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Nell’aria c’è un risentimento che si taglia col coltello. Ma ancora non trova voce. E’ il disgusto per i privilegiati che si sono fatti casta, i politici-bramini, come li chiama Gian Antonio Stella. Peccato che quella montata dagli Stella e dai Montezemolo, seguiti a capo chino dai grandi mezzi di (dis)informazione e dagli stessi scalda-sedie ipocriti, sia un’operazione strumentale di bassa lega. La tanto decantata società civile non è meglio: è uguale se non peggio. Perché è il senso della cosa pubblica a essere un lontano ricordo e una fastidiosa seccatura. E figurarsi se ne hanno una benché minima idea i privati piegati sul proprio particulare, laudatori del mercato e del cittadino-consumatore. No, qui va alzato il dibattito pubblico dalla facile indignazione un po’ terra-terra degli sprechi e delle prebende, pur sacrosanta, allo smascheramento delle vere cause di una vita politica ridotta a guerra per bande. Dove sono i grandi interessi economici e finanziari, in combutta coi loro sensali eletti per investitura partitica, a manovrare i destini dell’ultimo sfigato cittadino. Dove è il meccanismo partiti-elezioni a fare da fondamenta a un castello di frodi istituzionalizzate, in cui la verità ufficiale parla di sistema democratico e la realtà quotidiana parla del singolo cittadino solo e ostaggio delle connivenze e delle cordate più o meno occulte. Dove ormai i più consapevoli e i più onesti coltivano il sogno di spazzar via il cancro delle oligarchie ma non trovano di meglio che non andare a votare o votare scheda bianca. Come propone Milena Gabanelli. Milena, grazie di esistere: per Report, per il tuo rigore professionale, per la tua pulizia morale. Ma renditi conto, lo diciamo a te e a tutte le Gabanelli d’Italia, che serve anche intelligenza politica, occorre una nuova visione sociale: non è restando invischiati nella tragicommedia della democrazia “rappresentativa” che si può sperare di tornare ad assaporare la libertà. Bisogna osare, bisogna fare il salto e immaginare una politica completamente nuova. Democrazia diretta in piccole realtà locali, partecipazione con informazione dal basso, boicottaggio di un modello di sviluppo che ci sta portando tutti dritti al manicomio. (a.m.)

Non so voi, ma io da almeno 20 anni voto contro qualcuno, adesso vorrei votare per qualcuno. Chi? Non più quelle facce che sono sempre le stesse e che, nel migliore dei casi, hanno dimostrato di non essere all’altezza dell’emolumento. Nel peggiore, hanno svenduto il paese. Una onorevole parte ha condanne alle spalle, un’altra è inquisita. Complessivamente incompetenti, non hanno il coraggio di fare quello che dicono, spesso parlano e decidono di una cosa senza conoscerla. E sono lì votati con il naso turato... o con voti di scambio. So di essere ingiusta verso quei pochi che si sbattono, che sono bravi e onesti. Ma anche loro non hanno saputo interferire e sono rimasti lì protetti dal generale senso di impotenza. (…) Il messaggio è : non vi vogliamo più, nessuno di voi! Io sono certa che dentro a tutti i i partiti ci sono persone preparate e per bene, alle quali viene impedito di emergere perché i soliti noti, forti della propria clientela, non ci pensano proprio a mollare la poltrona. Che rischio corriamo se i voti andranno dispersi? Nessuno, ci terremo la stessa situazione di oggi, ma almeno avremo fatto un test. E se invece si arrivasse ad un numero interessante? Credo non occorra avere fretta, ma puntare su una tappa per volta. E non fare nemmeno troppo clamore (i partiti nuovi nascono come funghi e in pancia hanno la solita compagnia di giro). Basta il passaparola.  Cosa potrebbe succedere di fronte ad un 20% di persone che non si sentono rappresentate e lo hanno anche detto? Se ne dovrà discutere in sede europea. La partita è lunga e anche la strada, ma io credo che l’unica alternativa che abbiamo sia cominciare da qui. La situazione è tale da non permetterci più discorsi tipo “il meno peggio”. Discutiamone. Tanto per evitare fraintendimenti: io voglio continuare a fare il mio mestiere.
Milena Gabanelli
www.forum.rai.it

Commenti
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shuimacro@virgilio.it
ROBERTO (IP:83.176.79.136) 04-07-2007 19:14

io col 2008 sono 30 anni giusti che non voto e ne vo fiero. Interessante che l'Italia è uno dei paesi elettorali al mondo, e proprio per questo ha la classe politica più ridicola, cialtrona e mafiosa, almeno nei confini d'Europa.
Forse un assenteismo alla nordeuropa o anche all'americana potrebbe togliere un poco di sonno a Lorsignori.....
hermen10@hotmail.com
AC (IP:85.18.1.23) 06-07-2007 15:30

Giusto: in Italia le caste sono tante non solo i politici. Gli interessi economici, giusto anche questo, ma tali interessi esistono anche in altri paesi e la "cosa pubblica" è gestita meglio. La verità è che le basi etiche degli italiani sono assai labili. La scheda bianca è un'arma spuntata, dal momento che il suo peso nella spartizione delle poltrone è nullo.
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