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Contro Bankestein/2 PDF Stampa E-mail

10 marzo 2009

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Risposta a Gambescia

di Marco Francesco De Marco

Sono debitore di una risposta ai cinque punti di critica del nostro Appello contro la Dittatura Bancaria scritti da Carlo Gambescia, che ringrazio per averci dato una occasione di confronto. Trascuro, in primis per una questione di spazio, le sue successive considerazioni, in particolare quelle in ordine ad una presunta necessità di carattere sociologico che vorrebbe si immaginassero con precisione le conseguenze di un così radicale cambio di assetto economico. Ho già spiegato che Movimento Zero ha già illustrato quale sia il proprio pensiero relativamente alla critica ed al superamento della modernità. Questo Appello costituisce parte di una più vasta idea di intervento sulla società moderna, il modello occidentale, ben riassunto nel nostro Manifesto dell’Antimodernità. Mi riservo di concludere questo ciclo di interventi, per esprimermi sull’aspetto prettamente ideale, che è l’ispiratore di questa iniziativa, ma anche su quello militante e propagandistico. Nel frattempo vorrei invitare tutti i nostri iscritti e simpatizzanti a replicare alle prossime analisi di Gambescia e di chiunque altro interverrà con la formale correttezza ed educazione, l’asciuttezza e l’essenzialità, che si devono ad un ospite, indipendentemente dalla condivisione delle sue analisi. Concludo con un freddo ma confortante dato statistico: nei cinque giorni successivi alla pubblicazione dell’Appello abbiamo raddoppiato i contatti del nostro sito, del blog e delle pagine visitate, evidentemente da persone che non ci avevano mai letto prima. 

 

(Gambescia) In primo luogo, ritenere che la nazionalizzazione - perché di questo si tratta - delle Banche Centrali possa risolvere la questione della “dittatura bancaria e tecnofinanziaria” è semplicistico. Dal momento che affidare direttamente allo Stato l’emissione del denaro significa semplicemente passare dalla dittatura dell’Economico a quella del Politico, nella sua veste peggiore, anche rispetto a un passato, per quanto idealizzato: quella presente, dello Stato Partitocratico e Burocratico.
(De Marco) L’aspetto più importante del passaggio da Privato a Pubblico, nella modalità ipotizzata, cioè da BCE a Stati Nazionali, magari associati (Unione Europea), che lo si condivida o meno, consisterebbe nel poter creare danaro, in misura eguale o se necessario in misura maggiore o minore, senza creare debito per lo Stato. Sottoporre le casse dello Stato alla modalità non onerosa per la disponibilità di danaro fisico e virtuale, con il vantaggio di non creare Debito Pubblico, non mi pare una differenza da nulla. Inoltre teorizzare la superiore coscienza dei banchieri rispetto ai politici, appare esercizio pericoloso e portatore di legittimità per ogni forma di oligarchia invisibile, non riconosciuta da nessuno e non legittima nel suo ruolo di detentrice di una parte della Sovranità Popolare rappresentata dalla Sovranità Monetaria. Le aristocrazie del passato esercitavano il loro ruolo in nome di doveri che il resto della popolazione pretendeva o comunque si aspettava che essi esercitassero, a partire dalla difesa militare del territorio e dell’impegno bellico, da sostenersi spesso a centinaia di chilometri da casa e per lungo tempo. Le attuali classi politiche rispetto ai banchieri almeno vengono elette, anche se a parere dello scrivente la cosiddetta democrazia rappresentativa ed il suffragio universale nazionale e contemporaneo non rappresentano la migliore forma di governo della cosa pubblica.               
In secondo luogo, criticare l’ elevata tassazione e correlarla all’”usurocrazia” senza tenere conto della massiccia evasione fiscale, mai contrastata e recuperata – proprio da quei politici e da quelle burocrazie cui si vuole affidare il controllo dell’emissione di denaro - è estremamente ingenuo.
Senza signoraggio non esisterebbe l’evasione fiscale. Tenendo conto dell’attuale fabbisogno dello Stato, non sarebbero necessarie le tasse sui redditi per pareggiare i conti. Basterebbe l’IVA ed altre forme di moderata tassazione, comunque svincolata dai redditi e generata da compravendite o da servizi utilizzati. Parlare genericamente di evasione fiscale è comunque fuorviante. Si potrebbero indicare ad esempio i più grandi evasori italiani, cioè le Banche. La sola Banca di Roma, nel 2004, con il solito giochetto della iscrizione in passivo di cifre che andrebbero appostate in attivo, ha evitato di pagare tasse su 100 miliardi di attivo, sufficienti, da soli e trascurando l’evasione delle altre Banche, a garantire un assegno a tutti i disoccupati e tutti i disagiati, a costruire case popolari, a pagare pensioni più dignitose, ed a risolvere ogni altra emergenza sociale legata alla mancanza di denaro dello Stato. A meno che non ci si riferisca alla evasione fiscale da scontrino non battuto, ad opera degli ormai impoveriti ed agonizzanti commercianti e piccoli imprenditori italiani, destinati a sparire in pochi anni di fronte agli ipermercati ed ai prodotti cinesi. Ma non siamo qui per delle comiche. Consiglio al proposito la lettura dello scritto di Marco Della Luna, che appare sul suo sito, dal titolo: “Evasione dall’idiozia”.       
In terzo luogo, l’ “angoscia da rata” e l’ “assillo del lavoro” non possono essere collegate, altrettanto ingenuamente, all’usurocrazia. Vanno invece ricondotte a un preciso modello socioculturale consumistico, dove il denaro è un puro e semplice veicolo. Pertanto se prima non cambia la mentalità - che non può mutare a colpi di ukaze intellettuali per quanto nobili e sinceri - la sostituzione del Banchiere con il Burocrate Pubblico è assolutamente inutile.
La sostituzione del Banchiere con lo Stato, dopo aver sistemato il problema Debito Pubblico sin qui maturato con la truffa esposta nell’Appello, porterebbe coloro che guadagnano 3000 euro lordi a poterli tenere per sé, invece di pagarne 1500 di tasse. Scegliendo liberamente quante tasse pagare attraverso dei consumi più o meno moderati, ai quali sarebbe vincolata la modalità generante la maggior parte delle entrate, cioè l’IVA. Se si considera che oggi esistono milioni di famiglie monoreddito con 1500 euro al mese di entrate, contemporaneamente a 600 euro di rata del mutuo, forse “l’angoscia da rata” non apparrà come un ingenuo abbinamento all’azione dell’usurocrazia. Non a caso Ezra Pound scriveva: ”Dove c’è usura, non c’è casa”. Lo tsunami di pignoramenti, sfratti, protesti, fallimenti, chiusure, licenziamenti, impoverimento generale, che si sta per abbattere su di noi, imporrebbe un maggiore senso della realtà, piuttosto che attardarsi in improbabili analisi del “dopo”, facili solo per pochi privilegiati. Questa non è decrescita, questa è crescita negativa ovvero recessione, disperazione sociale ed individuale, tragedia familiare e comunitaria, demonetizzazione al servizio dell’usura e dell’esproprio.         
In quarto luogo, richiamare l'attenzione sulla voracità del sistema è giusto. Ma la discussione critica andrebbe estesa anche all’implacabile logica capitalistica del profitto per il profitto. Logica che anima il sistema economico mondiale. Sistema che molto probabilmente rischierebbe di continuare a “funzionare” come tale, anche se ” il Popolo (attraverso lo Stato)”, come auspica l'Appello, tornasse “titolare della Sovranità Monetaria”.
Il Capitalismo non nasce industriale, ma finanziario. Ce lo spiega Marx, ce lo dice la Storia. I Banchi iniziano a crearsi alla fine del 1400 (Monte dei Paschi, Banco di Napoli). La demonìa finanziaria, la ricerca spasmodica dell’oro, del guadagno, la mercificazione dell’esistenza, sono precedenti ai processi industriali e di manifattura in serie. Il capitalismo inteso come economia basata sul danaro e sulla produzione, di per sé non è portatrice del concetto di usura, che ha altra origine e ben altra antichità. L’usura quale forma di controllo delle masse, il principio usurocratico quale regolatore delle esistenze degli uomini e del funzionamento degli Stati è precedente in termini di tempo e si pone su un piano più alto, definibile “di principio, rispetto del Capitalismo, che ne è una conseguenza. Il Signoraggio è il trionfo del meccanismo usurocratico, è la sua sublimazione, in particolare per le sue caratteristiche di invisibilità e di difficile percezione e comprensione. Si pone al vertice delle tecniche ingannevoli ed espropriatici delle libertà individuali e di massa, come nessuna civiltà industriale, per quanto materialista, consumista e decadente potrebbe di per sé essere. E’ comunque facile immaginare che, senza le spinte finanziarie, senza l’evoluzione e la sofisticazione del concetto di moneta, ispirate dal principio del possesso di danaro quale mezzo per il controllo delle coscienze, non sarebbe esistito il Capitalismo così come lo conosciamo. E di conseguenza probabilmente ci saremmo risparmiati il Marxismo ed i Totalitarismi di segno socialista: Comunismo, Fascismo, Nazionalsocialismo, Peronismo, e quelli di segno conservatore: Franchismo e sottoprodotti sudamericani. Ed anche in questa analisi ci soccorre la Storia, anche se il discorso si farebbe lungo. Leggere al proposito gli scritti del sociologo tedesco Werner Sombart.  
E qui, in quinto luogo, è inutile sottolineare, alla luce degli scritti e purtroppo anche degli errori di Carl Schmitt, quanto siano pericolose le identificazioni tra “Stato” , "Popolo”, e dispiace dirlo, come in questo caso, Movimento (Zero)... Fermo restando il rischio minore (si fa per dire) di cumulare tutti i peggiori difetti del "burocratismo" statalista e del "profittismo" mercatista, nell'evenienza più che probabile di un predominio, anche dopo l'azzeramento del signoraggio, delle logiche capitalista e statalista (seppure ammantata, quest'ultima, di "popolarismo").
Stato e Popolo si identificano non solo nel pensiero di Carl Schmitt, ma anche nei Veda, nel Mito di Roma, nel ghibellinismo medievale, e vengono evocati simbioticamente da noi per proporre una linea di ripristino, di ritorno al normale, non per “cumulare tutti i peggiori difetti del "burocratismo" statalista e del "profittismo" mercatista”. Quelli che noi conosciamo attualmente non sono Stati degni di questo nome, ed i suoi cittadini, va detto, non sono quello che ci si aspetterebbe dall’appellativo Popolo, già presente sulle insegne di Roma.  

Marco Francesco De Marco

Commenti
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marcobeta@alice.it
Beta (IP:87.30.64.82) 11-03-2009 09:41

Siamo di nuovo sulla nave dei folli.
Anzi, peggio. Scambiare cause ed effeti,non voler guardare la realtà, usare la testa e non anche la pancia sono i vizi più pericolosi di persone auto-elevatesi ad intellettuali.
Io la chiamo la scuola di Don Abbondio.
La morale di questa scuola la conosciamo molto bene : hanno capito tutto solo loro e il popolo è fottuto.
Non ho parole migliori di quelle di De Marco. Andiamo avanti ! Liberiamo l'Italia dal giogo dell'oligarchia finanziaria e costruiamoci quotidianamente una alternativa di vita.
Bancobaldo (Registered) 11-03-2009 18:09

Le osservazioni di Marco De Marco vanno bene. Ma non va dimenticata una componente essenziale del problema monetario e del signoraggio: il cash crunch. Ossia il fatto che, nel tempo, il rapporto tra compnente "valuta legale" e componente "valuta contabile = quasi-denaro bancario" del money supply si è evoluto fino al punto che oggi il 92% del money supply è costituito da quasi-denaro contabile bancario. Il che implica che il sistema bancario privato è padrone del 'dosaggio' monetario alla società e all'economia - ossia, che esso può liberamente e legittimamente decidere di dare o togliere il sangue all'economia, di farla espandere o contrarre. Adesso sta, infatti, togliendoglielo - sta attuando, col diniego del credito, una SERRATA MONETARIA. Il che evidenza la contrarietà agli interessi sociali dell'aver affidato ai banchieri privati il potere monetario.
albertomicucci@comeg.it
ALBERTO MICUCCI (Registered) 11-03-2009 20:04

A Marco Francesco De Marco.
Scuserai la mia inettitudine, ma non riesco a vedere, come mi hai suggerito di fare, sul mio schermo i "gruppi" di cui saresti il primo della lista.
Ad ogni modo%u2026
Ho riletto il tuo articolo "Guerra" e i vari commenti al tuo Contro Bankestein/2 %u2013 Risposta a Gambescia.
Non so se Carlo Gambescia sia un "dupe" consapevole %u2026 non vorrei offendere nessuno, ma sai, di questi tempi questi soggetti proliferano su TUTTI i mass media e mi stanno particolarmente antipatici.
Se poi è lo stesso Gambescia che bazzica Zapping di Aldo Forbice temo proprio, che, solo per questa sua partecipazione, ci sia da diffidare (attenzione ! io ascolto Zapping solo per cercare di capire da chi mi devo difendere e quella trasmissione radiofonica me ne dà l%u2019opportunità).
Che costui remi contro mi pare però innegabile.
Quello che fate tu, Massimo Fini, Mannino di MZ, Massimo Mazzucco di Luogocomune, Grillo e gli altri è davvero encomiabile.
Invidio anche la pazienza e la pacatezza con la quale ti ostini a replicare ai ciechi e ai sordi che ti circondano.
E' un po' quello che capita anche a me quando mi illudo, ancora, che cercare di rappresentare, pacatamente e senza l'idea di dover convincere qualcuno, situazioni da diversa angolatura (quella non ortodossa e ufficiale) sia non solo possibile, ma anche doveroso.
Purtroppo i miei risultati sono scadenti e quando il muro di fronte a me è impenetrabile cado nel più becero pessimismo (= va male%u2026vada peggio). Forse, come dice Massimo Fini, dovremmo proprio prodigarci cinicamente per accelerare ulteriormente il folle treno affinché si schianti il prima possibile.
Ma sai, ho una figlia di 19 anni, un%u2019altra di 3 e un altro è in arrivo : mi sento veramente colpevole quando penso di averli messi "in questo mondo" (che, ti sembrerà folle, per me configura il preludio di scenari alla Blade Runner) e ancora peggio quando, inevitabilmente, mi ritrovo a riflettere sul mio stato di impotenza (tant'è che spesso mi trovo a sperare %u2013sic !- in un aiutino da parte degli extraterrestri %u2026).
Credo di poter dire che, per mia natura, avrei avuto gli stessi pensieri anche non avendo avuto prole.
Cerco di consolarmi un po' pensando che la storia dell'Umanità ha vissuto altri momenti forse più terribili e che quindi le future generazioni troveranno, da sole, il modo di sottrarsi, almeno in parte, alle sopraffazioni dei soliti prepotenti.
Forse tutto fa parte della "evoluzione" che ha preso questa piega, per cui quelli come me sono destinati all'estinzione e forse sarà un bene per l'Umanità.
Poi, a volte, quando il Cielo dalle mie parti ridiventa, anche se per poco tempo, terso e azzurro e riappare il Sole (sai no!?, che qui da me, nel maceratese, ce lo hanno sottratto alla vista!) riprendo energia e %u2026 riesco addirittura a farmi coraggio e esternare il mio (anche se ingenuo o stupido) pensiero.
Concludo segnalando che sono convinto che mentre noi chiacchieriamo più o meno accademicamente, gli "altri" operano fattivamente per la realizzazione dei loro scopi.
E' mia opinione che accanto all%u2019elaborazione di un pensiero forte e strutturato occorra, parallelamente, operatività concreta e pianificata nel dettaglio : credo che nessuna guerra sia mai stata vinta solo con le chiacchiere e secondo me non c'è possibilità di dialogo con i nostri schiavizzatori che di scrupoli di certo non se ne fanno (anzi campano e godono della sofferenza altrui).
Forse mi deciderò (perché sono conscio dei miei limiti) a occupare un po' del mio tempo ad approfondire e analizzare la situazione sotto il profilo strategico/tattico e se il risultato non sarà completamente risibile e ingenuo, forse mi deciderò a sottoporlo alla tua attenzione.
Forza e coraggio a tutti.
P.S. : nel frattempo perché non provate a unificare i vari links amici che reciprocamente segnalate e rimandate a un UNICO LINK ben distinto e evidenziato (che li comprenda tutti senza scalfire la particolarità di ciascuno) anche al solo fine di contare gli "effettivi" (non le visite che non sono indicative) che bene o male, chi per un motivo, chi per un altro, hanno un legame tra loro e un comune obiettivo ?
Più sappiamo di essercene più potremmo farci coraggio%u2026 chissà ?
rosacroce (Registered) 11-03-2009 21:22

condivido completamente i 5 punti di marco francesco di marco,questa è la realtà,tra l'altro sul sito www.movisol.org lindon la rouche dice le stesse cose da anni,tremonti stesso è collegato a la rouche(si veda a questo proposito l'intervista a RAI uno telegiornale in cui tremonti parla di denaro buono e denaro FASULLO ,che immesso dagli anni 90 ha provocato la crisi attuale,accenni al denaro creato dal nulla dalle banche,alla tv in prima serata,al telegiornale....qualcosa bolle in pentola)
per quanto riguarda gambescia l'accusa di dupe ci sta tutta.
altri in rete (su comedonchissiotte) operano nello stesso modo(un certo rossi ,un uriel e altri)per seminare confusione e dubbi,su chi inizia a capire l'origine di tutti i mali,IL PECCATO ORIGINALE DI questa società usurocratica ,che basa
lo sviluppo sullo sfruttamento, non solo degli altri uomini , ma di tutti gli esseri, e anche di tutte le cose.
sarebbe orA DI FINIRLA,con sta banda di pazzi,accecati dal potere e dalla ricchezza grondante di sangue.
forse l'attuale sfascio appena iniziato
e che proseguirà aumentando a livelli mai visti,può essere l'occasione ,per liberare l'umanità da questa banda di ladroni al potere da secoli.(banche e loro servi)
il 21 marzo videoconferenza di la rouche sul tema:
la rouche sfida l'impero inglese.
(lui,per impero inglese intende l'oligarchia che comanda sulla FED e sulla BCE e tutte le banche).
bastano 15 minuti per farli fuori,nella costituzione americana (unica al mondo)
si dice che solo il congresso e il presidente degli stati uniti possono "creare denaro".(non certo la fed,che è illegale)
basta applicarla,come fece kennedy.
e prepararsi a difenderla con le armi.
questo potere che ci opprime e ci obbliga alla strada sbagliata,è forte e ramificato,ma sempre più in crisi ...sta cedendo,
ogni impero nasce cresce e MUORE, quando arriva il momento storico,forse è arrivato.
lo sfruttamento del pianeta grazie a lor signori usurai è arrivato a livelli insostenibili, o si cambia o è la fine.
rosacroce (Registered) 11-03-2009 21:38

anche la strada intrapresa dalla cosidetta scienza,di manipolare continuamente tutto e sempre più in modo aberrante e scriteriato(sprecando sempre più energia),finanziata da denaro creato dal nulla e venduto o imprestato a debito, con le banche (fallite)in progetti uno più pazzo dell'altro,miranti solo a produrre PROFITTO per gli usurai ,che neanche quello riescono più a ottenere,
anche questa strada dicevo che nasce dagli usurai che usano la tecnologia e la scienza unicamente per produrre profitti, che oggi non ci sono,anche questa strada sbagliata è dovuta a loro,e nasce dal denaro creato dal nulla a debito.
si provi a finanziare la corsa alla luna(non ci sono mai andati poi) o altri progetti assurdi,con denaro VERO senza DEBITO, crescendo le TASSE subito e chiedendo ai cittadini di PAGARE subito il prezzo,provi un governo ,,,,,e poi vediamo se si fa.poi vediamo la reazione .
non bisogna dimenticare che il 90 % dei progetti attuali è finanziato a debito su denaro che non ESISTE.
è questa la causa dell'attuale crisi,
i debiti hanno superato il punto di non ritorno.....è FINITA la festa.
bisogna pagare e si scopre che i soldi non ci sono.
rosacroce (Registered) 11-03-2009 21:40

presto lo capiranno tutti ,questione di qualche mese ormai.
solconapoli@libero.it
aragorn (Registered) 11-03-2009 23:16

Per Alberto Mincucci.
La mia email è solconapoli@libero.it
aragorn (Registered) 11-03-2009 23:18

Correggo: Alberto Micucci (Errore di digitazione).
syn (Registered) 12-03-2009 11:07

Ancora con questo signoraggio bancario???
Invito tutti a leggere questo scritto che ho uppato: http://b3.s3.quickshareit.com/frottolesignoraggio0465a.pdf
aragorn (IP:79.15.249.41) 12-03-2009 13:01

L'estensore del documento che ci viene segnalato vorrebbe passare per amante della verità, e così, molto simpaticamente definisce frottole TUTTE, ma proprio tutte, le ipotesi alternative all'attuale situazione della Sovranità Monetaria. Commento solo uno dei punti: il meccanismo in questione si regge principalmente sul falso in bilancio della BCE, che apposta nelle passività centinaia di miliardi di Euro, non garantiti da riserve auree o altri controvalori esigibili. Falso in bilancio che appare evidente a qualsiasi studioso di "ragioneria" delle scuole superiori, e mai sanzionato per l'intangibilità e l'impunità del comparto bancario. Il servilismo di fondo che anima lo scritto che ci è pervenuto non merita altri commenti, anche perchè, al di là delle citazioni solo in apparenza dotte e delle menzogne palesi, appare come la memoria di un avvocato difensore, e non uno studio ricercante la verità. E qui non siamo in un tribunale, ma su un fronte di guerra: le oligarchie bancarie ed i loro servi pagati sono i nostri nemici. Se a qualcuno appaiono come i loro naturali padroni, ebbene quasto non ci riguarda. Io posso riconoscere soltanto un Re, un Imperatore e finanche un cosiddetto "dittatore" e persino un presidente del consiglio o della repubblica, ma certamente non un banchiere, uno che presta i soldi ad usura e pretende per questo di determinare la mia vita e quella del mio popolo e della mia Patria, attraverso la distruzione di ogni tradizione, ogni valore ed ogni religione, per lasciare il danaro quale unica forma di culto.
Comunque, se qualcuno lo solleciterà, al solo scopo di non apparire preparati o sicuri delle nostre argomentazioni, prepareremo una confutazione punto per punto, che però apparirà nella rubrica approfondimenti con un link.
aragorn (Registered) 12-03-2009 16:31

PERCHE%u2019 LA BANCA D%u2019ITALIA E%u2019 FALLITA

di MARCO SABA

(Scrivo questo articolo perché ne prenda visione la commissione voluta dal Ministro dell'Economia Tremonti, istituita per elaborare e proporre nuove regole da presentare al G20 di aprile 2009)

Abuso della credulità popolare e appropriazione indebita del potere d'acquisto, reati contro il patrimonio ed una catena margherita di frodi ai danni del pubblico sono solo alcune delle peculiarietà del nostro sistema bancario attuale (1) basato sul "miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci" che deriva dal meccanismo truffaldino della riserva frazionaria. Ne ho parlato diffusamente nei miei libri (2) ed in precedenti articoli (3) ma qui aggiungerò alcune considerazioni inedite. Il rischio fondamentale che sta correndo il sistema è che il pubblico si accorga che sta giocando una partita a poker dove un baro, il sistema bancario, viene sponsorizzato ad oltranza dallo stato. Questo trascinerà nel baratro ambedue, lasciando al popolo sovrano le macerie. Vediamo di ricapitolare, senza ri-capitolare - possibilmente.

Fin dall'inizio nel 1860 la banca centrale, che all'epoca si chiamava Banca Nazionale, barava nell'emissione delle banconote emettendone quattro volte la riserva aurea che aveva in deposito. Il rapporto era quindi uno a quattro e se tutti avessero chiesto la conversione delle banconote in oro, il sistema sarebbe subito fallito e non ci troveremmo nella condizione attuale. Invece, grazie ad una serie di artifici ed alla collusione di alcuni politici e statali, il sistema prosperò e siamo arrivati ad un rapporto attuale ufficiale di uno a cinquanta. Questo rapporto si è poi diluito ancor più col sistema dei derivati, ma per ora limitiamoci al "cinquantato credito". Un cinquantato credito non più verso una riserva aurea di cui si è appropriata di fatto la Banca d'Italia dopo il 1973, alla fine degli accordi Smithsoniani, ma verso la base monetaria creata dalle monete metalliche statali più le banconote private della BCE. Spiegherò il sistema illustrando un grave fraintendimento della criminologia contemporanea: il cosiddetto Schema Ponzi.

Lo "Schema Ponzi rivisitato"
In criminologia si fa riferimento allo Schema Ponzi per indicare una truffa in cui si raccolgono soldi promettendo dividendi elevati, dividendi che vengono prelevati direttamente dai nuovi aderenti allo schema secondo un sistema piramidale. Il sistema crolla quando finiscono i nuovi arrivati e diventa impossibile pagare ulteriormente i dividendi. Per questo è essenziale l'immigrazione continua di nuovi lavoratori, che pagano nuovi contributi, per mantenere in piedi lo Schema Ponzi del sistema pensionistico italiano, ma questo è un altro discorso... In realtà Carlo Ponzi negli anni venti del secolo scorso si era messo semplicemente d'accordo con un banchiere che praticava la riserva frazionaria, all'epoca al 10%. Ovvero, per ogni 100 dollari che Ponzi versava, il banchiere ne creava novecento e gliene ritornava 100 per pagare gli interessi. Cinquanta venivano distribuiti ai partecipanti allo schema e 50 se li teneva Ponzi. Al banchiere rimanevano 800 da prestare e reincassare, oltre agli interessi, tramite il "meccanismo del riflusso" - ovvero, incassando le rate ripagate periodicamente dai prestatari ed appropriandosene, proprio come fanno ancor oggi le banche. Così si spiega facilmente perché, anche quando ormai i quotidiani avevano montato uno scandalo descrivendo però il sistema come, appunto, uno Schema Ponzi tradizionale, la società di Ponzi riusciva ancora senza problema a rimborsare i clienti sia del capitale che degli interessi. Nel "vero" schema Ponzi, chi ci rimetteva erano le altre banche concorrenti che non partecipavano allo schema: mancando dei versamenti della moneta-base della clientela di Ponzi, non potevano innescare l'appropriazione indebita attraverso la moltiplicazione frazionaria. Bastava che si mettessero d'accordo tra banche, come fanno oggi attraverso la partecipazione in Bankitalia, per spartirsi proporzionalmente il malloppo, e tutto sarebbe andato a meraviglia...o quasi. Fino a quando cioè, come sta accadendo ora, una gran parte della popolazione si accorge del trucco. E' proprio perché i criminologi non sanno del reale funzionamento dello Schema Ponzi originale che diventa difficile individuare tutti quei crimini collegati a quel sistema. Per questo i magistrati non capiscono che le centrali internazionali del clearing interbancario, non sono altro che delle megalavanderie dei profitti dello "Schema Ponzi rivisitato". Tutto il denaro del riflusso bancario viene riciclato e lavato attraverso queste centrali di compensazione, attraverso migliaia conti "non pubblicati", come nel caso di Clearstream scoperto dal giornalista francese Denis Robert (4). Senza l'appropriazione indebita effettuata attraverso la privatizzazione della rendita monetaria, parecchie belle fortune sarebbero davvero inspiegabili...

Facciamo giustizia
La moneta emessa dalla privata Banca Centrale Europea (BCE) pesca nel potere d'acquisto di tutta la comunità europea, costretta ad accettarla perché "a corso legale", in realtà "corso forzoso". E questo è il primo 100% di valore che si paga in modo invisibile. Di più, quando lo stato ha bisogno di soldi, emette titoli di debito AL VALORE NOMINALE della moneta anziché sostenerne semplicemente le spese di emissione, come invece fa per le monetine metalliche. La BCE però nel bilancio occulta la rendita monetaria effettiva mettendola al passivo, sicché il cosiddetto signoraggio - come inteso da Bankitalia - risulta la differenza tra il falso passivo ed i titoli più i guadagni realizzati dalla banca centrale attraverso altre speculazioni e manipolazioni del mercato, messi all'attivo. La rendita monetaria quindi, illecita soprattutto perché privata e non incamerata come tassa di stato, viene chiamata signoraggio e la Banca d'Italia non ha nessuna intenzione di restituirla (5). Alla luce di quanto è emerso, è triste notare che il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, ha addirittura citato in giudizio il giornalista Ugo Gaudenzi che aveva osato chiamarlo "criminale". Draghi farebbe bene a ricordarsi le lezioni del suo professore Federico Caffè, che non era certo a favore di un sistema truffaldino destinato ad arricchire una "èlite di nati stanchi" - per non dir di peggio! - negando di fatto, alla popolazione la redistribuzione della ricchezza. Questa però la chiamerei meglio: "bancarotta morale". Invece di lottare disperatamente per rimandare l'inevitabile, consiglio a Draghi un ravvedimento operoso. Segua l'esempio del Prof. Nino Galloni, altro allievo di Caffè, e scriva libri per educare i giovani, piuttosto.
La magistratura in generale non può fornire una soluzione alla truffa dell'emissione monetaria a doppio debito dei cittadini, più gli interessi. Lo ha dimostrato una sentenza recente a sezioni riunite della Cassazione (6). Va anche notato che i magistrati vengono pagati dalla Tesoreria dello Stato, gestita misteriosamente dal 1907 dalla Banca d'Italia, senza regolare gara d'appalto ma attraverso un "tacito" rinnovo ventennale... Mi pare evidente che c'è un pauroso conflitto d'interessi incestuoso per cui codesti magistrati andrebbero automaticamente esonerati dalle cause che riguardano cittadini e banche. Per quanto se ne sa, solo il procuratore generale Bruno Tarquini, ormai a riposo, si è occupato dello scandalo monetario nel suo libro istruttivo "La banca, la moneta e l'usura - La Costituzione tradita", ControCorrente Edizioni, 2001. Un questore che aveva avviato una causa giudiziaria in merito, Arrigo Molinari, venne assassinato a coltellate poco prima della convocazione in Tribunale (27 settembre 2005)... La polizia europea antifrode - OLAF - se ne è lavata le mani nel 2005 (7). Lo stato occulta la piena verità sulle politiche monetarie attraverso il segreto di stato imposto per legge (, in barba alla cosiddetta "trasparenza". Il nuovo statuto regionale federale lombardo (9) addirittura, travalicando le intenzioni della Costituzione nell'articolo sul referendum abrogativo, all'art. 50 paragrafo 2 recita: Non è ammessa l%u2019iniziativa popolare in materia statutaria, elettorale, finanziaria, tributaria, di bilancio, di ratifica di accordi con Stati esteri e di intese con enti territoriali interni ad altro Stato o con altre Regioni.

Siamo quindi in un vuoto che potrà essere colmato attualmente solo attraverso l'istituzione di uno strumento quasi-monetario pubblico (10), e/o attraverso l'istituzione di giurie popolari, come nel caso della Corte d'Assise Speciale che giudicò i gerarchi fascisti nel dopoguerra, che facciano emergere i reati facendo piena luce (11), o, in caso estremo, attraverso l'insorgenza e la rivoluzione, come nell'America del 1776. Da notare, per finire, che la situazione del debito italiana è simile a quella della Francia del 1780, dove più della metà delle entrate andavano a servire il debito pubblico. Fu un fattore scatenante della rivoluzione francese del 1789...

A voi la scelta.

Marco Saba
Fonte: www.studimonetari.org
Link: http://www.studimonetari.org/articoli/bankitaliafallita.html
12.03.2009

Note:

1) Per capire bene la somma di illegalità e mostruosità giuridiche nella gestione attuale del sistema del credito, dal punto di vista del diritto romano, è necessario ed opportuno leggere il testo del Prof. Jesus Huerta De Soto "Money, Bank Credit, and Economic Cycles". liberamente scaricabile da internet:
http://mises.org/books/desoto.pdf

2) "Bankenstein", ed. Nexus (2006), e "O la banca o la vita", Arianna Editrice (200.
marcobeta@alice.it
Beta (IP:87.30.64.82) 13-03-2009 09:32

I fatti urlano.
Questo sistema è fallito.
I banchieri sono falliti.
In riferimento ai tanto citati principi del libero mercato devono cambiare mestiere. Non lo vorranno fare.
Ne segue una raffinata analisi tecnico-giuridico-finanziaria : cacciamoli fuori dai coglioni.
Nulla è impossibile, basta volerlo !
rosacroce (Registered) 13-03-2009 19:56

cito unicamente a, titolo di informazione
un giudizio riportato su comedonchisciotte,alcune settimane fa ,su marco saba,di lino rossi:
"non c'è niente da fare saba è un signoraggista,capisce fischi per fiaschi......etc."
syn (Registered) 15-03-2009 11:04

segnalo nuovamente, in vista di aggiornamenti prossimi, il link esatto al saggio contro le frottole sul signoraggio (a breve verrà approfondito proprio il tema del falso in bilancio): http://digilander.libero.it/togiga/signoraggio.pdf
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 17-03-2009 17:51

Non credo che Gambescia intendesse teorizzare alcuna superiore coscienza dei banchieri nei confronti dei politici, o meglio, più che non credere, non leggo. Leggo solo una osservazione che mi sento di condividere: passare da una dittatura ad un'altra non è qualcosa per cui battagliare. Le aristocrazie del passato sono, purtroppo, solo storia. Oggi la situazione è un'altra e politicamente parlando, probabilmente la peggiore possibile (con ciò non faccio riferimento a presunti regimi berlusconiani, ma semplicemente al quadro più generale della politica italiana ed europea negli ultimi 200 anni e forse più).
Circa il signoraggio: una torta, indistintamente dalla proporzione, viene ripartita oggi come ieri, come domani, tra le forze che la detengono. In mancanza di signoraggio non credo che il fabbisogno dello stato resti invariato: ovviamente aumenterà, come tutto il resto (una trasformazione monotòna). In sostanza cambierà ben poco, a meno che non ci sia un'anima pia che abbia il potere totale e lo mantenga pur facendo la pazzia (sotto gli occhi della cerchia del potere politico) di concedere gli introiti da signoraggio al popolo e vivere abbastanza a lungo da conservare questa disposizione, cosa che mi sento di escludere, per ovvie ragioni di realismo.
Allo "tsunami" la popolazione ha contribuito ampiamente per decenni, assecondando quietamente un tenore di vita inculcato e su cui si è imbellamente adagiata, tanto che ormai considera un diritto, tanto da arrivare all'usura pur di farlo valere. In buona parte dei casi non è questione di casa, ma di sfrenati vizi a cui non si vuole rinunciare e nella mia comunità paesana è qualcosa che osservò quotidianamente. Non intendo generalizzare scadendo nel padoaschioppano "bamboccioni", ma non concordo nemmeno con l'altro estremo che vede il popolo vittima impossibilitata a scegliere tra alternative che seppur poche e non in tutti i casi, ci sono.

In sostanza sono più daccordo con Gambescia che con De Marco e l'appello di Movimento Zero.
In una situazione del genere banche o stati non fa alcuna differenza, anche perchè chiunque abbia la delega popolare potrebbe non fare differenza, che sia Berlusconi o uno zerista: "l'uomo è buono" come assioma non mi trova daccordo. Lo posso concedere, ma non ci credo: non sono un anarchista.
Inoltre per quanto il signoraggio non sia cosa da poco, non è sicuramente la causa di tutti i mali del mondo, ruolo in cui regna incostrastata da sempre solo lei, molto, molto più forte del signoraggio e di qualsiasi altra cosa: la stupidità umana.
Politica ed economia sono solo i mezzi per regolare la vita in comune dei popoli, non di certo il mezzo per liberare le loro menti (così come non sono la causa della loro manipolazione/occultamento): questo è qualcosa che ognuno deve fare necessariamente da sè. Se non lo si vuole o non si riesce, non ci si può fare molto: la società non va secondo ciò che è buono/giusto o cattivo/sbagliato, ma secondo la sommatoria di tutte le naturali predisposizioni umane che, come detto sopra, non credo essere assiomaticamente buone (ammesso che ciò che è buono sia qualcosa di oggettivo).
aragorn (Registered) 18-03-2009 12:46

Mi pare strano che il fine ultimo dell'Appello sia sfuggito a Fabio. Non è sbagliato immaginare un'umanità diversa, degli orizzonti esistenziali più elevati, come ha fatto Gambescia, ed estendere delle ipotesi di riforma economica ad un più vasto orizzonte di valori. Semplicemente non c'era bisogno che lo facesse lui, o che pretendesse da MZ, anche quando in maniera tattica si occupa di un tema quale il Signoraggio, di dover ribadire concetti espressi mille volte: l'antimodernità, il superamento del modello occidentale, la critica di marxismo e capitalismo, il recupero del localismo dei valori e dell'economia.
Queste tipo di critiche ad iniziative come l'Appello sono da pancia poggiata sul bordo della scrivania. Per fare militanza, proselitismo, aggregazione, informazione anticonformista, c'è bisogno di argomenti ideali, ma anche tecnici, calati nella realtà. Si prova a far capire a quante più persone possibile che c'è una dittatura bancaria che controlla ogni minuto della loro vita, e lo si fa anche la trattazione "parziale" di un argomento. Piuttosto che sentenziare telematicamente che il Signoraggio non è tutto, come se noi non lo sapessimo o avessimo scritto il contrario, bisognerebbe unirsi a coloro i quali affiancano alle loro consapevolezze intellettuali, il loro impegno militante a distribuire volantini, raccogliere firme, affiggere manifesti. Solo l'Azione, a tutti i livelli, nobilita il pensiero.
marcobeta@alice.it
Beta (Registered) 18-03-2009 13:03

Va bene, lasciamo la dittatura bancaria in pace, lasciamo stare il signoraggio, beiamoci della stupidità del popolo.
Tanto se cambierà qualcosa sarà uguale o peggio.
Se si riece a vivere così, ottimo per chi ci riesce.
Io no. Odio le dittature.
Soprattutto la più subdola.
Fatta da facce gentili, belle maniere e documentazioni da accademia.
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (IP:143.225.11.142) 18-03-2009 15:47

Non ho criticato l'appello quando l'ho letto la prima volta, perchè non era mia intenzione criticarlo. D'altra parte non mi sono sentito spinto ad aderire. Non mi sono sentito di aderire proprio per le ragioni elencate da Gambescia, che invece mi sono sentito di appoggiare, non per andare contro l'appello (non avrei alcun interesse), ma per spezzare una lancia in favore della sua visione, che è grossomodo anche la mia (almeno in questo caso).
Capisco perfettamente il tuo discorso: capisco il signoraggio, capisco la funzione tattica dell'appello, ma semplicemente non la sento come una tattica che perseguirei e per l'appunto non la seguo e mai l'ho fatto in passato.
Informarsi e informare (chi ha un naturale interessa in tal senso) su tutto ciò che ci circonda è qualcosa che ho sempre sostenuto. Appendere manifesti, raccogliere firme e distribuire volantini l'ho trovata da sempre una pratica fine all'arricchimento dell'esperienza personale, ma niente di più: le cose a pioggia non le ho mai condivise. Non mi sento un rappresentante, ne un messia. Non vado verso gli altri, non li rincorro, non li voglio convertire (sarebbe anche presuntuoso): chi è interessato di per sè a qualcosa che posso dare, viene a me in maniera naturale e viceversa. Verso questi e con questi ho l'interesse di interagire e aggregarmi e di fatto lo faccio.
Convengo con te sull'azione che nobilità il pensiero, a tutti i livelli, ma ognuno ha il suo di livello. Io ho il mio, lo perseguo, ma non è questo.

"Se si riece a vivere così, ottimo per chi ci riesce.
Io no. Odio le dittature."

Laddove si pretende di vivere nel sociale si avrà sempre a che fare con una dittatura, anche se questa avrà mille facce: la dittatura monarchica, la dittatura repubblicana, la dittatura democratica, la dittatura comunista, la dittatura fascista e così via. Tendere ad un'ideologia e diffonderla significa necessariamente applicarla nel proprio raggio d'azione, fino a quando non si avrà la possibilità di estenderlo a tutto: una dittatura, perchè un'ideologia non è mai veramente di tutti e non si può pretendere che sia così.
Ci toccherà sempre vivere in una dittatura, anche quella che ipoteticamente potrebbe applicare la nostra parte (nel caso sposassimo sentitamente una delle parti).

A mio parere i modi per vivere fuori dalle dittature, ovvero fuori dalla società, sono due:
- ritirarsi nel bosco
- viverla fin nelle viscere e quindi non uscirne di fatto, non cambiarla, non distruggerla: esiliarla da sè.
marcobeta@alice.it
Beta (IP:87.30.64.82) 18-03-2009 18:08

Sono d'accordo : non si possono cambiare le dittature se non esiliandole da sè, se non ricercando una liberazione innanzi tutto individuale. Ma esse esistono comunque.
Dirlo,scriverlo,comunicarlo nel modo che ognuno reputa più opportuno a me sembra scontato. Personalmente non voglio sostituire niente a niente.
Penso che il potere, qualunque, può solo essere meno potere con la conoscenza e la informazione della verità dei fatti.
Quindi anche con quello che stiamo facendo noi qui.
Cordiali saluti
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 20-03-2009 12:16

"Penso che il potere, qualunque, può solo essere meno potere con la conoscenza e la informazione della verità dei fatti.
Quindi anche con quello che stiamo facendo noi qui."

Daccordissimo. Mai messo in dubbio.
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