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Il contenitore di Paragone PDF Stampa E-mail

27 Giugno 2020

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 Da Comedonchisciotte del 25-6-2020 (N.d.d.)

Pochi giorni fa alla trasmissione televisiva “Fuori dal Coro”, il giornalista e parlamentare ex M5S Gianluigi Paragone fa un annuncio che la stampa ha preso troppo sottogamba, come successe analogamente per il Movimento di Grillo e Casaleggio. L’ex conduttore di “La Gabbia” comunica la nascita di un nuovo partito antieuropeista e antisistema: la copia all’italiana del Brexit party di Nigel Farage con il quale ha già preso contatti, insieme ad altri Think Tank. Paragone fissa l’obiettivo del partito nel primo articolo di un ipotetico Statuto o Manifesto: l’uscita dell’Italia dall’Unione Europea e conseguentemente dall’Eurozona. “Non troppo ambizioso!” direbbe un Plutoniano (di Plutone) appena sbarcato sul pianeta Terra. Intendiamoci, un Vero Partito che avesse finalità chiare su questi temi cruciali sarebbe quanto mai necessario e urgente. Quindi, prendiamo positivamente questo annuncio fatto a “Fuori dal Coro”, ma esprimiamo anche una grossa riserva: nella patria della moda, da troppo tempo, creiamo ciclicamente movimenti o partiti che però non sembrano sapersi distaccare dal modus operandi della vecchia politica; imbarcare da subito, e in maniera trasversale, un sacco di gente, indipendentemente dalla loro provenienza politica: basta riempire. Peraltro, colmando contenitori politici sempre più improvvisati e, quindi, provvisori.

Il panorama politico attuale è già pieno zeppo di movimenti e partiti sovranisti o pseudosovranisti. Prendiamo la realtà più recente e concreta: i rosso bruni Vox Italia di Toscano, Sottile e Fusaro. Alle Comunali di Gioia Tauro, con il loro precedente movimento, Risorgimento Meridionale per L’Italia, non raggiunsero nemmeno il 3% delle preferenze (281 voti su 10.208 totali), un vero flop elettorale. Sempre in Vox ritroviamo l’Avv. Marco Mori che precedentemente aveva militato in CasaPound, con cui aveva collezionato una serie di debacle alle Politiche Nazionali non riuscendo mai a superare il 2% delle preferenze. Poi abbiamo il Fronte Sovranista Italiano (FSI) che alle Regionali Umbre del 2019 non arriva nemmeno al 0,2%, così come i Gillet Arancioni del “personaggio” Pappalardo: un misero 0,13%. Alle Politiche del 2019 la Lista del Popolo per la Costituzione non supera lo 0,03%, i Forconi nemmeno lo 0,1%. Inoltre, in rampa di lancio per la prova del voto, abbiamo anche i nuovi movimenti come quello della deputata Sara Cunial (ex 5stelle) con R2020 e il Movimento3V. Insomma, il panorama politico italiano anti-sistema è molto variegato e troppo spesso capeggiato da persone o personaggi di discutibile credibilità che potrebbero anche ritrovarsi in qualche contenitore politico nuovo di zecca, magari quello annunciato dall’ex M5S Gianluigi Paragone, vista la tendenza italica alle ammucchiate, al servire continuamente all’elettorato la zuppa stagionale: patate, porri, qualche zucchina e, soprattutto, cetrioli. Tanti cetrioli.

Il giornalista varesino dovrà stare molto attento, perché non è più il tempo di scherzare o pensare a racimolare voti ovunque per dire “poi vedremo”, “poi sistemeremo”, “poi ci penseremo”. È il momento dei fatti e per farli bisogna farsi rappresentare da persone credibili, pulite e sincere. L’Italia sforna Direttivi, movimenti e partiti – pollaio da una vita: tanti galli da combattimento, senza galline. Ecco perché niente di politicamente fecondo è giunto fino ad oggi. Il nostro paese, come sa bene Gianluigi Paragone, non se lo può più permettere.

Andrea Leone

Commenti
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v.delmedico@virgilio.it
Vincenzo (Registered) 27-06-2020 17:14

Mi sembra che all'autore di questo pezzetto non vada bene proprio nulla. Però perché non spiega nei dettagli cosa si dovrebbe fare per raccogliere più consensi e ribaltare il sistema ?
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Super Administrator) 27-06-2020 23:40

Penso che la prima cosa da fare sarebbe evitare i particolarismi che inducono i vari capetti a farsi il loro partitino invece di adoperarsi per aggregarsi. La seconda cosa sarebbe definire un programma in pochi punti basati su due cardini: indipendenza e socialismo. Indipendenza da UE e NATO. Socialismo da intendere come prevalenza dei diritti collettivi su quelli individuali, economia e finanza regolati dai poteri pubblici ai fini di una più giusta distribuzione dei redditi e della difesa dell'ambiente.
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