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Deliri prometeici PDF Stampa E-mail

29 Novembre 2018

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Da Rassegna di Arianna del 27-11-2018 (N.d.d.)

 

In un estratto pubblicato dal «Sunday Times» del libro postumo di Stephen Hawking “Le mie risposte alle grandi domande” – Brief Answer to the Big Question, il fisico britannico lancia l’allarme sui pericoli che potrebbero mettere a repentaglio la sopravvivenza del genere umano, tra cui l’Intelligenza Artificiale, il global warming, una guerra nucleare o una collisione di asteroidi. Secondo Hawking, entro un migliaio di anni la vita sulla Terra sarà resa impossibile: «Per allora, però, la nostra ingegnosa razza avrà trovato un modo per superare i limiti arcigni della Terra e sopravvivere al disastro». Gli unici a sopravvivere potrebbero essere gli esseri umani che avranno “riprogrammato” il proprio genoma, essendo divenuti quindi “superuomini” preparati a superare la catastrofe. Questi superumani che avranno effettuato l’editing genetico, avranno sviluppato una migliore resistenza a malattie, radiazioni e fattori ambientali ostili. L’allarme sul futuro dell’umanità diventa così un invito a ricorrere alla programmazione genetica: «Non abbiamo tempo di aspettare che l’evoluzione darwiniana ci renda più intelligenti e migliori per natura […] Solo così potremo restare in vita abbastanza a lungo da riuscire, un giorno, a colonizzare altri sistemi solari”.

 

Quando questa casta di superumani sorgerà, predice Hawking, ci saranno disordini politici con gli altri esseri umani, incapaci di stare “al passo” senza ricorrere alla Crispr (Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats, ossia è una tecnica di correzione di uno o più geni in qualsiasi cellula): queste persone saranno lasciate da parte e moriranno. I superumani saranno invece forse capaci di abbandonare il pianeta Terra e mettersi in salvo su altri pianeti dove potrebbero trovarsi altre forme di vita intelligente. Insomma, uno scenario inquietante degno di un film di fantascienza. Eppure fantascienza non è.

 

Notizia di ieri è che in Cina sarebbero nate due gemelle con il DNA modificato proprio con la tecnica del Crispr, in modo da rendere il loro DNA resistente al virus Hiv. Il condizionale è d’obbligo in quanto manca ancora una conferma indipendente alla ricerca. Uno scienziato statunitense, He Jiankui di Shenzen, asserisce di aver preso parte al lavoro in Cina, dove ha utilizzato una tecnica di genoma-editing vietata negli Stati Uniti (i cambiamenti del DNA rischiano infatti di danneggiare altri geni). Lo scienziato avrebbe cambiato gli embrioni di sette coppie nel corso di un trattamento per la fertilità, con una coppia che è poi arrivata a terminare la gravidanza. L’esperimento è descritto in un documento della Southern University of Science and Technology della città cinese di Shenzhen, ed è stato reso noto dalla rivista del Massachusetts Institute of Tecnology (Mit), Technology Review. La notizia è stata diffusa da Associated Press, ma la stessa agenzia spiega che ci sono ancora dubbi sull’esperimento, i cui risultati non sono stati ancora pubblicati su una rivista scientifica.

 

Clonazione, editing genetico, chimere, spermatozoi in provetta, uteri artificiali, biohacking e molto altro, sono sgusciati dalle distopie per divenire reali. Semplicemente l’uomo comune non ne è consapevole perché distratto da altre notizie. Siamo cittadini di una zona grigia in cui realtà e finzione si fondono, in cui i deliri prometeici stanno riscrivendo la nostra società. L’entusiasmo e l’esaltazione acritica nel progresso e nella tecnologia stanno oscurando il lato nascosto di queste ricerche: siamo sicuri che tutto ciò che è scientificamente e tecnologicamente possibile (o che lo sarà in futuro) sia da ricercare e applicare a tutti i costi?

 

Enrica Perucchietti

 

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