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Per un filo-umanismo non retrogrado PDF Stampa E-mail

13 Maggio 2021

Sulla rassegna stampa di Arianna l'articolo dal titolo "La battaglia delle idee è troppo importante per lasciarla a Fedez" è ben scritto e fa riflettere, tuttavia secondo me vi sono alcune ambiguità e vizi di fondo che vorrei esaminare.

Quando si dice che il progressismo, storicamente, vince sempre contro il conservatorismo e la conservazione è vero: lo ammise lo stesso Metternich nella Restaurazione, allorché disse pressappoco "le idee non possono essere chiuse da muri, li scalvalcheranno sempre, prima o poi". D'accordissimo sul fatto che il progressismo nelle mani e nelle idee di una certa "sinistra" diventa laboratorio di nichilismo, d'accordo pure riguardo al ragionamento su una "destra" che deve smettere di essere passiva, in primis nel campo della cultura -la Sinistra qua sfruttando il pensiero gramsciano l’ha battuta da decenni, ma la Destra stessa è tutt’altro che esente da colpe. Insomma posso dire che la diagnosi è indovinata. Non sono d'accordo sulla cura. Quando si tirano in ballo Nietzsche e Heidegger e si dice che la "Destra" deve "cavalcare la tigre" (presumo della postmodernità e dei cambiamenti tecnologici e sociali) basandosi sul "superomismo", io non sono per niente d'accordo. E cercherò di essere chiaro: questo atteggiamento non va bene né per la Destra né per tutte le aree della opposizione radicale, un'area nella quale vi è un poco di tutto politicamente e culturalmente parlando. Non bisogna "cavalcare la tigre" cercando contemporaneamente di scavalcare e superare la "Sinistra" (o meglio quel coacervo orrendo e ibridamente mostruoso in cui si è trasformata). A fare un’operazione simile si corrono due rischi: o si diventa una brutta copia della Sinistra e noi sappiamo che le persone di fronte all'originale e alle imitazioni scelgono la prima, oppure si diventa ancor più nichilisti della Sinistra. Circa dodici, tredici anni fa ricordo che vi era l'ossessione della "sicurezza" e della "caccia al migrante" e diversi sindaci di Sinistra imitarono i loro colleghi leghisti provando a scavalcarli. Ne seguirono ordinanze ancor più illiberali, repressive e grottesche. E non guadagnarono il minimo consenso, solo una pioggia di critiche.

Inseguire la Sinistra proponendo alternative "di Destra" o comunque originali sui temi del progressismo e delle nuove tecnologie coi cambiamenti esponenziali economici, culturali e sociali che ne conseguono significa perdere in partenza: la Sinistra è ontologicamente legata al progressismo, su questi temi "gioca in casa" come si direbbe nel gergo calcistico-sportivo. Giocando in casa, dunque, ha vita facile nel manipolare la narrazione e farci credere come i "diritti", i cambiamenti della società, le nuove tecnologie e tutto ciò che ne consegue siano argomenti, temi ed elementi solo di Sinistra, quando invece tutto ciò è falso.

"In gioco vi è il futuro di una nuova visione di umanità" scrive giustamente Antonio Terrenzio. Ebbene, se questa è la posta in gioco, si deve difendere l'Uomo e l'Umanità, due concetti che non sono né di Destra né di Sinistra, così come né di Destra e né di Sinistra è il rapporto tra l'Uomo e la Tecnologia e la Tecnica. Che fare, allora? Quesito a cui non è così difficile rispondere: la famosa "rivoluzione copernicana " di cui si parla nel suddetto articolo non dovrebbe farla solo la Destra ma tutti quanti noi oppositori radicali. Tale rivoluzione copernicana consiste prima di tutto nel buttare alle ortiche il concetto di "Destra e Sinistra", una dicotomia nata durante la Rivoluzione Francese e ormai stracotta e stravecchia di quasi 230 anni. Manco si dovrebbero più usare tali termini stracotti e strabolliti. Da sostituire con " progressisti transumanisti" (Sinistra) e " filoumanisti" (tutti gli altri oppositori radicali, non solo la Destra). Ho scritto i primi due termini frullati in testa, ovviamente potremmo rivederli, correggerli se non addirittura cambiarli.

E così facendo si giungerebbe ovviamente col tempo a cambiare il registro della narrazione dominante e girarlo a nostro vantaggio.

Chi è il filoumanista, che si contrappone al progressista radicale transumanista?  Il filoumanista non è un luddista, non è un retrogrado, un troglodita. Egli sa che le tecnologie e il loro sviluppo sono una cosa dalla quale non si torna indietro. E tuttavia il filoumanista sa che la tecnologia e le scienze tecnologicamente applicate vanno bene solo se sottomesse al dominio dell'Uomo, solo se l'Uomo ne mantiene il controllo e le piega e le sfrutta per migliorare la sua vita, per impattare il meno possibile nell' ambiente in cui vive, per liberarsi dal bisogno e perché nessuno debba restare indietro. MA per fare ciò servirebbero una serie di valori prepolitici, preideologici, prereligiosi (che non sono di Destra o Sinistra). È' l'Uomo che deve dominare e piegare la Tecnica, non viceversa. Ne conseguirebbe una narrazione in cui il transumanesimo porterebbe il mondo, pericolosamente, alla dialettica del servo-signore hegeliana, una lotta mortale e distruttiva in cui alla fine non vince nessuno ed entrambi perdono. Il filoumanista sa anche, ad esempio, parlando di argomenti spinosi quali omofobia, LGBT e simili, che se la famiglia tradizionale è quella basata su marito-moglie-figli, la società è tanto cambiata (e indietro non è possibile ritornare) che bisogna comunque sdoganare, accettare, tollerare e difendere forme di sessualità diverse. Ma attenzione, proteggere, difendere e tollerare, sdoganare e accettare non significa che tali minoranze debbano fare il bello e il cattivo tempo e imporsi sulla maggioranza. Non vuol dire far passare leggi che puniscono i reati d' opinione. Leggi che sanzionano con aggravanti le discriminazioni (anche sessuali) esistono già. Bisognerebbe dunque applicarle con la massima energia. Poi il progressista radicale andrebbe combattuto anche scippandogli il monopolio sui temi ambientali. Si devono promuovere paradigmi quali "produrre meno, consumare meno" pur cercando di salvaguardare la qualità della vita (e dell'Ecosfera che ci circonda). Serve promuovere una vera coscienza verde, ecologica, ambientale.

Servirebbero tante cose. Ma prima di tutto una rivoluzione copernicana e il superamento degli schemi Destra-Sinistra che ancora inceppano tutto. Sì, quella delle idee è una battaglia troppo importante per essere lasciata a Fedez ma anche per tenerla ingabbiata in schemi angusti, vecchi, obsoleti, superati.

Simone Torresani

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