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Rischia la vita chi osa opporsi al pensiero unico PDF Stampa E-mail

11 Giugno 2024

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 Da Rassegna di Arianna del 9-6-2024 (N.d.d.)

“Il 15 maggio, a Handlova, un attivista dell'opposizione slovacca ha cercato di assassinarmi a causa delle mie idee politiche. Un grande team medico mi ha evitato il peggio. Se tutto si svolgerà in modo ottimale, potrò riprendere gradualmente il lavoro tra la fine di giugno e l'inizio di luglio. È tempo di fare un primo passo. E tale passo consiste nel perdono. Non provo alcun odio verso la persona sconosciuta che mi ha ferito a colpi di arma da fuoco. Non intraprenderò alcuna azione legale attiva contro di lui né chiederò un risarcimento danni. Lo perdono e lascio che affronti ciò che ha fatto, e il motivo per cui l’ha fatto, risolvendolo da sé nella sua mente. Alla fine, è evidente che l'attentatore è solo un messaggero del male e dell’odio politico che l’opposizione politicamente fallita e frustrata ha sviluppato in Slovacchia in proporzioni incontrollabili. Ci si può aspettare che i media anti-governativi, le organizzazioni non governative politiche finanziate dall’estero e l’opposizione inizino a minimizzare il tentativo di uccidermi. Diranno che si è trattato solo di un attacco da parte di una persona confusa mentalmente, che non ci sono collegamenti tra lui e l’opposizione, che il danno alla mia salute non è grave. Ho sempre protetto la mia vita privata, quindi anche ora mi limiterò a dire che l’attacco mi ha causato gravi danni alla salute, ripetute operazioni, molto dolore e sofferenza. Sarà un piccolo miracolo se riuscirò a tornare al lavoro tra qualche settimana. Vorrei chiedere ai media anti-governativi, specialmente quelli co-posseduti dalla struttura finanziaria di Soros, di non intraprendere questa strada e di rispettare non solo la gravità delle ragioni del tentato omicidio, ma anche le conseguenze di questo tentativo. Come si comporterebbero se qualcosa di simile accadesse a uno dei leader dell’opposizione slovacca e se l’aggressore avesse legami con il mio partito, lo Smer? Non ho alcun motivo di credere che si sia trattato di un attacco da parte di un individuo folle. Per diversi mesi avevo comunicato pubblicamente che la probabilità di un attentato contro un politico di governo in Slovacchia si stavano facendo sempre più reali. L’avevo detto ai media e nelle conferenze stampa, l’avevo detto a tutti gli ambasciatori Ue e Nato presenti in Slovacchia. Qualche settimana fa avevo persino chiesto ai miei ministri di non andare tra la folla. No, non avevo alcuna informazione di intelligence; ma la mia esperienza di 32 anni in politica mi aveva messo in guardia. Durante la mia lunga carriera politica, mi sono sempre basato sul fondamentale diritto politico di avere un’opinione diversa. E non sono d’accordo, in linea di principio, con una politica che imponga una singola opinione corretta, cosa che oggi alcune tra le maggiori democrazie occidentali stanno conducendo con fermezza. Rifiuto l’interferenza negli affari interni di altri paesi o l’esportazione forzata della democrazia in paesi che abbiano scelto di seguire la propria strada.

La Slovacchia non ha gli strumenti economici e militari per imporre con la forza i propri interessi. Dobbiamo quindi cercare costantemente di garantire il pieno rispetto del diritto internazionale e avere il coraggio di chiamare le cose con il loro nome, senza riguardo per le grandi potenze che sono coinvolte. Se un piccolo paese come la Slovacchia ha leader politici con queste qualità, non è sempre facile gestire le relazioni internazionali. Non tutte le maggiori democrazie sono state entusiaste quando mi sono opposto al bombardamento di Belgrado o quando ho ritirato le truppe slovacche dall’Iraq, quando ho bloccato l’introduzione di quote obbligatorie per i migranti illegali o quando ho fermamente rifiutato la proposta di abolire il diritto di veto per gli Stati membri dell’Ue. Una politica estera slovacca sovrana e assertiva, che deriva certamente dall’adesione all’Ue e alla Nato, ma è orientata verso tutte e quattro le direzioni cardinali, non è certo un fenomeno ora apprezzato. La situazione nei rapporti tra la mia rappresentanza politica e i partner dell’Ue e della Nato si è incrinata dopo l’attacco russo all’Ucraina, dove ci siamo rifiutati di fornire all’Ucraina qualsiasi assistenza umanitaria e militare, e dove continuiamo a dare la priorità assoluta alla pace rispetto alla guerra. È proprio il conflitto in Ucraina che ha ulteriormente rafforzato, addirittura santificato, il concetto dell’unica opinione corretta nell’Ue e nella Nato, e cioè che la guerra in Ucraina deve continuare a tutti i costi allo scopo di indebolire la Federazione Russa. Chiunque non aderisca a questa unica opinione obbligatoria viene immediatamente etichettato come agente russo e viene emarginato politicamente a livello internazionale. È una cruda constatazione, ma nell’Ue non esiste più il diritto ad avere un’opinione diversa.

Dopo la vittoria alle elezioni parlamentari del settembre 2023, quando lo Smer è riuscito a formare il mio quarto governo, si è iniziato ad assistere ad assurdità. Il gruppo dei Socialisti Europei, di cui lo Smer è membro di lunga data, invece di congratularsi per la vittoria elettorale ne ha sospeso l’adesione, chiaramente per opinioni diverse sulla guerra in Ucraina e per la nostra riluttanza a sostenere opinioni estreme su questioni etiche. Durante la riunione del Quartetto di Vishegrad a Praga, c’è stato un tentativo, fortunatamente fallito, di distruggere questa importante struttura di cooperazione regionale con la motivazione che la Slovacchia e l’Ungheria hanno opinioni diverse su certe questioni internazionali. L’indisponibilità di alcune maggiori democrazie a rispettare il concetto di una politica estera slovacca sovrana e assertiva è diventata un punto di forza per l’opposizione slovacca, che nel 2020 era giunta al potere dopo aver grossolanamente abusato politicamente, contro il mio terzo governo tra il 2016 e il 2020, dell’omicidio (non ancora chiarito) di un giornalista e della sua ragazza. Il governo formato dall’opposizione tra il 2020 e il 2023 si era pienamente sottomesso agli interessi dei grandi paesi e, soprattutto dopo l’inizio della guerra in Ucraina, aveva immediatamente adottato il concetto dell’unica opinione corretta. Quel governo aveva letteralmente saccheggiato le forze armate slovacche, riducendo drasticamente la capacità difensiva della Slovacchia e schierandosi acriticamente dalla parte dei paesi che spingono per una soluzione militare del conflitto in Ucraina. Per questo, all'epoca, in Slovacchia il governo poteva fare quello che voleva. Tra il 2020 e il 2023 c’è stato un massiccio abuso del diritto penale per eliminare l’opposizione. Rappresentanti dell’opposizione sono stati incriminati e imprigionati senza prove. E ci sono stati decessi sospetti in custodia cautelare.

Come leader dell’opposizione, sono stato incriminato quattro volte senza motivo per attività politica. Per tre anni abbiamo avvertito l’Ue della situazione in Slovacchia, ma non è stata espressa nemmeno una parola di critica sulla qualità dello stato di diritto in Slovacchia e sui comportamenti del governo nell’abuso del diritto penale per eliminare l’opposizione. Nessuno, né nell’Ue né tra i rappresentanti delle singole maggiori democrazie occidentali, ha chiesto nemmeno una volta spiegazioni sulla morte dell’avvocato Krivočenko, su quella del generale Lučanský e sui procedimenti penali palesemente manipolati. Per le democrazie maggiori, era molto più importante avere a disposizione in Slovacchia forze politiche pronte a fare qualsiasi cosa per interessi stranieri, anche se in netto contrasto con le priorità nazionali slovacche. Dopo le elezioni parlamentari del settembre 2023, quando lo Smer ha formato il mio quarto governo, ha nuovamente confermato, insieme ai suoi partner di coalizione, la politica di una politica estera slovacca sovrana e assertiva, orientata verso tutte e quattro le direzioni cardinali. L’attuale opposizione, incoraggiata dalla connivenza delle maggiori democrazie tra il 2020 e il 2023, ha continuato ad attaccare e accusare il governo. Sapeva e sa che promuovere il diritto a un’opinione diversa e una politica estera slovacca sovrana e assertiva non ha un grande sostegno nelle organizzazioni internazionali di cui la Slovacchia è membro. E allo stesso tempo ha chiaramente fatto capire che è a favore dell’unica opinione obbligatoria: l'opposizione è per la guerra in Ucraina, è per l’abolizione del diritto di veto e considera la Russia e la Cina come nemiche mortali. Dalle elezioni del settembre 2023, nessuno sta più ostacolando l’aggressività crescente e ben nutrita dell’opposizione, né i media, né le organizzazioni non governative, né il capo dello Stato, né Bruxelles né la Nato.

Le minacce fisiche a importanti politici di governo, come nel caso del deputato del Parlamento slovacco Erik Kaliňák e di sua moglie o di Ľuboš Blaha, sono quindi diventate la norma accettabile per gli aggressivi rappresentanti dell’opposizione. L’odio e l’aggressività dell’attuale opposizione, coperti e tollerati dai media influenti, dalle Ong finanziate dall’estero e, purtroppo, dalle indifferenti organizzazioni internazionali, hanno raggiunto il culmine dopo il successo del candidato di coalizione Peter Pellegrini alle elezioni presidenziali della scorsa primavera. La “Bratislava per bene” attacca aggressivamente, spesso anche fisicamente, i rappresentanti del governo. L’opposizione invia provocatori pagati alle celebrazioni delle festività nazionali, che insultano gravemente i funzionari costituzionali. Gli attori apparsi ai raduni dell’opposizione attaccano i rappresentanti del governo durante gli spettacoli teatrali, mentre le dirette televisive sono gravemente strumentalizzate. L’opposizione non mostra alcun rispetto per le autorità e per i risultati delle elezioni parlamentari democratiche. Aggiungo che, dopo la nostra vittoria del 2023, non abbiamo attuato alcuna rappresaglia in risposta ai crimini commessi dall'opposizione quando era al governo dal 2020.

Cari amici, il 15 maggio a Handlova non ha avuto luogo l’attacco di un folle. L’opposizione sta sfruttando il modo in cui le maggiori democrazie impongono l’unica opinione obbligatoria sulle questioni-chiave di politica estera e rifiutano le posizioni sovrane dei piccoli paesi. Nella politica interna slovacca, ciò si traduce nel fatto che qualsiasi eccesso violento e di odio contro il legittimo potere governativo è tollerato a livello internazionale senza alcun commento. L’opposizione non è stata in grado di determinare, perché nessuno l’ha costretta a farlo, il punto critico dove la sua politica aggressiva e piena di odio ha condotto una parte della società. Ed è stata solo una questione di tempo, prima che si verificasse una tragedia. Oggi ho già detto che, dopo quello che mi è successo il 15 maggio, quando a Handlova non sono andato tra la folla, ma mi sono solo diretto verso un piccolo gruppo di persone che mi salutavano amichevolmente, dovrei essere pieno di rabbia, odio e sete di vendetta. L’opposizione a un politico con cui non sei d’accordo non si risolve sparandogli addosso. Al contrario, vorrei esprimere la convinzione che tutto quel dolore che ho attraversato e sto attraversando servirà a qualcosa di buono. La gente ha potuto vedere con i propri occhi quale orrore può accadere se qualcuno non è in grado di competere democraticamente e rispettare un’opinione diversa. Nemmeno io sono un angelo, politicamente: so essere duro. Nemmeno i governi che ho guidato sono stati e sono perfetti. Sicuramente molte cose si sarebbero potute fare in modo diverso. E proprio l’alternativa di fare le cose in modo diverso e migliore, di avere opinioni diverse, deve essere la base elementare di qualsiasi competizione democratica degna di questo nome. L’alternativa non può essere quella di imprigionare un avversario senza motivo o di ucciderlo in modo subdolo. L’opposizione dovrà riflettere, su questo. Se persiste nel suo attuale atteggiamento, l’orrore del 15 maggio - che tutti avete avuto la possibilità di vedere praticamente in diretta - continuerà: e ci saranno altre vittime. Non ho alcun dubbio, su questo, nemmeno per un secondo.

Cari amici, in conclusione voglio ripetere il mio ringraziamento ai medici e al personale sanitario di Banská Bystrica: sono stati eccezionali. Non posso dimenticare nemmeno il personale sanitario di Handlova e il servizio di ambulanza aerea. Grazie anche a voi, per tutte le dimostrazioni di sostegno. Sto apprendendo solo ora l’entità di questo sostegno: è stato e rimane incredibile, e lo apprezzo molto. Spero che la società si calmi e che ci rincontreremo presto in modo significativo e pacifico. Buona fortuna a tutti. E incrociate le dita per me”.

(Discorso alla nazione pronunciato il 5 giugno 2024 dal primo ministro slovacco Robert Fico, miracolosamente sopravvissuto all'agguato dello scorso 15 maggio, in cui è rimasto gravemente ferito)
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