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La lezione di Mani Pulite PDF Stampa E-mail
23 dicembre 2008
 

 
Le inchieste giudiziarie a Pescara, in Abruzzo, in Basilicata, a Napoli, in Campania, dove sono coinvolti amministratori e politici prevalentemente, ma non esclusivamente di sinistra (così come ai tempi di Mani Pulite erano prevalentemente, ma non esclusivamente di centrodestra) spiegano bene perché la classe dirigente ha così fretta di varare una riforma della Giustizia. Non si vuole migliorare il servizio ai cittadini (tanto è vero che nei progetti fatti circolare non ci sono norme, se non marginali, per snellire il processo e quindi abbreviarne drasticamente la durata, che, come ho scritto tante volte, è il vero problema della Giustizia in Italia), si vuole mettere la mordacchia alla Magistratura, sottometterla, in un modo o nell’altro, al potere esecutivo, impedire le intercettazioni telefoniche per la concussione e la corruzione, i reati tipici di «lorsignori», e insomma sottrarre la classe dirigente al controllo di legalità perché possa continuare a fare tranquillamente i suoi traffici.
L’onorevole Gaetano Pecorella, ex avvocato di Berlusconi, capovolge completamente la questione. Queste inchieste avrebbero il solo scopo di impedire la riforma della Giustizia. Un’accusa gravissima secondo la quale quattro o cinque Pm agirebbero all’unisono non sulla base di ipotesi di reato ma per fini che con l’amministrazione della giustizia non hanno nulla a che fare. Una vera e propria eversione. Eversore a mio avviso, è chi fa illazioni del genere senza lo straccio di un indizio e senza andare a denunciare i responsabili alla stessa magistratura (a meno che non si ritenga che l’intera Magistratura italiana è fellona). Illazione assurda anche perché molte di queste inchieste sono cominciate in tempi in cui la riforma della magistratura a colpi di modifiche costituzionali era di là da venire.
La realtà è un’altra, sta sotto gli occhi di tutti e non saranno gli Azzeccagarbugli a poterla nascondere. La nostra classe dirigente, con le debite e anche le molte eccezioni di singole persone che però sono impotenti di fronte a quello che è un sistema, è corrotta fino al midollo. Questa corruzione è grave perché drena un’enorme quantità di denaro pubblico, cioè di nuovi cittadini, a favore di illeciti lucri privati. Ma forse è ancor più grave perché, come emerge chiaramente dall’inchiesta sul sindaco di Pescara D’Alfonso, questi gruppi di potere, affiliati ai vari partiti, elargiscono ai loro adepti incarichi, impieghi, privilegi mortificando le legittime ambizioni e perfino ledendo il diritto al lavoro di tutti coloro che, conservando il rispetto di se stessi, non intendono assoggettarsi a questi umilianti infeudamenti. E poi hanno la spudoratezza di venirci a parlare del merito.
Le democrazie sono, notoriamente, i sistemi più corrotti. Ma la nostra ha superato ogni limite fisiologico. Ogni decenza. Come si è potuti arrivare a questo punto? Perché gli uomini politici invece di capire la lezione di Mani Pulite ne hanno tratto un sordo rancore verso la Magistratura che, dopo decenni di impunità, aveva osato chiamare anche loro al rispetto di quella legalità cui tutti siamo tenuti. Così, passata la buriana del 1992-94, la classe politica (e in particolare, bisogna pur dirlo, Forza Italia) con un imponente spiegamento di media ha convinto gli italiani che i veri colpevoli non erano i ladri ma i magistrati. I ladri, o i loro amici, sono diventati giudici dei loro giudici. E adesso si apprestano a dare il colpo definitivo all’indipendenza della Magistratura italiana come non era riuscito nemmeno il fascismo che dovette creare i Tribunali speciali.
Si è riusciti a convincere («i costi della politica») gli italiani che era giusto derubarli (perché poi gli imprenditori, scaricavano il costo delle tangenti sui prezzi). Giuliano Xazzola ha calcolato che la corruzione accertata da Mani Pulite con sentenza definitiva (che, come per tutti i reati, non è che una parte infinitesima di quella rimasta nascosta e impunita) ci è costata 630 miliardi delle vecchie lire, un quarto del debito pubblico. Qualcuno, in futuro, si prenderà la briga di calcolare quanto ci è costata dal 1994 al 2008, sempre che questo rimanga un Paese libero.
Spero che i cittadini che hanno sentimenti di destra non si sentano sollevati dal sapere che la corruzione sta anche a sinistra. Una corruzione non ne sana un’altra, si somma ad essa. Mal comune, qui, non fa mezzo gaudio. Almeno non lo fa per il popolo italiano e per il nostro Paese.

Massimo Fini

da www.ilgazzettino.it
Commenti
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h2otonic (Registered) 24-12-2008 01:12

La tesi delle inchieste ad orologeria non e' mai stata smentita ne' dai fatti ne' tanto meno dagli effetti ottenuti, anzi.
Inoltre l'antiberlusconismo ha fatto il suo tempo, quasi come l'anticomunismo, mentre la plebe appare smpre piu' restia ad appassionarsi al teatrino del "Fratelli d'Italia, l'Italia s'e' desta...", tanto è vero che il presidente dei fratelli non perde occasione per rifarsi a concetti e principi^ nazionali a lui estranei fino all'altro ieri (ne è prova la fatica con cui li legge sui bugiardini che gli passano).
Senza contare l'impoverimento materiale che per la plebe è molto piu' difficile da sopportare di quello morale.
Passato anche l'entusiasmo per la vittoria di Obama,il campionato di calcio gia' deciso, il periodo del "cosa fai a capodanno" e' agli sgoccioli, a sti geni non gli rimane che mandare in galera (forse e per pochissimo tempo comunque), qualche mezza calzetta: la versione 2008 di Cusani.
L' unica novità degna di nota è la vcariante padre/figlio che sostituisce
l'ormai lisa destra/sinistra, cosi le prime pagine delle gazzette la smetteranno di seminare pessimismo con le brutte notizie: è noto infatti che il pessimista non spende.
Per noi nulla di nuovo, quindi tanti auguri a tutti noi e sopratutto al signor Fini che rimane per me un valido punto di riferimento.
Giovanni Marini (Registered) 27-12-2008 13:16

LA VENDETTA
Oggi non siamo certo di fronte ad un Mani Pulite2, ma alla vendetta dei politici che si arrogano il diritto di essere al di sopra della legge. Una vendetta possibile grazie ad uno spiegamento di mezzi quale non si è mai visto nella storia d'Italia e che consente ai parassiti della casta politica di ribaltare la realtà e farla franca. Berlusconi si è assunto il compito storico di riabilitare una intera classe politica squalificata e corrotta. I principali giornali e i media televisivi sono presidiati e chiunque accenni ad un minimo di indipendenza viene minacciato (vedi caso Vulpio al Corriere della Sera).
E' appena il caso di rammentare a chi pensa che Berlusconi non sia importante che il suddetto detiene il monopolio dell'informazione nel nostro Paese e se questo vi sembra poco...
Attraverso i media passa tutto ciò che viene detto e soprattutto non detto, passa la formazione delle opinioni della gente. L'informazione erogata influenza tutti senza eccezione alcuna.
Le TV spandono senza sosta vapori di valium, illustrano un Natale scintillante, intervistano consumatori sorridenti mentre oscurano gli operai licenziati, i morti sul lavoro, le responsabilità delle banche, le rivolte in Grecia, il quasi default dell'Islanda e quello dell'Ecuador, le difficoltà nel collocamento dei titoli di Stato.
L'uso del termine antiberlusconismo è fuorviante, non andrebbe usato, bisognerebbe lasciarne l'uso a Forza Italia di cui fa il gioco propagandistico. Esso evoca una persecuzione, uno schieramento preconcetto contro il medesimo, mentre non è così. E' semplicemente inaccettabile che una singola persona concentri nelle sue mani tanto potere. E' di queste ore l'attacco di Veltroni ai giudici dopo che questi stessi avevano revocato i domiciliari al sindaco di Pescara. Nessuno sa se costui sia colpevole o innocente, ma sui media è già un martire della malagiustizia, come i Mastella, come Del Turco e Forza Italia è sempre schierata dalla parte del politico indagato anche se dello schieramento avverso. Ma se la giustizia è malata va riformata e come riformarla? PDL e il fantoccio PD stanno studiando come togliere l'iniziativa delle indagini ai magistrati per affidarla alla polizia (dipendente dall'esecutivo e più controllabile), rendere non intercettabili i reati contro la P.A. (uguale a libertà di peculato) ed altro. Se la politica nel passato non è mai stata così spregiudicata e arrogante dovremmo almeno chiederci perchè ora se lo permette.
h2otonic (Registered) 01-01-2009 23:54

Domandare e' lecito, ma le risposte purtroppo sono spesso dettate da punti di vista personali o deduzioni approssimative, in quanto se le verita' che sta dietro a questi fatti oggettivamente reali venissero fuori, il gioco sarebbe fatto.
Berlusconi e tutti gli altri tasselli del sistema potere, in quanto tali , godono del sostegno di tutte le altre tessere del puzzle, altrimenti
A) non potrebbero essere dove sono,
B) il puzzle intero si frantumerebbe.
Ecco quindi il magistrato eroino di turno presentare l'ennesimo libro dossier (sulla mafia ,malagiustizia, malasanita',malapolita,malacasta,ecc.ecc.), a rileggere l'elenco i meno peggio sono i mafiosi, delinquenti senza mentite spoglie.
Ed ecco l'ancor man di turno che li intervista estasiato secondo lo scontato cliche':" se non ci fossi a dare spazio a sto supertosto di prima linea col cavolo che gli tagliani saprebberro cosa accade veramente", col risultato che con qualche data ,nome e fatto circostanziato in piu'ti senti ripetere quello di cui hai discusso col barbiere.
Si perche' la domanda che tutti ci aspetteremmo, cioe' come mai un libro si,e una denuncia no, nessuno la porra' mai: tessera non mangia tessera, ed il teatrino va avanti, fintanto che' dalla platea non inizieranno a volare i...cuscini.
Un tassello chiave del giochetto e' la tv : boiccottarla e' un dovere oltreche' un piacere.
A tutti un consiglio :leggersi l'articolo do M. Veneziani su Libero, Giornale che naturalmente non compro ma che leggo al bar,riguardante le feste di fine anno.
Una lettura corroborante per gli animi ribelli.
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