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18 aprile 2009


Il mancato accorpamento del referendum all'election-day ci costerà caro. Una cifretta che oscilla tra i 460 milioni di euro e i 500 milioni di euro secondo tutti i media nazionali. Un assaggino che sui banchetti romani, milanesi o partenopei farebbe comunque la sua porca figura. Ma tant'è. L'accorpamento non si può fare. I leghisti non consentono, altrimenti il governo salta. Silvio Berlusconi, l'uomo tutto d'un pezzo, insomma tutto d'un pezzetto, l'uomo che sulle macerie abruzzesi ha il piglio del comandante in capo... Insomma il vir italicus che però lacrima durante il lutto nazionale, non è stato in grado di dire di no ai timori di bottega della Lega; la quale aveva paura che il volano delle elezioni avrebbe dato carburante al referendum per la modifica della legge elettorale. Una modifica che se approvata avrebbe penalizzato il Carroccio alle prossime elezioni, si dice. Non che me ne sbatta una ciabatta delle elezioni cui non partecipo. Non che me ne sbatta una ciabatta delle affermazioni di Bobo "Soulmachine" Maroni il quale parla di democrazia a rischio in caso di vittoria di chi vuole cambiare la legge elettorale (la democrazia non è a rischio perché non esiste; e qualora esistesse non saprei nemmeno dire se sia buona o cattiva. Per i leghisti: la democrazia non è una caciotta brianzola!). Non che voglia diventare idrofobo dalla noia, a furia descrivere l'ennesimo sperpero al retrogusto di ladrocinio. Ma maledizione la stampa ha fatto più casino per il caso Santoro o per i soldi de facto sottratti all'Abruzzo? Non credo che servano altre righe per analizzare la questione. Ho già scritto troppo. Dico solo una cosa. Non credano lorsignori delle banche di averci buggerato dando in pasto all'opinione pubblica il becero spreco di Bossi & soci (sull'ex giunta abruzzese dirò in futuro). Ovviamente Gian Antonio Stella ci scriverà un capitolo del suo prossimo libro. Annozero ci farà un servizio. Report una puntata. E giù addosso ai politici spreconi mentre sotto il silenzio delle macerie si nasconde l'abominio dei Tremonti bond. De facto soldi regalati alle banche. Ma in quantità fantastiliardoquintodecupla rispetto alla indecenza consumata in Abruzzo. Tremontibondbankenstein batte Sprecolerciopadano 15 miliardi a 0,5. Mi scuso già da ora con i lettori per essere stato troppo volgare o troppo poco volgare, a seconda dei punti di vista, considerato l'eloquio di certi padani. Ma soffro un periodo di destrutturazione cerebrale indotto dall'esterno. Mi dichiaro profugo per chiedere asilo politico a Legoland. Lì i mattoni sono antisismici. Le mazzette sono solo quelle dei muratori (quelli senza grembiulini!) e le case vengono giù se lo vogliono i bimbi da tre a sei anni. Da noi vengono giù a causa di politici, mafiosi e imprenditori tra i venti e i cent'anni. E come diceva Totò: Abbundantis... abbundandum!

Marco Milioni

Commenti
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simone.org (Registered) 22-04-2009 11:30

Giusto ieri sera si parlava della possibilità per il sindaco del L'Aquila di emettere moneta complementare per compensare la ricchezza distrutta e avviare la ricostruzione...
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