20 maggio 2009
Il premier Silvio Berlusconi è stato eletto e ce lo dobbiamo tenere. Democraticamente eletto come Hamas in Palestina, avendo però il medesimo diritto di non riconoscerlo. L'unto dal Signore, l'entità fatta rinascere e tenuta in vita da certa sinistra italiota, dopo la condanna dell'avvocato David Mills, grazie al preventivo airbag denominato lodo "pupiddo" Alfano, si salverà il culo anche stavolta dalle fredde ed umide patrie galere. Negli anni '70, nei paesi sudamericani, Washighton e la Cia crearono laboratori dittatoriali basati sulla folle teoria economica iperliberista. Fu un susseguirsi di criminali e kapò che sparsero lacrime e sangue su una terra già martoriata dal colonialismo europeo. I campioni della democrazia occidentale, oggi capeggiati dall'amico abbronzato Obama, non si fecero scrupoli nel sostenere regimi militari che di democratico avevano ben poco. Berlusconi ha un curriculum che nulla avrebbe da invidiare a questi tristi personaggi: appartenenza a logge massoniche (P2 e l'adesione al Piano di Rinascita Democratica), dubbia provenienza di denaro con certo riciclaggio verso paesi esteri, certi stallieri che fanno pensare ad amicizie mafiose, lo spropositato potere mediaco conquistato grazie ai buoni uffici del foraggiato Craxi, nonchè la dubbia moralità sessuale più simile alla figura di un puttaniere che non a quella di un capo di governo. In questo, il caro Silvio da Arcore, appare più simile ad un dittatorello presuntuoso, menzognero e narcisista, di stampo americano, che non ad un umile e responsabile servitore dello Stato. Il fatto è che lui è più americano degli americani, è una creazione tutta italiana, voluta dagli italiani e necessaria alla sinistra italiana, a corto di idee e di uomini, per istituire un nemico pubblico in grado di generare le obsolete ed insignificanti dicotomie centro-destra, centro-sinistra, centro-centro eccetera. Da una parte i comunisti (?!) e dall'altra il rigurgito pseudo fascista (?!). Entrambi a caccia del voto cattolico. Per la serie: Giovannino Guareschi e la riproposizione post moderna di quella società italiana. Solo che oggi l'italiano medio appare maggiormente omologato, apatico, individualista, cafone, corruttibile, ignorante e sessuofilo. Lo specchio di una società decadente. E Silvio Berlusconi è la nostra immagine riflessa.
Giuseppe Maneggio
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