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Meno crescita? Meglio PDF Stampa E-mail

18 luglio 2008

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“C’è un problema di domanda interna molto forte e questo fa sì che l’Italia cresca poco”. Così commenta Mrs Confindustria, Emma Marcegaglia, i dati in discesa sui consumi degli italiani, e la soluzione proposta è la solita: stimolare i consumi per favorire la ripresa industriale.
Dobbiamo spendere i nostri soldi per far marciare le loro fabbriche, non per soddisfare i nostri bisogni (che sarebbe il  motivo che la teoria economica dominante attribuisce ai consumi).
E’ il mito della crescita, più importante di ogni altra cosa, della competitività da mantenere ad ogni costo che richiede continui sacrifici da parte dei  lavoratori, e pazienza se di fronte a un calo quasi generalizzato dei salari reali, dal Sole 24 Ore apprendiamo che vi è stata negli ultimi anni un’impennata dei redditi dei top manager che ha sfiorato il 50%. Ma sacrificarsi un po’ anche loro no?
I giornali lamentano cifre in discesa nei consumi di quasi tutti i beni, dall’abbigliamento alle riviste, dagli alimenti alle vacanze. Queste cifre negative rappresentano la fine del nostro (illusorio secondo noi) benessere? E se rappresentassero l’inizio di qualcosa di nuovo, della decrescita felice magari?
Smettendo di credere al mito indottoci “più consumi più sei felice”, non pensando alla congiuntura economica strappandoci i capelli ma valutandola con razionalità, troviamo dei vantaggi.
Meno spese per abbigliamento e gioielli, bene: il distacco dagli status symbol, abiti griffati e accessori costosi, un primo passo per allontanarsi dal consumismo rimbecillente - rinunciandovi per forza si capirà che non servono a un tubo.
La minor spesa per alimenti al supermarket è uno stimolo all’autoproduzione casalinga di frutta e ortaggi (per chi ha il giardino ovviamente...), è un incentivo a smettere di importare alimenti prodotti a centinaia di chilometri il cui trasporto fa lievitare il prezzo, uno stimolo a riscoprire le produzioni gastronomiche locali tramite i gruppi di acquisto solidale, Farmers Market e ssistemi di approvvigionamento alimentare a filiera zero (dal produttore al consumatore).
Il periodo di vacche magre porterà la massaia che va a far la spesa a lasciar sullo scaffale il cibo spazzatura (junk food) dando la necessaria precedenza ad alimenti di base, spendendo meno e mangiando meglio.
Meno soldi per entertainment e divertimenti insulsi faranno sì che più persone trascorrano il loro tempo libero all’aperto, piuttosto che chiusi in casa davanti al televisore, guadagnando in salute e in relazioni sociali.
Benzina costosa: meno viaggi e meno inquinamento con riscoperta del territorio d’appartenenza e delle bellezze locali, con minore spesa e in più un utile supporto all’economia locale.
Non ci vuole molto perché ognuno, ragionando su ciò di cui ha davvero bisogno e ciò che non può più permettersi, trovi al fine che la situazione non è cosi tragica. E cominci a immaginare e costruire, ognuno nel suo piccolo, una propria “way of life” più equilibrata e più umana.

Alessandro Marmiroli

Commenti
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marco,milioni@poste.it
marco.milioni (Registered) 18-07-2008 10:06

Parole sagge. Condivido al 100%. Si tratta di un buonissimo punto di partenza per cercare di raddrizzare qualche stortura di portata globale. Prima o poi arriveremo al problema denaro?
baragalla@hotmail.it
baragallese (Registered) 18-07-2008 10:27

ottimo articolo.
"Dobbiamo spendere i nostri soldi per far marciare le loro fabbriche, non per soddisfare i nostri bisogni (che sarebbe il motivo che la teoria economica dominante attribuisce ai consumi)" tutto ciò è verissimo. Leggendo il manifesto di movimento zero vedo no alla globalizzazione, sì alla disobbedienza civile..insomma bisogna cercare di cambiare l'ordine. Ma mi pare che Massimo Fini abbia pubblicato alcuni libri con l'editrice Marsilio o forse sarà il prossimo libro ad esserlo. La Marsilio Editrice è diventata una società partecipata del gruppo RCS Libri. Bene bene la RCS S.p.a. ha fatto un patto " Patto di Sindacato di Blocco e Consultazione RCS MediaGroup" è un normale patto parasociale registrato alla consob. Sapete chi c'è tra i partecipanti più importanti? la Banca Intesa San Paolo e la Mittel! leggete il il Rapporto annuale sui lineamenti di politica del Governo in materia di controllo dell%u2019esportazione, dell%u2019importazione e del transito dei materiali d%u2019armamento e vedrete che la Banca San Paolo guadagna milioni di euro con il traffico delle armi! insomma le pagine di chi vuole cambiare questo sistema finanzieranno lo stesso sistema.
allora ha ragione Alessandro quando scrive: Dobbiamo spendere i nostri soldi per far marciare le loro fabbriche, non per soddisfare i nostri bisogni.


fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 18-07-2008 11:13

Ogni dato che parla di crisi economica deve farci esultare. Io mi deprimo quando c'è toro in Borsa e la produzione vola. Il mio unico timore è che anche queste difficoltà del sistema siano superabili.
Non deve importarci nulla della casa editrice che pubblica i libri di M.Fini: l'importante è che il suo pensiero sia divulgato e influenzi il maggior numero di persone possibile. Un editore marginale, di nicchia, lo consentirebbe?
baragallese (Registered) 18-07-2008 11:30

ah ottimo! allora vendiamoci a chi ha più potere! bel ragionamento, proprio un'ottima disobbedienza civile!
questa a casa mia si chiama ipocrisia. Bisogna vendersi per vendere un'idea?
La vera lotta sta nello sciegliere, compresi i mezzi e gli strumenti della lotta stessa. Se un'idea viene trasmessa con il mezzo sbagliato rimane una falsa idea.
lucap. (Registered) 18-07-2008 12:23

Baragallese, io capisco la tua posizione più che integerrima, ma allora perché usi una mail hotmail? perché ti sposti in macchina? perché paghi le tasse ad un governo che non hai scelto? Sii un po' elastico, Fini ha pubblicato un libro con una casa editrice che non è direttamente posseduta e controllata da chi osteggi; se in Marsilio poi il cugino dello zio di un redattore è diventato vicedirettore di un filiale di San Paolo dopo 20 anni di lavoro alla cassa...Dai, oltre alla disobbedienza, un po' di ragionevolezza.
lucap.
baragalla@hotmail.it
baragallese (Registered) 18-07-2008 12:37

il fatto è che io non sono l'idealista di movimento zero! Non ho scritto io il manifesto! non ho creato io movimento zero! La cosa è ben differente. Io non ho firmato il manifesto. (ho una macchina a metano). Ho vissuto in Francia e con mille problemi ho aperto un conto in una banca etica. Posso essere elastico è vero ma allora tutti gli articoli di questo giornale che non sono elastici verso l'ordine odierno? Non ho detto che la RCS finanzi la guerra, nè che Fini venda armi. Ho detto che la RCS è in affari con San Paolo Intesa, San Paolo ci guadagna sul commercio di armi e che se compro il libro di Fini, direttamente o indirettamente, dei soldi confluiscono nel sistema che criticate. (e che critico in parte anche io). Bisogna fare scielte, mi sembra siano solo idealistiche.
a.marmiroli1@virgilio.it
Barazz (Registered) 18-07-2008 12:55

Il fatto che coi libri di fini finanziamo il sistema avversato è una critica degna di nota.
Ammesso ciò, dobbiamo esser realisti e procedere per piccoli passi, non possiamo certo "uscire dal capitalismo" in un batter d'occhi (I "grandi balzi in avanti" non funzionano), ma ci dobbiamo sforzare di trovare nel nostro operato di movimento (cosi come nella nostra vita quotidiana) le contraddizioni tra ciò che professiamo e ciò che mettiamo in atto e trovare le soluzioni per risolverle.
Riguardo alla questione sollevata da baragallese possiamo rispondere che, concedendo qualcosa al sistema avversato, abbiamo in cambio la possibilità di diffondere su larga scala le nostre idee.
(Lo diceva anche Marx che bisogna sfruttare le contraddizioni del capitalismo, inserirendosi nei suoi meccanismi per superarlo...)
é necessario però trovare anche in questo caso soluzioni sempre più in linea con il nostro pensiero.

alessandro marmiroli
baragallese (Registered) 18-07-2008 13:20

Sempre nel manifesto c'è una netta negazione del marxismo come teoria da adottare.
Cosimo (Registered) 18-07-2008 13:34

...ha fatto paro paro come Beppe Grillo che ha come socio J.P. Morgan e la Rockfeller
baragallese (Registered) 18-07-2008 13:42

Un altro Cosimo wow..
Massimo Fini non potrebbe scriverci e chiarire le idee?
Leo (IP:83.103.127.223) 18-07-2008 14:29

E' stata sollevata un'interessante questione. E' vero che se M. Fini pubblicasse un libro per un editore indipendente le sue idee verrebbero lette da molte meno persone. Basterebbe confrontare i dati di vendita del libro di Latouche pubblicato da Arianna Ed. e quello pubblicato da Feltrinelli, anche se trattano argomenti diversi. Però pensadoci bene, quanti dei lettori di Fini hanno compreso realmente il contenuto dei libri? Quanti di loro leggono questo blog? Quanti di loro sono anti-modernisti? Secondo me meno dell'1%! A questo punto la propaganda non ha più senso, è inefficace, chi legge i libri di Fini probabilmente li considera dei libri interessanti, ma che riguardano un'altra realtà. Convincerli del contrario è inutile, se finora nell'intento non ci sono riusciti i libri stessi, tra l'altro di facile lettura, chiari e dal contenuto inequivocabile.
Quindi sono d'accordo con Baragallese, a questo punto la coerenza è più importante, darebbe un segno forte anche al lettore passivo dei libri di Fini.
a.marmiroli1@virgilio.it
Barazz (Registered) 18-07-2008 14:30

Non ho scritto da nessuna parte che il movimento si ispira a marx.
La decrescita in parte si.

alessandro marmiroli
baragalla@hotmail.it
baragallese (Registered) 18-07-2008 14:51

ho visto che hai citato Marx per giustificare i mezzi di comunicazione prima del cambiamento di sistema.
Anche Lutero aveva fatto questa mossa, si era alleato al sistema, ai potenti per cambiarlo. In sostanza ciò ha portato ad una strage di persone che volevano cambiare ordine sociale con i propri mezzi mentre il promulgatore dello scisma creava un'altra chiesa.
Inoltre l'osservazione di Leo mi sembra davvero concreta.
daniela (Registered) 18-07-2008 14:57

Sono molto contenta di questo articolo. Affrontare più spesso il discorso della decrescita che Latouche definisce un'utopia concreta ci permette di uscire dall'immobilismo. Mi è piaciuto molto il suo ultimo libro sulla decrescita serena pubblicato da Bollati Boringhieri perché contiene una riflessione su un eventuale programma politico. Per esempio parla di costruzione della decrescita %u201Crivalutando%u201D. Rivalutare significa costruire i valori necessari: altruismo, convivialità, rispetto della natura.
Vorrei dirvi anche che sono d'accordo con Leo.
baragalla@hotmail.it
baragallese (Registered) 18-07-2008 15:03

mi scuso con i lettori, spesso ho scritto sciegliere e scielta aggiungendo una i di troppo. Sono tornato da poco dall'estero e commetto facilmente errori ortografici.
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 18-07-2008 15:35

Una delle cose che davvero mi stanno sulle balle è il turismo, sono pienamente d'accordo su quanto scritto in questo articolo riguardo alla fissazione moderna delle vacanze e alla necessità invece di riavvicinarci alla nostra realtà locale...la trovo una moda ridicola che nulla ha a che vedere con lo spirito del "viaggiatore" o del viaggio inteso come esperienza interiore. Il turismo di massa andrebbe disincentivato altro che preoccuparsi se calano i consumi nel settore...ricordo che quando ero adolescente la fissazione dei miei coetanei erano i viaggi a Londra o Amsterdam (questa per ovvi motivi), adesso per noi italiani pare il nuovo paradiso sia la Spagna, dove a prezzi modici ci si può imbottire di droga, bagasce e magari tornare in posizione orizzontale...
Leo (IP:83.103.127.223) 18-07-2008 16:07

D'accordissimo! E proprio sul turismo di massa casca l'asino! O meglio si vede il pensiero dell'anti-modernista e anti-conformista da chi invece lo è solo a parole. Quasi tutti i giovani che ho conosciuto sono ammagliati dal viaggio all'estero, ultimamente meglio ancora se di due giorni e in qualche capitale europea (ovvero come visitare una città e non capirne niente). Non conoscono l'Italia ma hanno visitato i luoghi più esotici del pianeta.
Poi si considerano ambientalisti o amanti della natura perchè spengono le lampadine di casa quando vanno in bagno o perchè hanno visitato il Central Park, grande esempio di trionfo naturalistico mondiale. Però che viaggiare in aereo provoca danni incalcolabili all'ambiente lo ignorano, o meglio vogliono ignorarlo, che è molto peggio!

vittoriodigiacinto@gmail.com
Di Giacinto (Registered) 18-07-2008 18:01

Riguardo all'editore per la stampa di libri, consiglio a Fini almeno per quanto riguarda gli articoli di giornale, basta fare una sezione sul sito "abbonati agli articoli di Massimo Fini a soli 10 centesimi di euro ad articolo" in modo da eliminare tutti i passaggi, personalmente compro Giudizio Universale quasi esclusivamente per la Rubrica di Fini Elogi e Stroncature a 5 euro al mese.
a.marmiroli1@virgilio.it
Barazz (Registered) 18-07-2008 19:36

A proposito di ferie:
http://www.tgfin.mediaset.it/tgfin/articoli/articolo421765.shtml


belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 18-07-2008 21:08

Certo che indebitarsi con strozzini più o meno legali per andare in vecanza è terrificante...
Magmau64 (IP:213.140.6.116) 18-07-2008 22:20

Sono assolutamente d'accordo con Alessandro.
L'obiettivo della decrescita dovrebbe essere quello di azzerare la produzione.
Rivoluzione = assenza di produzione, appunto
L'arma piu' micidiale per questo sistema incancrenito e malato non è un AK 47, ma la riduzione drastica dei consumi.
Un' arma mortale , l'unica che abbiamo, ma potentissima...
Si distruggono economie, equilibri industriali, quindi geo-politici.
Le multinazionali che ammorbano il pianeta con il PET, la plastica per gli alimenti si legano a doppia mandata con il potere politico?
Bene, non compriamo piu' contenitori in PET...
Attenzione massima alle etichette dei prodotti, la provenienza , il produttore.
Spesso , soprattutto negli alimenti tutto cio' non è di immediata comprensione, capita che vengano venduti prodotti identici , di provenienza di stabilimenti appartenenti ad una multinazionale , a prezzi differenti e con marche differenti.
L'imperativo assoluto è bandire tutti i prodotti pubblicizzati,ovviamente.
Il valore aggiunto non esiste, il valore aggiunto è il costo dello studio pubblicitario..
Sulla provenienza dei prodotti , e questo vale soprattutto per quelli alimentari, vedo che c'è una sensibilità crescente:in Piemonte e in Liguria si riesce a, ad esempio, ad avere prodotti ortofrutticoli, oppure carne ,formaggi saltando la filiera viziosa e la miriade di intermediari che fanno gonfiare i prezzi e modificano la filiera logica.
Prodotti locali e di qualità migliore.
Spesso gli intermediari e la grande distribuzione imponendo assurdi trasferimenti ai prodotti.
In virtu' dell'omologazione totale, tutti devono avere lo stesso bene, allo stesso prezzo, con le stesse caratteristiche..
L'attenzione sugli acquisti è,secondo me, l'atto politico piu' importante che possiamo esercitare, ad oggi:
Ogni acquisto va valutato molto attentamente.
Disintossicarsi dai consumi è faticoso come disintossicarsi dall'eroina e dalla cocaina.
Del resto la droga è il bene di consumo perfetto : dà assuefazione, procura un innalzamento progressivo della tolleranza, per cui se ne deve consumare sempre di piu',"fidelizza" il cliente.
Non per niente la droga come bene di consumo l'hanno inventato gli statunitensi, che di società di mercato se ne intendono ..
D'accordo anche sulla questione del turismo.
Quello che detesto di piu', però, è quello "alternativo".
Quei cerebrolesi che vanno a farsi rapire in Yemen, per cagarsi addosso prima e poi vantarsene in qualche salotto di Milano.
Altro che assistenza tramite la Farnesina, è selezione naturale.
Li lascerei scannare senza alzare un dito.
Questi rovinano e falsano ancor piu' degli altri il sistema di relazioni sociali tra culture e paesi differenti.
Fanno piu' danni di quelli che passano due settimane in un villaggio turistico ,almeno quelli non si muovono.
Il turismo alla stato brado è peggio di quello in cattività...
Mauro
marcocedolin (Registered) 19-07-2008 02:28

Personalmente non trovo ci sia nulla di sbagliato nel fatto che Massimo Fini abbia pubblicato l'ultimo libro con una casa editrice collegata ad RCS.
Quando si sceglie di pubblicare un libro l'unica cosa che deve preocupare l'autore è il fatto di potere portare avanti il proprio lavoro in completa libertà e senza alcun tipo di pressione.
Se la Marsilio editrice si è comportata correttamente e garantisce una buona distribuzione del libro, come immagino sia accaduto, non vedo assolutamente dove sia il problema.
Rcs fa parte della lobby politico-mafiosa che governa questo Paese e si arricchisce in parte anche vendendo libri, meglio se lo fa pubblicando ottimi libri come quello di Fini anzichè le opere di pessimi pennivendoli come tanti se ne vedono in giro.

Cambiando discorso condivido in pieno ciò che ha detto schizoidman riguardo alla fissazione per le vacanze.
baragalla@hotmail.it
baragallese (Registered) 19-07-2008 12:58

vedo che le prese di posizioni sono ,olto forti anche in movimento zero. L'etica è veramente un lusso
a.marmiroli1@virgilio.it
Barazz (Registered) 19-07-2008 13:38

Suggerirei di inserire nell'ODG della riunione prevista a settembre/ottobre la discussione sull'opportunità di stilare una specie di codice etico per ogni aderente di MZ.
Una sorta di traccia che contenga suggerimenti su quali comportamenti dovrebbe adottare chi vuole veramente trovare la sua way of life alternativa
manuele189@yahoo.it
Cosimo (Registered) 19-07-2008 15:06

anche io trovo le vacanze che fanno la maggior parte degli italiani idiote,ma se loro gli piacciono e son contenti cosi' non vedo perchè portargli odio.
p.s.
l'articolo di tgfin è la solita balla che dicono ogni anno:in vacanza ci vanno tutti,ricordiamoci che l'Italia è un paese di vecchi che non fa figlioli...
luca s (Registered) 19-07-2008 18:58

Ansa - ROMA - L'Italia stringe la cinghia: compra poco anche in saldo, va sempre meno in vacanza, rinuncia sempre più spesso al ristorante, riduce l'uso dell'automobile (e in molti casi si tiene quella vecchia e non la cambia) e, soprattutto, taglia su beni di consumo primari come il cibo. E' uno scenario da austerity quello che emerge in queste prime settimane d'estate, con petrolio e benzina che spingono l'inflazione e consumi sempre più al lumicino - ..................finalmente qualche bella notizia!
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 19-07-2008 21:25

Son d'accordissimo con la proposta del comportamento etico. Del resto la cosa in modo meno organico era già stata proposta allo scorso convegno da Siro Passino.
syn (Registered) 21-07-2008 10:15

viva le vacanze, le andrò felicemente a fare perchè conosco fin troppo bene dove vivo...
Andrea Marcon (Registered) 21-07-2008 11:57

Ricordo a tutti che questo blog NON è la sede per discutere le questioni interne di Movimento Zero. Per questo esistono le mail. Grazie.
baragalla@hotmail.it
baragallese (Registered) 21-07-2008 21:04

ok marcon....non discutiamo più
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