14 luglio 2008 ![Active Image](images/stories/4agiugno/img_1683.jpg)
La manifestazione dello scorso 8 luglio a Piazza Navona a Roma organizzata dalla rivista MicroMega, dagli intellettuali e dalla società civile genericamente chiamata “dei girotondi”, ha espresso né più né meno quello che era lecito aspettarsi dopo le recenti vicende del Governo Berlusconi e il comportamento dell'opposizione, Partito Democratico in testa. Una delle cose emerse con maggiore virulenza nella stampa dell’establishment è stata la critica ai toni utilizzati, spesso molto pesanti, per illustrare i comportamenti di Napolitano, Veltroni e anche il Papa, oltre a quelli di Berlusconi. Tali toni sono stati pesanti certamente, ma il comportamento dei media ha riflesso esattamente la loro volontà, ovvero quella di disinnescare la portata della manifestazione. Concentrandosi sui toni utilizzati, e stigmatizzandoli, si è di fatto oscurato il contenuto stesso della manifestazione, che è stato invece molto interessante e ineccepibile dal punto di vista della protesta. Una delegazione di Movimento Zero ha aderito ufficialmente alla manifestazione e vi ha partecipato, pur in assoluta autonomia rispetto agli organizzatori con i quali condividiamo talvolta – come in questo caso – le motivazioni che spingono alla protesta. Che è sacrosanta, visti gli sviluppi recenti del comportamento dei politici della casta. Al di là dei toni utilizzati, pesanti, certamente, ma sicuramente non meno pesanti delle aberranti proposte politiche che provengono da Camera e Senato, i contenuti sono invece i punti cardine sui quali ragionare e sui quali infatti si è manifestato. Dalla piazza è emersa, tra le altre cose, certamente una volontà di intervento nei confronti della falsa democrazia che attualmente vi è in Italia, ma dall’altro lato, e questa è la vera nota dolente per quanto riguarda la manifestazione stessa, non è emersa alcuna proposta politica. Dare sfogo – giustamente – alle frustrazioni provocate dal sistema attuale è cosa impossibile da evitare per chiunque non abbia dato il cervello all’ammasso. Non avere una proposta politica – eccettuata quella debole e comunque interna al sistema attuale di Di Pietro, dunque disinnescata in se stessa – è però una grave lacuna che non permette di creare il giusto collante che servirebbe a creare qualcosa. C’è di buono che in Italia la protesta monta, che tanta gente per fortuna non vuole rimanere in silenzio mentre Berlusconi e Veltroni compiono porcate, ma fino a che non si troverà un progetto culturale e politico esteso, fino a che a parlare saranno comici e cabarettisti in cerca di visibilità a guidare l’onda di protesta, difficilmente si potrà giungere ad avere una opposizione vera a quanto, sia a destra sia a sinistra, sta accadendo in Italia. Valerio Lo Monaco
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