Avviso Registrazioni

Scusandoci per l'inconveniente, informiamo i nuovi utenti i quali desiderino commentare gli articoli che la registrazione deve essere fatta tramite Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

Login Form






Password dimenticata?
Nessun account? Registrati

Cerca


 
  SiteGround web hostingCredits
Attentatori "integrati" PDF Stampa E-mail

5 luglio 2007

Active Image

Ciò a cui oggi tutti i media danno gran risalto a proposito dei falliti attentanti di Londra è il fatto che alcuni dei presunti terroristi arrestati siano medici. Ciò viene definito addirittura come una cosa “incredibile” e “mostruosa”. Incredibile e mostruoso perché appare inconcepibile che persone perfettamente integrate nella nostra società – alcuni di questi medici, viene sottolineato, erano destinati ad una brillante carriera – possano nutrire un tale odio verso di essa fino ad arrivare a progettare atti così brutali. Questi presunti terroristi – ci viene spiegato – non venivano da qualche ghetto o comunità semianalfabeta del Terzo Mondo. E’ un ritornello già sentito. Anche degli attentatori dell’11 settembre si disse lo stesso: avevano studiato nelle nostre scuole, vestivano all’occidentale, la sera se ne andavano in giro per locali e ristoranti… Erano, insomma, anche loro perfettamente integrati. Perché per noi occidentali integrazione significa proprio questo: che tutti devono diventare dei perfetti “consumatori”, null’altro. E allora perché ci odiano? E già, perché? Non sappiamo darci risposta: poiché siamo convinti di vivere nel migliore dei mondi possibili, è semplicemente inconcepibile che qualcuno in questo mondo si trovi a disagio, sia insoddisfatto, si senta male… Che insomma non sia felice. Uno può star male, può essere infelice, solo se vive nei ghetti e nelle comunità “semianalfabete” ed “arretrate” del Terzo Mondo. Eppure dovremmo ricordarci, noi occidentali, che nelle nostre “moderne” ed “istruite” società, le percentuali di persone che stanno male, che sono infelici, ovvero che tirano avanti solo grazie agli psicofarmaci, alle psicoterapie, alle droghe – e quando non ce la fanno più si suicidano – sono sempre più alte, soprattutto tra gli appartenenti alle classi benestanti; mentre di simili pratiche nelle società del Terzo Mondo non vi è traccia (o meglio: non ve n’era fin quando non si sono “modernizzate”). Tutte i dati odierni confermano che gli indici di felicità sono più alti proprio in quei paesi dove più bassi sono gli indici del PIL. Forse, se questi presunti terroristi fossero davvero venuti dai ghetti e dalle comunità del Terzo Mondo, se non fossero stati istruiti medici con brillanti carriere davanti, non sarebbero arrivati a concepire i loro progetti di morte. E forse è proprio questo che a noi occidentali fa più paura: che questi terroristi siano gente come noi, che vivono le nostre stesse inquietudini, i nostri stessi mali, la nostra stessa infelicità. Che hanno il sentore che questo, forse, non è il migliore dei mondi possibili…

Stefano Di Ludovico

Commenti
NuovoCerca
tradingada@fastwebnet.it
Arrigo de Angeli (IP:213.140.16.176) 05-07-2007 11:19

Nella sua estrema sinteticità questo ottimo articolo dice tutto quello che c'è da dire e pone tutte le domande che bisognerebbe porsi.

Mi permetto di riprodurlo integralmente sul mio forum Spirito Libero, qui:

http://spiritolibero.mastertopforum.org/viewtopic.php?p=5781#5781

al fine di ampliare la base di discussione, riservandomi eventualmente di cancellarlo su tua richiesta (ma spero proprio di no).

Complimenti vivissimi,

A.
Solo gli utenti registrati possono inviare commenti!
 
< Prec.   Pros. >