirci daccordo o contrari alla pena di morte nel nostro paese, ma non possiamo imporre a nessuno di non applicarla nel suo: è pelosa supervisione umanitaria.
Solo gli utenti registrati possono inviare commenti!
 
< Prec.   Pros. >