Avviso Registrazioni

Scusandoci per l'inconveniente, informiamo i nuovi utenti i quali desiderino commentare gli articoli che la registrazione deve essere fatta tramite Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

Login Form






Password dimenticata?
Nessun account? Registrati

Cerca


 
  SiteGround web hostingCredits
Fase terminale dell'alienazione umana PDF Stampa E-mail

29 Dicembre 2018

Image

 

Da Appelloalpopolo del 27-12-2018 (N.d.d.)

 

La sostituzione progressiva della figura antropologica del cittadino produttore pensante con il suddito consumatore depensante, pervenuta nella fase del suo estremo parossismo, è la strada maestra dell’irresponsabilità politica generalizzata e della irresponsabilità tout court, in cui pare che l’infantilismo dilagante sia divenuta la cifra comune, contropartita naturale della cessione delle armi al dio mercato e alla sua schiavitù del desiderio ossessivo. E così abbiamo folle sterminate di individui, che agiscono e sentono analogamente, omologati nel modello planetario del consumatore compulsivo, categoria terminale dell’alienazione umana il cui marchio di distinzione è nel fanatismo. […]

 

Nell’epoca consumistico pubblicitaria attuale, dove, in forza della demolizione controllata delle agenzie educative, prima tra tutte l’istituzione della scuola pubblica, la temperie dominante ha favorito ferocemente una diffusa inidoneità al ragionamento, alla riflessione, alla problematizzazione […] In questa cornice di senso, peraltro, è bene rilevare come alla figura autentica e matura del rivoluzionario, sia andata subdolamente sostituendosi la figura illusoria, inautentica e immatura del disobbediente, che, al pari del bambino, nega nega nega, convulsamente e senza costrutto alcuno, senza progettualità, al più minacciando scompostamente decostruzioni a colpi di piccone.

 

Da queste poche considerazioni, si evince chiaramente come la natura autentica della guerra in corso sia culturale, avendo il sistema ultra liberista affondato le proprie infeste radici subculturali nelle fondamenta stesse della civiltà, e debba perciò essere combattuta in virtù di una controffensiva, o per meglio dire controrivoluzione, anzitutto da giocarsi sul terreno culturale.

 

Marcello Vezzoli

 

Commenti
NuovoCerca
Solo gli utenti registrati possono inviare commenti!
 
< Prec.   Pros. >