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Ennesima occasione sprecata PDF Stampa E-mail

23 Febbraio 2022

Draghi ha parlato di "voler uscire al più presto possibile "dall' emergenza Covid-19” eliminando con una "road map" le restrizioni; la Lega divide la maggioranza forzando i tempi e parlando di abolire il pass già dal 31 marzo, altri dicono che sarà il 15 di giugno, Berlusconi-da come riportano fonti del tgcom24-dice anche lui la sua annunciando una seconda "road map" da presentare all' Esecutivo. Marzo o aprile, maggio o giugno, luglio o agosto, è ormai assodato che gradualmente il passaporto verde verrà rimodulato e poi liquidato: sono loro a dirlo quindi state tranquilli, perché a loro, con buona pace dei complottisti e dei paranoici, si può lanciare qualsiasi accusa tranne quella di non avvisare circa le intenzioni: siamo noi ad essere incapaci di recepire i segnali di fumo.

Premesso che non vi è nulla da festeggiare perché il ritorno alla "normalità" è semplicemente il ritorno ad una "normalità" che ha provocato essa stessa la crisi degli ultimi due anni e che farà riemergere tutti i problemi e la polvere nascosti sotto il tappeto, stupiscono i commenti di quella sentina di idiozie che sono i social network e che purtroppo per noi bisogna prendere in considerazione, in quanto specchio della realtà quotidiana. Scorrendo molte pagine di oppositori ma anche parlando con amici, conoscenti, con persone che hanno resistito quasi un anno a limitazioni, perdite di diritti, di lavoro, discriminazioni eccetera si percepisce solo incredulità abbinata ad un pensiero negativo deleterio perché la realtà circostante altro non è che la proiezione dei nostri pensieri: è la "legge dell’attrazione”, è il pensiero che crea la realtà e si può paragonare alla profezia che si autoavvera. Questo atteggiamento di scoramento, passività, negatività (unito in diversi casi ad un complottismo delirante e ad una speranza nel futuro sotto lo zero) avrebbe potuto essere umanamente comprensibile-in parte sia chiaro-nei mesi scorsi, in fase di piena "escalation" (santo cielo come odio questa anglomania, ma tocca..) di provvedimenti uno più liberticida dell' altro, non di certo in una fase di de-escalation che ha già attraversato larghissima parte dell' Europa e ora per forze delle cose sta toccando e toccherà naturalmente l' Italia. Onore al merito a chi ha resistito e resiste ancora, specie a chi non sta lavorando e la data di reintegro non è chiara: noi non scriviamo 31 marzo o 15 giugno, qua non si danno i numeri del Lotto, questo è un blog di analisi seria e razionale, non di cifre campate per aria: si dice solo che questa cosa prima o poi finirà, punto e basta. Piuttosto da dove nasce questo pessimismo, questa visione negativa, questa autoflagellazione e autolesionismo col cilicio della disperazione più cupa, questa mancanza di speranza, di progettazione per il "dopo”, di cimentarsi in nuove sfide- e sono le sfide a rendere vivi-da dove viene, insomma?

Smettetela di pensare solo al green pass, strumento che ha le settimane o al massimo i mesi contati e concentratevi sul "dopo”, per la miseria! E levatevi dalle vostre testacce di legno che "finiremo come la Cina”, diventeremo un codice QR" e "la avevano già programmata 30 anni fa". Lo leveranno, lo toglieranno, non arriverà nessun Partito Comunista Cinese in Italia, loro stessi ora fanno a gara a chi vuole togliere tutto per prima, finitela coi vostri onanismi mentali. Loro la hanno aperta, loro la chiuderanno, in base ai tempi e modi che saranno convenienti. Timeo Danaos et dona ferentes, disse Laocoonte a Priamo sulla spiaggia di Troia: temo i greci anche quando portano i doni. Cosa temete? I greci oppure i doni? Se temete i greci, state tranquilli che se ne inventeranno altre anche senza pass, perché tanto è tutta una emergenza perpetua e per essere schedati non serve un pass, come per mandare sul lastrico non serve un covid: basterebbe solo un obbligo di ristrutturazione di tutte le attività in chiave "green" per farne chiudere minimo la metà, senza "gombloddi" di trasformarci in un codice QR; quanto al primo, con la digitalizzazione in corso da anni e le catene blockchain di informatica oltre che a smartphone e social si sa tutto di tutti. Oppure...oppure...non è che forse temete non i greci ma i doni? Ossia inconsciamente vorreste che l'emergenza durasse in eterno e ora andate a diarrea che sta ritornando uno straccio di vita normale (che non è sinonimo di "normalità" ante pandemia) perché sotto sotto, in questa emergenza state bene e il 2019 era per voi una vita insostenibile? E vi piace vivere in una bolla di sapone dove il tempo è sospeso e si ha la scusa di procrastinare e di non progettare nulla, perché tanto c' è l’impedimento di turno: è così, nevvero, per dirla come il Manzoni?

Perché questo significa il ritorno alla normalità da voi agognata due anni: il ritorno a un mondo senza senso del quale non state, infatti, patendo la mancanza di nulla a parte forse la abbuffata al ristorante. Il restante 10 o al massimo 12% che ha speso il proprio tempo creando realtà come scuole parentali o passaggi in automobile a chi sprovvisto di mezzo, merita un encomio, tuttavia una volta archiviata l’emergenza? Continuerete magari sperimentando qualcosa di nuovo e di più creativo non pressati dalla situazione contingente o la finirete così? Metodi di vita paralleli e di nuova visione del mondo li hanno studiati e sperimentati proprio in pochi, perché ha prevalso anche nell' emergenza il cancro già in metastasi della vecchia normalità: l'ego, l’individualismo assoluto. Il che ha impedito a quei pochi che per lo meno ci hanno provato di progettare qualcosa (banche del tempo, monete parallele che sono del tutto legali in certi ambiti territoriali, nuove forme di cooperativismo per il ritorno alla terra, ecc. ecc.). Scommettiamo che appena leveranno il pass ciascuno tornerà alla sua mediocrità, come se fosse stato solo un incidente di percorso? Buon ritorno alla vostra "normalità" che significa: salari da fame spesi in tasse e bollette, ammazzarsi di lavoro (quando c'è) senza diritti, stress 24h24, mangiare merda, divertirsi anzi stordirsi per rimuovere per qualche ora l'alienazione, correre come criceti sulla ruota o come cani levrieri al cinodromo dietro la lepre.

Ennesima occasione sprecata. Non un progetto, non una iniziativa pionieristica, nulla di nulla. In compenso, sono abbondate le rodomontate sui social: "noi facciamo, noi andiamo, noi bloccheremo" e altre baggianate simili, spacconate di chi non ha fegato e idee. Tornate dunque alla vostra "normalità”, che questa storia ha le settimane contate e non rompete più i coglioni. Tanto quanto durerà? Un anno, due? Carovita, inflazione,"disruption" sul lavoro e molto altro vi annienteranno nei prossimi anni. Che bisogno c’era del pass, quando la fossa ve la state scavando da soli, non avendo capito un cazzo degli ultimi due anni? Nulla, tant'è che sparirà.

Simone Torresani

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