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L'ipocrisia della campagna contro l'odio PDF Stampa E-mail

25 Gennaio 2020

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Da Rassegna di Arianna del 23-1-2020 (N.d.d.)

 

Sinisa Mihajlovic è stato un ragazzino che ha vissuto gli orrori della guerra civile. Un giovane calciatore sulla cui famiglia sono piovute le bombe e che ha perso gli amici che combattevano al fronte. Un uomo che senza farsi troppa pubblicità finanzia la costruzione di strutture sportive e case alloggio per gli orfani. E un convinto sostenitore della Jugoslavia socialista che si è sempre definito “più comunista di tanti altri”. Ebbene Sinisa siccome alle elezioni regionali in Emilia appoggia Salvini si è preso dello “zingaro” dai democratici e antirazzisti sostenitori di Bonaccini. E qualcuno gli ha pure augurato di morire, a lui che da mesi combatte orgogliosamente contro la leucemia. Una roba semplicemente grottesca. Ma, vedete, il problema non è manco questo. Che i sedicenti sostenitori delle campagne contro l’odio fossero degli ipocriti lo sapevamo già da un pezzo. Da quando difendevano la Boldrini dagli insulti sessisti e contemporaneamente davano della troia alla Meloni. O da quando salivano sulle barricate per difendere la Murgia dai commenti sul suo aspetto fisico, però siccome Adinolfi è contro l’aborto allora è una palla di merda. Il vero problema di questi fascistelli dem, che usano il politicamente corretto come strumento di censura lasciando tutto per loro il potere di insultare impunemente, è che pretendono di rappresentare la sinistra pur essendo totalmente incapaci di comprendere la realtà del mondo che li circonda. Una realtà che nelle loro teste di giovani benestanti è tutta pace e amore. E che ignora una verità tautologica: ovvero che la realtà è anche (o soprattutto) odio. Può essere l’odio di classe di quelle migliaia di operai traditi che, pur con la tessera della CGIL in tasca, sono stati spinti a forza nelle braccia di Salvini. E può essere l’odio di un uomo che ha visto il suo paese sventrato dalle bombe della NATO sganciate con la benedizione e la complicità di D’Alema primo ministro, Mattarella alla difesa e del partito che diventerà il PD. Un partito diventato il nemico. E a cui gli preferiresti pure Satana pur di vederlo scomparire.

 

Antonio Di Siena

 

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