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Vogliono controllare tutto le civiltà in decadenza PDF Stampa E-mail

18 Novembre 2020

 Ammettiamo pure che il Covid sia un fatto naturale. In questo caso, io ritengo che la "diffusione" autunnale sia da imputare in buona parte al cosiddetto "lockdown" della scorsa primavera. Questa situazione, con la campagna di terrorismo psicologico a cui si è stati sottoposti, ha infatti abbassato drasticamente le difese immunitarie degli italiani. Se la quantità immane di risorse che sono state sprecate in senso oppressivo, fosse stata utilizzata per determinare nella popolazione un miglioramento del benessere psico-fisico - e con ciò un innalzamento delle difese immunitarie - la questione Covid sarebbe probabilmente già superata.

Ho messo il termine "diffusione" tra virgolette. Diffusione infatti di che cosa? Di raffreddori, o più probabilmente di nulla. Con modalità ancora piuttosto spaventevoli veniamo informati circa il numero dei "contagiati", di coloro in cui è stata rilevata presenza del virus. Andando a vedere negli ordini di grandezza infinitesimale, credo che nell'organismo di chiunque di noi verrebbe rilevata presenza di qualunque cosa. Il dato di cui si dovrebbe saggiamente tenere conto - anche, magari, per assumere certe misure precauzionali - è il numero dei ricoverati in terapia intensiva, e quanti fra questi erano già affetti da patologie irrimediabili o molto gravi. Il risultato della sottrazione è la questione Covid.

Diranno, probabilmente, che non sono io in grado di giudicare. Perché una delle più interessanti categorie culturali emerse in questa vicenda è quella della "asintomaticità". La figura del malato asintomatico è una figura straordinariamente favorevole per un Sistema di Potere. Ebbi, oramai un dieci o quindici anni fa, una particolare premonizione su questo - certe tendenze si preparano per tempo. Al telegiornale dissero che in un certo stabilimento industriale i lavoratori avevano continuamente dei malesseri. Le autorità sanitarie avevano indagato e rilevato alcune condizioni anomale, che erano state normalizzate. I lavoratori tuttavia continuavano ad accusare malesseri, ma i rilevamenti tecnici confermavano non esserci più condizioni nocive. Doveva quindi trattarsi - concluse tranquillamente il giornalista - di un fenomeno di suggestione. Non conta cioè sentirsi malati, se il sistema tecnico-scientifico stabilisce che si è sani, come non conta sentirsi sani, se il sistema tecnico-scientifico stabilisce che si è malati. Si perde il controllo di sé, che passa ad un apparato tecnico; con tutto ciò che consegue ovviamente in termini di Potere.

Ma dicevo, ammesso che il Covid sia un fatto naturale. Ad una certa distanza si vede con maggior chiarezza. Sono sempre più convinto che nella vicenda della scorsa primavera si siano perlomeno inserite attività oscure. Non escluderei perciò nulla: diffusioni del virus strane ed inaspettate, permanenze inspiegabili, o, magari, una sua nuova "versione" questa volta sì pericolosa; cose che suggerirebbero a mio parere una conduzione deliberata della vicenda, resa possibile probabilmente da complicità a tutti i livelli, che bisognerebbe allora cominciare ad indagare. E riguardo a questo, mi sembra di vedere un certo eccessivo pessimismo sul versante dell'alternativa politica. È chiaro che nell'Occidente (e quindi ormai in una parte consistente del mondo) c'è un Sistema di Potere globalizzato che cerca di sovrastare le istituzioni politiche. Ma in questa fase non è poi forse così solido. Negli Stati Uniti le elezioni presidenziali si concludono con accuse esplicite di brogli; in Italia, la contrapposizione partitico-parlamentare prende toni forti; sono ottimi segni: vuol dire che chi intenderebbe porsi sopra non ha grande controllo. Il Sistema di Potere ha sofisticatissimi mezzi tecnici, sempre più sofisticati, ma la tecnica è comunque un'arma a doppio taglio; tra i suoi stessi utilizzatori produce sempre equivoci, sviamenti, disgregazione. Cercheranno di porre le cose sotto controllo sempre più stretto: è tipico delle civiltà in decadenza. Nessuna civiltà in decadenza c'è però mai riuscita. Via via con lo sgretolamento di questa civiltà si apriranno spazi per alternative di fatto. Io credo che nella fase finale di questa civiltà che si va delineando, anche una limitata minoranza, se bene organizzata e soprattutto solida moralmente e spiritualmente, potrà incidere in modo decisivo nella situazione politica.

Enrico Caprara

Commenti
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force@victoryproject.net
lorenzo (Registered) 19-11-2020 08:00

Certo.
Penso però sia più opportuno sostituire "tecnica" con "tecnologia".

Nella prima l'uomo è al centro e la domina, evolve con essa;

nella seconda ne è al margine e ne è dominato, assuefatto, dipendente, il tutto senza la consapevolezza di esserlo.

E pure l'adora.

La tecnica è invece solo impiegata e poi riposta, come uno strumento.
enrc.cprr@gmail.com
Enrico Caprara (Registered) 19-11-2020 10:17

Io penso però che la tecnica abbia, in quanto tale, una caratteristica velenosa.
Assumere un atteggiamento tecnico significa sempre superficializzare il livello di coscienza, portarlo dallo spirituale allo psichico.
Ma certo lo stare dell'essere umano nel mondo implica di maneggiare dei veleni.
Lo si può fare avendo consapevolezza, come dici tu usando (però ad un certo grado e con cautela) la tecnica e poi riponendola, o senza avere consapevolezza di questo, e nel tecnicismo o se vuoi tecnologia spalancare le porte al negativo.
force@victoryproject.net
lorenzo (Registered) 19-11-2020 12:55

Certo, nuovamente.
Identificarsi come possessori di tecniche, vantarne il presunto valore personale che comporterebbe %u2013 come accade alla cultura di oggi, che ha eletto gli specializzati e gli esperti a detentori del sapere, standosi così definitivamente dal cosmo %u2013 è velenoso per sé e per il prossimo a tanto educato.

Consapevoli di questo il processo alchilicosi compie e permette di godere anche dell'oro della tecnica.
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