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Germania verso la neutralità? PDF Stampa E-mail

5 Febbraio 2019 

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Da Rassegna di Arianna del 3-2-2019 (N.d.d.)

 

Sorprendente Germania: ha cancellato l’acquisto della sua quota di F-35 – il costosissimo e difettoso catorcio “invisibile” – cancellando per l’americana Lockheed e per gli interessi Usa una gara d’appalto da miliardi. Ma questo è il meno: fremente d’ira, Zero Hedge parla di “enormi conseguenze geopolitiche” della decisione, che aggraverà le relazioni già tese fra Washington e Berlino.  “Non so se la Germania capisca ciò che sta facendo (sembra del tutto inconsapevole di tutta una serie di problemi che sta creando per tutti, dopotutto)”. Già:

 

1) con la UE, la Merkel “sta tentando di aggirare le sanzioni statunitensi contro l’Iran che sono tanto importanti per Trump”, creando un sistema alternativo allo SWIFT. 2)  Nonostante le minacce USA sempre più tonanti, ha continuato a stendere il Nord Stream, in cooperazione con Gazprom, che porterà il 70% delle vendite di gas russo in Europa: dovrebbe essere terminato entro l’anno. E adesso i più grosso sgarbo politico-militare: perché “soltanto l’F-35 è compatibile con il deterrente nucleare tattico degli Stati Uniti”, e gli aerei tedeschi “devono essere in grado di trasportare e lanciare le armi nucleari statunitensi in accordo con gli obblighi della Germania verso la NATO”: Nuovi aerei come gli eurofighter dovrebbero essere certificato da Washington –   perché dovrebbe, visto che considera l’eurofighter obsoleto?  quindi la Germania non sarà sotto lo scudo NATO. Probabilmente è proprio ciò che Berlino non vuole: essere “sotto lo scudo nucleare” che gli americani stanno approntando per   il territorio tedesco ed europeo, adesso che gli Usa hanno ripudiato i trattati INF e quindi ci vogliono riempire di missili e mezzi atomici di nuovo tipo, e obbligando noi “alleati” della NATO a caricare le nuove bombe atomiche sui nostri bombardieri.

 

Gli Usa stanno infatti cominciando a produrre bombe atomiche “a basso potenziale”, una modifica della W76-2, la testata dei missili Trident, ridotta del 95% della sua potenza, da 100 chilotoni a 5, ossia un terzo della Bomba di Hiroshima.  Ciò naturalmente serve, nell’idea degli Stranamore di Washington,  per banalizzare l’arma nucleare  e sfumare la distinzione fra “atomico” e “convenzionale”: Nella neolingua di Washington, che Trump ha pienamente adottato,  “gli Stati Uniti avranno una dissuasione più flessibile … la W76-2 servirà a contrastare l’idea del nemico (i russi)  ) secondo cui gli Stati Uniti esiterebbero   a utilizzare il loro enorme arsenale nucleare in quanto le bombe nucleari statunitensi esistenti sono  potenti  centinaia di kilotoni, e  quindi “troppo grande da usare” senza  vaste  vittime civili”. Il ripudio del trattato INF consentirò agli Usa di riportare in Europa tutte le testate atomiche più i missili a medio raggio (da 500 e 5 mila chilometri) che prima era vietato dispiegare nel vecchio continente. È evidente che il governo tedesco, pur tenendo i piedi in quante più scarpe può, cerca in ogni modo di evitare di tornare ad essere il possibile teatro della terza guerra mondiale, come ai tempi della guerra fredda. Quella di rinunciare agli F-35 è una decisione grave e pesante, certamente soppesata.   Una decisione che deve aver superato la preoccupazione mercantile-bottegaia prevalente a Berlino da decenni: e se Trump per rappresaglia mette i dazi sulle BMW? In pieno rallentamento economico mondiale? Si vede che il rischio di un riarmo è considerato peggiore.  La disponibilità dell’atomica francese in condominio, tratteggiata ad Aix-la-Chapelle, sarà entrata nella valutazione: un deterrente sufficiente.  Per una Germania neutrale, o neutralizzata? Finalmente libera di fare affari con la Russia e la Cina? Vedremo, la situazione è in movimento.

 

Frattanto, in Francia la dodicesima scesa in piazza dei Gilet Gialli (Acte XII) è stata un successo incredibile: a Nantes, a Bordeaux, a Valence, a Montpellier, dovunque.  A Parigi, in 15 mila hanno cantato “Frexit, Frexit”, bruciato una bandiera europea e chiesto le dimissioni di Macron. Davanti alla irriducibilità degli insorti – perché ormai di questo si tratta – anche i mandanti di Macron dovrebbero capire che è l’ora di dimetterlo, perché la sua sola presenza aumenta la rabbia popolare. Berlino si trova con l’alleato-servo in fiamme rivoluzionarie, con l’Italia nel caos, gli USA pronti alla vendetta – e i polacchi che stanno per ospitare una base militare permanente americana. La UE vive tempi interessanti secondo la maledizione cinese.

 

Maurizio Blondet

 

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