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L'Africa farà saltare il mondo PDF Stampa E-mail

29 Giugno 2018

 

Non so quanto possa servire una politica muscolare nel lungo termine, anche perché sui presunti "alleati" -sulla carta- che tempo fa vantava Salvini, ossia Orban e il Gruppo di Visegrad, proprio non ci si può contare. Tant'è che hanno disertato in massa il prevertice di domenica scorsa e non sono per nulla disposti a farsi carico di quote di migranti in casa propria. La loro posizione tra l'altro li avvantaggia: la Polonia è totalmente al di fuori dalle rotte migratorie, l'Ungheria al massimo lo è di passaggio e solo in certe contingenze, cioè quando è attiva la rotta turco-balcanica, al momento sotto controllo, idem la Repubblica Ceca. Si fa alla svelta in tali situazioni a chiudersi a riccio. Sul vertice del 28 giugno non ho, come per tutti i vertici, nessuna speranza. Si parlerà alla fine del nulla, si faranno solo proposte e si formuleranno buone intenzioni. La politica europea su un fenomeno di portata storica, destinato a dilatarsi nel medio-breve termine, è totalmente assente, mancano strategie comuni, l'unica tattica è lo scaricabarile tra gli Stati, come sta succedendo per le navi finanziate da Soros. Si sta vedendo tutta la nullità e l'impotenza di una Unione brava solo nei fiscal compact e nell' accanirsi sul debito, Schengen rischia di saltare, l'Unione stessa -e questo lo dicono molti politologi -salterà proprio sull' immigrazione. Ho letto degli articoli interessanti di A.Bono, docente di Storia Africana all' Università di Torino. Secondo Bono, oltre la bomba demografica -si calcola che nel 2060 vi saranno due miliardi e mezzo di africani, intanto la Nigeria è già a quota 197 milioni!- la seconda molla  a spingere giovani africani in Europa non è tanto né il neocolonialismo occidentale (non cita "la guerra e la fame", il mantra dei buonisti nostrani, perché giustamente fa notare che chi fugge dalla guerra è "profugo interno in Africa", vedi 400.000 somali in Kenya e un gran numero di sud sudanesi in Uganda) quanto il fatto che moltissimi Paesi africani, seppur in pace, sono Stati falliti. Cita l'esempio di Senegal e Gambia, democratici e parlamentari, ma devastati da malcostume, corruzione, nepotismo. Anche il Mali, democratico per i nostri livelli di paragone, è uno Stato fallito. Poi vi sono Stati meno democratici e ancor più falliti. Citiamo come esempi il Congo-Brazzaville, dove vi sono stati incidenti di piazza molto severi negli ultimi mesi, pare che a guidare i giovani siano alcuni "rapper" che accusano la classe politica di malversazioni e saccheggio della ricchezza nazionale. Il che è vero. Pure il Gabon è messo male. Non parliamo del Togo, dove non si capisce più nulla, tra presidenti cacciati che poi ritornano per venire ancora cacciati. In Camerun vi è un presidente al governo dal 1982: 36 anni, parecchi per non parlare di regime, oltre tutto inefficiente e inconcludente, che ha mandato l'agricoltura allo sbando, svendendola. In Burundi il presidente (tra poco a vita, colpi di scena permettendo) Nkurunziza passa le giornate a giocare a pallone, ha fondato una squadra di calcio che ha chiamato "Hallelujah" i cui i tifosi cantano salmi evangelici. Per inciso, le squadre avversarie hanno l'obbligo di non marcare troppo in area di rigore il presidente, almeno un goal a partita deve farlo. Il Botswana è piagato dall' AIDS. In Benin il presidente fa e disfa la Costituzione, in Madagascar la classe politica vale meno di un fico secco, è impresentabile, manco le strade sa costruire. L' Africa ha la classe politica peggiore del mondo, per la maggior parte sono Capi di Stato anziani, sfibrati e corrosi dal potere, dinastie politiche tarate dal lusso e dalla corruzione. Difficilmente un giovane del Senegal, seppur intraprendente e con soldi da parte, riesce a combinare qualcosa in quello sfasciume politico-statale. E l'emigrazione, unita al falso mito dell'Europa, è la fuga più rapida. A meno che non tu non sia un imprenditore straniero che corrompe coi soldi, o un cinese, in Africa combini poco. Demografia fuori controllo. Stati falliti. Pubbliche amministrazioni inefficienti, classe politica incapace se non a rubare, mancanza di infrastrutture, conflittualità interna, l'Africa è una bomba ad orologeria che farà saltare il mondo. Se non ci penserà Trump, coi dazi, ci penseranno i subsahariani. Il futuro è nero, in tutti i sensi...

 

Questo succede quando si vogliono "esportare" forme di civiltà aliene dal contesto in cui debbono vivere.

 

Simone Torresani

 

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