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Cattolicesimo "profano" PDF Stampa E-mail

16 luglio 2009

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Di fronte alla gravissima crisi dello spirito che imperversa oramai da mezzo secolo soprattutto nel mondo occidentale, le religioni tradizionali sono praticamente impotenti. Nemmeno il cattolicesimo oramai fa più eccezione: quello che fino a pochi decenni fa era il baluardo del Sacro in Occidente contro il primato della tecnica, si è oramai arreso -anch'esso- allo Status quo.
L'ultima enciclica di papa Ratzinger "Caritas in veritate" conferma questa constatazione. Il legame, lungamente ricordato nella stessa, con l'enciclica di Paolo VI "Populorum progressio" è significativo, e ancora di più i frequenti richiami allo "sviluppo umano integrale" che nell'enciclica del 1967 trova la sua più matura formulazione. Il termine "sviluppo" infatti ricorre frequentemente nell'enciclica di Paolo VI: dall'annuncio di Cristo che fu "il primo e principale fattore di sviluppo" allo "sviluppo dei popoli" fino all'ammissione che "camminare sulla strada dello sviluppo" è fondamentale per il passaggio "da condizioni di vita meno umane a condizioni più umane".
La "Caritas in veritate" segue questa strada e la fede nello sviluppo non cede mai il passo. Questo sapore amaro di svendita dello spirito e del sacro non diminuisce nel capire il significato che viene dato allo sviluppo inteso come "umano ed integrale": l'economia e la tecnica, il capitalismo e l'industria non vanno condannati in sè, in sè sono neutri, nè buoni nè cattivi, è l'uso sconsiderato, egoistico e non etico che va condannato. Se usate bene -così viene indicato nell'Enciclica- queste due perle del genio moderno, economia e tecnica, possono veramente aiutare l'uomo a svilupparsi "integralmente": dapprima in senso fisico, per soddisfare le primarie esigenze corporali, di nutrirsi, di vestirsi, di istruirsi, per poi infine volgersi a Dio, che ovviamente viene posto come meta ultima dell'esistenza umana (almeno questo...). E a livello sociale stesso discorso: abbattere la mortalità infantile, sconfiggere la povertà, la miseria, l'ignoranza ecc, per una società "umana", che poi si volga a Dio.
Senonchè l'attenzione insistente per sconfiggere la povertà e la miseria nasconde a mio parere chiare e grosse propensioni terrene, profane, materialiste. Questo equivoco parte da una non corretta interpretazione del Vangelo, ossia porre l'amore per il prossimo a fondamento dell'essere e dell'agire cristiano. Il Vangelo in realtà non stabilisce solo un amore per l'Altro: definisce innanzitutto l'amore per Dio, mentre il regno della Tecnica -così attento ai diritti umani, e quindi si potrebbe credere attento al prossimo- è per definizione ateo, quindi realmente distante dal Vangelo.
Riducendo il Cristianesimo ad amore per l'altro, si finisce per lasciare il campo libero a chi intende trasformare la Chiesa in un'agenzia umanitaria, creando un alibi ad ogni tipo di materialismo. La miseria e l'ignoranza del resto è pur vero che abbruttiscono l'uomo, ma non lo allontanano da Dio. Mentre opulenza, benessere e tecnica forse non abbruttiscono l'uomo, ma lo fanno diventare un dèmone.
E' vero che tecnica ed economia in sè non sono un male, è vero che vanno considerate mezzo e non fine. Ma questo vale esclusivamente per una tecnica limitata e a dimensione umana. Analogamente l'economia non è un male in sè, ma solo se mantenuta entro i limiti del bisogno umano, del necessario e del quotidiano. Ma se la tecnica diventa tecnica industriale e dell'automatismo, se l'economia diventa economia del profitto, del superfluo e del futuro, il materialismo è già bello che fatto. Altro che parlare di etica che informa e guida il capitalismo!
Non si può accettare il capitalismo e nel contempo non vendere l'anima al diavolo. Non esiste un capitalismo dal volto umano. Peggio ancora un capitalismo volto a fini spirituali. Il capitalismo è morte dello spirito e morte dell'uomo. E' materia inerte. Niente può dargli vita.
Leggere nell'Enciclica "Caritas in veritate" gli inviti ad una globalizzazione buona ed etica, ad una imprenditoria attenta all'uomo, ad una finanza responsabile, ad un mercato solidale, ad uno sviluppo dignitoso, ad una ricchezza sensata ed umana, fa davvero sorridere. E se anche fosse possibile (cosa che escludo), sarebbe in ogni caso ridurre lo spirito alla morale, ridurre il sacro ad un umanitarismo di tipo laicista. L'approccio della Chiesa alla questione è quindi doppiamente errato.
La Chiesa crede di salvarsi dalla sua crisi decennale (ma forse anche secolare) "inserendosi" nel mondo attuale e cercando di dargli un significato dall'interno. Ma così facendo non fa altro che peggiorare il suo stato. Così facendo, si svuota di significato ulteriormente, in una spirale discendente verso la negazione di se stessa. Appoggiando il capitalismo per fini umanitari, la Chiesa scrive la propria condanna e decreta la propria fine.

Massimiliano Viviani

Commenti
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Fabio Mazza (Registered) 16-07-2009 20:23

La chiesa come sempre si schiera dalla parte "forte" e vincente della storia.
Lungi da porsi come baluardo spirituale intransigente alla follia del mondo moderno, intrallazzata con lo IOR e simili come qualsiasi centro di potere, dimostra di essere una volta di più solo desiderosa di "salvarsi" dalla perdita di adepti e di cercare di accattivarne il più possibile nelle fasce di "solidal-global", che si lavano la coscienza del problema della mondializzazione comprando i prodotti al mercatino equo e solidale e facendo le donazioni dal cellullare..
Di più, come hanno recentemente dimostrato auspicano l'estensione dei "privilegi" della nostra società, anche a quelle parti di mondo che non ne vogliono sapere di adottarle..

stediludo (IP:87.5.209.198) 16-07-2009 21:02

Ma caro Fabio, cosa c'entra adesso che la chiesa si schiererebbe secondo te sempre dalla parte del più forte? L'articolo di Max semmai denuncia proprio il contrario, cioè che la chiesa oggi sembra interessata solo a fare l'agente umanitario, in nome della difesa dei più deboli e del Terzo Mondo, come tu stesso, poi, evidenzi alla fine del tuo post. Che c'entra lo Ior? Ci dobbiamo far sempre abbagliare da simili dettagli? Basta con questa paranoia della corruzione! La corruzione fa parte della natura umana, della storia, la troviamo e la ritroveremo in tutti gli ambienti e le civiltà! I problemi sono ben altri. Anche la Chiesa medievale era corrotta; anche nell'Islam antimodernista ci sono ambienti supercorrotti; in tutto il mondo antimoderno e tradizionalista era pieno di corrotti, e allora? Il fatto è che c'erano altri valori, la società era fondata su altri valori, questo ci deve interessare, non le mele marce che ci sono e ci saranno ovunque! O per caso ancora confondiamo gli "altri valori" con la moralità? Con l'essere semplicemtne più morali ma all'interno dei valori di questa civiltà? L'articolo proprio questo denuncia: che la Chiesa ha abdicato nei confronti dei valori antimoderni e legittima il capitalismo e la civiltà della Tecnica, quindi la modernità, no che è corrotta! Capitalismo e Tecnica che fino a nemmeno un secolo fa aborriva come espressioni del demonio, e non perché era schierata contro il "potere" - anzi, al potere c'era lei e tanto meglio: meglio i "sacerdoti" che i mercanti! - o contro la "corruzione", ma perché mercato e Tecnica sono l'antitesi del "sacro" e di una visione dell'uomo non meramente materialista. E oggi la Chiesa rischia di contribuire al dominio definitivo del materialismo proprio perché anche lei sembra pensare che l'unico problema del nostro tempo sia il mancato soddisfacimento dello stomaco di tutti, non certo perché intrallazza coi "potenti" e lo Ior.
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 16-07-2009 22:23

Io renderei l'onore delle armi alla Chiesa. Negli ultimi tre secoli si è battuta duramente contro gli illuminismi, i positivismi, i relativismi, gli storicismi, i sociologismi, gli psicologismi, tutti gli "ismi" che hanno massacrato e desertificato le menti. E' stata sconfitta. Ecco tutto. Perde il più debole, non il peggiore. Oggi non ci sono più sacerdoti, cioè custodi del sacro. Nel suo volto migliore la Chiesa è un ente assistenziale, nel peggiore è una potenza finanziaria. In ogni caso l'anelito al sacro si è perso. Dato che anche le religioni dell'Estremo Oriente sono dei gusci vuoti, ridotte a spettacolo folcloristico per le orde dei turisti occidentali, l'ultima frontiera del sacro è l'Islam, non a caso oggetto di attacchi concentrici per demolire anche quest'ultimo bastione. Ci riusciranno non coi bombardieri ma "emancipando" le musulmane.
antonio.gentilucci@gmail.com
antonio.gentilucci (Registered) 16-07-2009 22:45

...vorrei ricordare ai lettori che la Chiesa ha 2.000 anni di storia, è stata data per morta da tanta gente e da tante ideologie alle quali è sopravvissuta. E' stata data per inadeguata e vecchia infinite volte. Ha visto in faccia le Legioni, Attila, Imperatori germanici, i Lanzichenecchi, l'Illuminismo, Napoleone, il Nazismo pagano, il Comunismo... Tutto materiale per i libri di storia, mentre continua ad esserci un Papa che si affaccia ogni domenica per benedire i fedeli.
Annientarla sarà più difficile di quanto si pensi.
stediludo (Registered) 16-07-2009 22:48

Rendere l'onore delle armi sicuramente. Ma a me piacerebbe di più - e quindi le renderei più onore - che anche sul capitalismo la Chiesa assumesse le stesse ferme ed intransigenti posizioni che assume in altri campi, ad esempio la bioetica. In questo campo la Chiesa difende posizioni "perdenti", che manco i cattolici praticanti ormai rispettano più; che sono derise dalla maggior parte delle persone dei nostri tempi; eppure la Chiesa va avanti per la sua strada, se ne infischia di non essere "al passo coi tempi" e tiene ferme, eroicamente, le posizioni. Ecco, a me piacerebbe che anche in merito al capitalismo e alla società moderna in genere la Chiesa tenesse ferme le posizioni, senza cercare compromessi che lei stessa sa non servire a niente perché ormai tutto va a rotoli. Allora sì che le potremmo dare in pieno l'onore delle armi.
stediludo (Registered) 16-07-2009 22:57

X Antonio: ma certo, la Chiesa potrà resistere per altri 2000 anni e anche per sempre: bisogna vedere che Chiesa. Se è quella di oggi, che è solo una parodia di quel che una custode del sacro dovrebbe essere, a cosa ci serve? Di agenzie umanitarie e di associazioni di uomini di buona volontà ce ne sono già tante... E il mondo moderno non certo sarà abbattuto da queste; anzi, sopravviverà grazie a queste... Finiremo - ma in relatà già siamo - come in America, che è uno dei paesi più "religiosi" del mondo, dove tutti si dicono "credenti"; solo che il senso del sacro e di una vita non piegata al più bruto dei materialismi nessuno ha la più pallida idea di cosa sia!
antoniogentilucci@gmail.com
antonio.gentilucci (Registered) 16-07-2009 22:58

In merito all'articolo di Max, che la Chiesa sia troppo orientata all'aiuto "pratico" è innegabile. Tuttavia, dall'articolo, e dai commenti, mi sono fatto l'idea che quello che si vorrebbe è una Chiesa che indichi solo Dio. Ma la rivoluzione del Cristianesimo sta nell'aver detto agli uomini che Dio è in ogni fratello e ogni uomo è immagine di Dio: "Ogni volta che avrete fatto del bene al più piccolo dei miei fratelli, l'avrete fatto a me", dice Gesù. Il quale ammonisce anche i suoi discepoli: "da come vi comporterete vi riconosceranno". Il Cristianesimo che voi auspicate e avete in mente, non avrebbe fatto molta strada nella Storia, perché sarebbe stata una religione come tante altre dell'epoca.
Andrea Marcon (Registered) 17-07-2009 09:31

Io invece concordo con l'opinione di Fabio Mazza, perchè la interpreto in questo modo: come può essere antimodernista ed anticapitalista un'Istituzione che, NEI FATTI, si èabbondantemente compromessa proprio con alcuni fondamentali elementi della modernità e del capitalismo, arrivando appunto a fondare una banca! Qui non è questione di "mele marce" (Stefano, mi hai ricordato i generali della Guardia di FInanza che usano questo termine ogni volta che qualcuno del loro corpo viene coinvolti in scandali e reati...), ma dell'essenza stessa della Chiesa. Quest'ultima, anche se A PAROLE, seguisse la linea che Stefano vorrebbe, non avrebbe nessuna credibilità.
Andrea Marcon (Registered) 17-07-2009 09:33

Scusate, dopo A PAROLE va tolta la virgola, che cambia il senso della frase.
Fabio Mazza (Registered) 17-07-2009 09:52

Grazie Andrea era esattamente quello che volevo dire.. per me schierarsi con il più forte significa ammainare bandiera di fronte al trionfo del modello "vincente" di società che si è affermato..
Nello stesso modo e paradossalmente, occuparsi di bioetica, e battersi per ridicole e dogmatiche battaglie contro la contraccezione e simili, rende la chiesa veramente un istituzione ambigua.
Perchè si preoccupa una volta di più di contenere gli istinti vitali dell'uomo, di relegarli alla sfera del "peccato", mentre non fà nulla per contrastare un modello di sviluppo che ha reso l'uomo materialista e slegato da ogni forma di spiritualità e di contatto con il trascendente.
é inutile che il papa si pronunci sulla povertà dei paesi poveri,povertà e sottomissione che la chiesa stessa ha contribuito con il suo ecumenismo e il mito della "buona novella" a creare.

Fabio Mazza (Registered) 17-07-2009 09:59

Per ste..
il fatto che la corruzione esista, e sia esistita non la giutifica!
Il paravento di antimodernisti non deve impedirci di indignarci quando un uomo delle istituzioni (anche se istituzioni democratiche rappresentative da noi condannate) si rivela marcio e infanga il residuo senso di onore che un rappresentante del popolo dovrebbe avere.
Per non sforare dall'argomento sarò breve: anche se non è il problema PIù importante, rivelandosi un bruscolino rispetto alla cornice produttiva-sociale moderna, a me non sta e non starà mai bene che un presidente faccia leggi per salvarsi dalle condanne per corruzione, per evasione fiscale per fondi neri.
Essere contro questo sistema non mi esime dal denunciarne comunque le storture contingenti, pur auspicandone un cambiamento di più ampio respiro.
stediludo (IP:87.2.137.196) 17-07-2009 11:54

Caro Fabio, è la scoperta dell'acqua fresca che chiunque abbia un minimo di senso del dovere, dello stato e del pudore, e anche di buon senso, si indigna di fronte alle malefatte dei governanti e di chiunque altro e spera e cerca che vengano meno. Io volevo solo ricordare per l'ennesima volta che la ragion d'essere di MZ non è la lotta alla corruzione, come lo è per altri gruppi o associazioni. Noi ci occupiamo d'altro. A livello privato e come cittadino, tu ti puoi interessare a quello che vuoi, come tutti e come io stesso che nella vita e nella mia professione mi occupo gioco forza di tanti problemi che attanagliano la società; ma, ripeto, qui ci interessiamo ad altro.
Riguardo a quel che dice Andrea, a me pareva che l'intervento di Fabio puntasse più che altro ad evidenziare la "corruzione" della Chiesa, non il suo identificarsi ormai con la logica capitalista e modernista. Tanto è vero che ha citato lo Ior, ovvero una banca "corrotta", non la banca in quanto tale. Quindi il suo intervento pareva più nella linea del moralismo, cioè volto ad evidenziare la degenerazione del sistema, ovvero il mancato rispetto delle regole, e non il sistema e le sue regole in quanto tali. Come sai benissimo, chi si limita ad lottare contro la degenerazione del sistema, non è un oppositore al sistema, ma, anzi, un suo sostenitore, che vuole appunto che il sistema torni a funzionare bene secondo le sue regole.
ottavino (Registered) 17-07-2009 12:01

Sono d'accordo con l'impostazione dell'articolo d Viviani: è un pazzesco autogol della chiesa.
L'unica istituzione che conservava dei rimasugli di tradizione ci sta abbandonando. Ho letto da qualche parte che il vaticano si sta per pronunciare a favore degli OGM....
E dire che per certi versi si poteva considerare la chiesa come un alleato nella battaglia antimodernista, anche se c'erano enormi differenze di impostazione.
La chiesa non va oltre, infatti, a un approccio sentimentale alle cose, il quale sembra essere la massima espressione di saggezza dell'occidente.
L'approdo finale di tale approccio è un mondo di mendicanti, di pietà, di istituzioni che "concedono" benefici e grazie.
Tutto l'opposto del mondo che sogno io. Un mondo di gente libera, indipendente, fiera e responsabile.
ottavino (Registered) 17-07-2009 12:07

Mi sembra che il dibattito in corso tra Mazza e Di Ludovico, colga il punto: non è tanto considerare la corruzione delle istituzioni (cosa lecita, del resto), quanto l'istituzione medesima, il suo ruolo, il suo potere.
Non è neanche pensabile che, in un ipotetico "mondo antimoderno", esistano istituzioni simili.
ottavino (Registered) 17-07-2009 12:12

Bisognerebbe rilevare che, obiettivamente, l'idea antimodernista gioca da sola contro tutti. In qualche modo tutte le istituzioni ci sono nemiche, in quanto ci rubano indipendenza.
Fabio Mazza (Registered) 17-07-2009 15:56

Voi continuate a confondere..Il fatto che io abbia manifestato la mia indignazione per determinati problemi non significa che mi vada bene il sistema cosi com'è.
Se cosi fosse sarei entrato in Idv, o nei grilli.
Quello che tu mi imputi caro stefano è scorretto a livello ideologico, perchè se leggi i miei articoli negli approfondimenti, capirai quanto io sia profondamente, visceralmente antimoderno.
D'altra parte il fatto che noi si punti a cambiare il sistema non significa che le sue storture contingenti non debbono interessarci..perchè l'essere antimoderni non ci esime dal subire l'arroganza o le politiche erronee delle maggioranze parlamentari o delle nomenclature..
Per quanto riguarda la mia risposta..intendevo l'identificarsi della chiesa con la modernità..citavo lo ior per far capire quanto fosse "mondana" la chiesa, che si intrallazza con finanza e co.
stediludo (Registered) 17-07-2009 17:00

Caro Fabio, io non ti imputo un bel niente e non dubito affatto della tua "fede" antimoderna, senza considerare il fatto che io - visto che siamo in tema... - non sono il "Papa" dell'antimodernità e quindi non sta a me rilasciare attestati o celebrare processi per apostasia:-)
In ogni caso, resto dell'avviso che fare battaglie contro la corruzione e le ruberie dei potenti non è la ragion d'essere di MZ (tutt'al più le si possono fare a livello meramente tattico): queste, quindi, ognuno le può fare in altri contesti e con altri gruppi, visto che non mi risulta che la militanza in MZ sia incompatibile con quella in altri movimenti.
Fabio Mazza (Registered) 17-07-2009 17:07

Non ho mai detto che MZ debba fare battaglie contro la corruzione..
dove l'hai letto?
la mia opinione è prettamente personale..non certo di tattica del movimento
stediludo (Registered) 17-07-2009 18:42

Quando dicevi che dobbiamo interessarci alle storture contingenti e non dobbiamo esimerci dal combatterle pensavo ti rifessi al movimento o comunque alla comunità umana che noi rappresentiamo. Se parlavi a titolo personale, allora va bene. L'ho detto anch'io che a livello privato o in altri contesti anch'io combatto le mie piccole, o grandi, battaglie per la "giustizia".
Fabio Mazza (Registered) 17-07-2009 18:55

Hai ragione..non mi sono espresso come dovevo..intendevo come cittadini (per quanto deplori questa definizione ipocrita) è un dovere..come antimodernisti i doveri sono altri..
antoniogentilucci@gmail.com
antonio.gentilucci (Registered) 18-07-2009 10:31

...per quanto, sempre riferendosi alla questione della corruzione come battaglia da fare, non sarebbe neanche un'idea così peregrina (certo dipende da come la si imposta): una delle chiavi del mondo preindustriale, e dei valori che regolavano i rapporti tra gli uomini, erano "istituti" quali la parola data, l'onore, ecc... ora sviliti e quasi derisi. Perché? Partivano da un rispetto di se stessi in quanto uomini, mentre ora il valore di un uomo lo dà solo il denaro che si ha (e si sfoggia), dunque se infangarle consente di accumulare di più, ben venga... La lotta alla corruzione ha anche, dunque, un risvolto "antimoderno"...
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