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Sovranità nazionale per sopravvivere PDF Stampa E-mail

11 Gennaio 2020

 

Da Rassegna di Arianna del 9-1-2020 (N.d.d.)

 

[…] I venti di guerra del Medio Oriente non sembrano tuttavia aver scosso le classi dirigenti italiane ed europee dal loro stato di permanente e acquiescente subalternità verso gli USA. Al di là delle dichiarazioni ufficiali dei leaders improntate ad un acritico pacifismo e ad auspicabili ma improbabili soluzioni diplomatiche della crisi mediorientale, non si registra alcuna esplicita condanna dell’atto terroristico compiuto dagli americani. Anzi, i leaders europei hanno condannato il ruolo politico assunto dall’Iran in Medio Oriente. L’Europa si è distinta ancora una volta per la sua colpevole assenza nella geopolitica mediorientale. L’Europa ha subito i danni economici causati dalla politica protezionista di Trump, mediante l’imposizione dei dazi sulle esportazioni europee. Ha subito le ondate migratorie di masse in fuga dalle guerre fomentate dagli USA in Medio Oriente e Nordafrica con le “primavere arabe”. Le migrazioni sono state fronteggiate attraverso i patti scellerati conclusi con Erdogan e le tribù libiche, che hanno comportato rilevanti esborsi finanziari e la esposizione dell’Europa stessa al ricatto permanente di Turchia e Libia. L’Europa è stata inoltre oltremodo danneggiata dalle sanzioni imposte da Trump all’Iran, con conseguente vanificazione di piani di investimento per miliardi di euro in Iran. Occorre inoltre rilevare che mentre gli USA possono usufruire della totale agibilità politica in Medio Oriente, in virtù della autosufficienza energetica ormai quasi raggiunta, l’Europa, quale principale importatore di greggio dal Medio Oriente, oltre ad essere soggetta alle fluttuazioni del prezzo del petrolio e del dollaro, è permanentemente esposta al ricatto energetico dei paesi produttori di greggio. La nuova geopolitica degli USA ha prodotto effetti devastanti per l’Europa. Senza che però venisse meno la subalternità atlantica di un’Europa che denuncia una totale assenza di soggettività geopolitica nel contesto mondiale. Nonostante Trump abbia dichiarato il disimpegno americano dalla alleanza atlantica, non essendo più disposto a sostenere le spese militari della Nato senza il concorso degli europei per una quota pari al 2% del Pil per ciascun paese, l’Europa ha sempre confermato la sua fedele appartenenza all’Occidente atlantico. L’americanismo ha ormai corroso fino alle sue radici l’identità europea: l’Europa si è totalmente assimilata all’America nella cultura, nella politica, nei costumi, sarebbe americana anche in assenza dell’America. L’Europa vive in un ferale immobilismo, è rinchiusa in se stessa, in un dogmatismo finanziario atto a preservare il dominio dell’asse franco – tedesco sul Continente, che ha condotto alla marginalizzazione dell’Europa stessa dalla geopolitica globale.

 

La geopolitica mondiale è tuttavia in costante trasformazione, il primato americano è ormai in palese decadenza. Incombe l’avvento di una nuova geopolitica che prevede nuovi equilibri multipolari, che non includono l’Europa tra i suoi protagonisti. Questa Europa, che versa in una crisi sistemica di carattere etico – morale, ancor prima che economico – sociale, denuncia un deficit di sovranità sempre più accentuato: il ripristino della sovranità degli stati, prima ancora che dell’Europa, è diventata una esigenza ineludibile di sopravvivenza. In assenza di sovranità politica si rivelerà inevitabile il suicidio geopolitico dell’Europa.

 

Luigi Tedeschi

 

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