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Gaza e i funamboli occidentali PDF Stampa E-mail
8 gennaio 2009
 
 
Il funambolico esercizio della camminata a testa in giù è contagioso. Noi in Italia la pratichiamo da tempo e adesso piace un po' a tutto il globo terracqueo. Così, mentre il presidente Napolitano e “Babbo Natale” Ratzinger parlano di Gaza e auspicano non si sa bene “cosa” ma soprattutto “come”, l'opinione pubblica mondiale dichiara, a testa in giù appunto, che malgrado i 400 morti, moltissimi di questi civili, e i 2000 feriti, "frutto” delle incursioni aeree dell'esercito israeliano, malgrado gli ultimi 40 morti nella scuola Onu tra cui moltissimi bambini, malgrado la popolazione di Gaza sia stremata dall'embargo e non abbia accesso all'acqua (controllata da Israele), malgrado la distruzione dei terreni adibiti all'agricoltura, malgrado questo e molto altro, i palestinesi di Gaza sono i terroristi o fiancheggiatori se minori di anni sei, mentre Israele è una democrazia che si difende, legittimamente.
Dicevamo opinione comune: nessuno ha più il coraggio di scandalizzarsi per le atrocità commesse dall'esercito israeliano. Non certo il governo italiano, più sionista di Sion, dove abbiamo la nostra Fiamma tricolore, la finta fiorentina Nirenstein che difende gli interessi di Israele dai banchi del parlamento italiano, a nostre spese.
Fino ad arrivare ai paesi arabi, che mai come adesso hanno dimostrato il totale disinteresse nei confronti del popolo palestinese martoriato, Egitto in primis per arrivare agli Hezbollah libanesi, silenti come non mai.
I funamboli atleti  della camminata a testa in giù, quelli che si interrogano sulla provenienza dei micidiali e ultra-avveniristici razzi Kassam (assemblati e prodotti nella  cantina di qualche edificio diroccato di Gaza, il cui lancio costituisce il “casus belli”), ma non si indignano nell'ascoltare le incredibili affermazioni del ministro degli esteri israeliano quando dice: non c'è emergenza umanitaria a Gaza. Sic.
Né si chiedono come sia possibile che in un anno la “la lotta al terrorismo” abbia compreso l'attacco a 15 scuole palestinesi, 7 delle quali ad opera dei coloni, e che tutto ciò abbia comportato il forzato abbandono da parte di mezzo milione di piccoli scolari.
I funamboli preferiscono indignarsi, giustamente, perchè alcuni facinorosi hanno bruciato un po' di stoffa, in piazza, con intento criminale, come ha detto il parlamentare Ronchi del PdL.
Giusto: bruciare stoffa è un crimine acclarato, niente a che vedere con l'export di autodifesa anti-terrorismo, legittima e democratica. Ma a testa in giù...

Mauro Maggiora
Commenti
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Pucciarelli (Registered) 08-01-2009 16:20

Condivido in toto .Gran bel pezzo.
Giovanni Marini (Registered) 08-01-2009 20:42

GLI INDIANI D'AMERICA E L'ART.10 DEL MANIFESTO (dedicato a coloro che hanno pochi dubbi e tante certezze)
Il video che viene proposto è un classico esempio di disinformazione. Mentre i palestinesi di Hamas vengono massacrati il commento è che se la sono cercata. Esattamente ciò che sostiene il fariseo Frattini. L'offensiva israeliana è partita subito dopo il lancio di 3-4 sgangherati e imprecisi razzi con un'azione militare tempestiva e prolungata che evidentemente era stata già preparata da tempo.
Da nessuna parte viene detto che il territorio di Gaza è da mesi sottoposto a blocco da parte di Israele che decide ciò che deve entrare e uscire, tanto che questi disgraziati hanno dovuto scavare dei tunnel per procurarsi cibo e medicine. Il lancio dei razzi da parte di Hamas (ammesso che i razzi iniziali siano stati veramente lanciati da Hamas) è solo un atto di autodifesa. Un'altra parola ricorrente nei vari commenti e telegiornali è guerra come se si possa definire davvero guerra quella che oppone fucili a carri armati e aviazione. Se proprio si deve usare questa parola allora sarebbe più giusto chiamarla guerra di sterminio, esattamente come gli indiani d'America.
Voglio allora lanciare una provocazione: cosa è più giusto aiutare gli indiani oppure obbedire al dettato dell'art.10?
h2otonic (Registered) 09-01-2009 00:44

Una enclave fuorilegge bombarda gli indigeni indiscriminatamente, mentre i NOSTRI soldati proteggono loro le spalle dopo aver disinnescato le loro mine.
In quanto suddito italiano mi vergogno di essere complice di un atto cosi' criminoso.
Presidenti,ministri, onorevoli vari di questa repubblica delle banane al momento della resa dei conti dovrete pagare anche per questa porcheria.
Sempre piu' impotente ed indignato, sempre meno italiano.
admin (Super Administrator) 09-01-2009 00:45

Un conto sono le viscide e criminali guerre "umanitarie", un conto è aiutare un popolo a cui è stata strappata la terra dall'imperialismo sionista-americano. In ogni caso, per me non ci sono dubbi: io sto dalla parte di Hamas, dell'Iran e di tutti coloro che non si piegano agli interessi occidentali.
a.m.
h2otonic (Registered) 09-01-2009 00:51

A maggior chiarimento di quanto sopra, l'enclave fuorilegge a cui mi riferisco e' naturalmente Israele.
aragorn (Registered) 09-01-2009 16:58

I terroristi isrealiani in divisa non sono soldati, bensì massacratori. Un soldato combatte e rischia la propria vita, mentre loro, con le migliori tecnologie belliche disponibili, massacrano un popolo imprigionato ed abbandonato a se stesso, senza risparmiare donne e bambini. Sono senza onore e senza dignità. Arriverà il giorno in cui l'alleato americano non potrà difenderli e per allora io sogno che un'esercito di alleati europei ed arabi, insieme all'Iran, alla Russia, ad Hamas, Hezebollah, invada Israele per instaurare la Repubblica di Palestina e liberare gli eroici figli dei Filistei dalla schiavitù che il Sionismo immagginò per essi. Questo è solo il primo passo. Poi si organizzerà l'attacco e l'occupazione degli Stati Uniti.
h2otonic (Registered) 09-01-2009 18:59

Non basteranno tutti gli arsenali nucleari del mondo per fermare l'ira dei popoli affrancati.
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