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Melting pot senza condizioni PDF Stampa E-mail

di Fabio Mazza

19 giugno 2010

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Da studenti di giurisprudenza, accogliamo sempre con un certo divertimento le sentenze della corte di cassazione, perché confermano una nostra teoria, perorata tra l’altro da anni di frequentazioni di professori e “ricercatori” di tale ambiente “d’elite”, che chiunque passi anni tra codici e nella memorizzazione pedissequa di articoli e fattispecie, è destinato invariabilmente a perdere il contatto con la realtà. O peggio, a creare una realtà edulcorata basata sugli “immortali princìpi” della nostra “sacra” costituzione, feticcio da adorare come un Libro Sacro, da non contestare mai, oggetto di masturbazioni collettive di codesti individui.
La storia delle pronunce della corte di cassazione è lunga e anche molto divertente, e non staremo qui a ricordarla. Ci vogliamo invece soffermare su una delle probabili -in quanto attesa tra qualche giorno- ultime “perle” della stessa, che, tra l’altro, non nasce dal nulla, ma si inserisce in un quadro preciso di “politicaly correct”, di invito al “multiculturalismo”, all’ “integrazione” e via dicendo.
Il caso è quello recente di una coppia italiana che si era dichiarata disponibile all’adozione di due bambini, di età non superiore ai cinque anni, non importa di quale sesso e religione. E già qui, aggiungiamo noi, la “tolleranza” è a buoni livelli, per gli standard buonisti della nostra società. Ma, aggiungevano, non erano disponibili ad accogliere bambini di pelle scura o di etnìa tipicamente non europea.
Apriti cielo. È arrivata la solita associazione di “volontariato”, di anime belle che intendono colmare i loro vuoti interiori con un peloso aiuto ai bisognosi, ai derelitti, agli svantaggiati e ai discriminati. Nulla di che in questo. Se in questa società non è più possibile trovare un centro in sé stessi, e se si è davvero obbligati a “muoversi”, a fare, a produrre, quantomeno questa attività supplisce in parte alla scomparsa della struttura familiare-patriarcale e delle reti di solidarietà tra vicini e consimili, ed è certo più “meritevole” (anche se comunque indice di disequilibrio). Il problema è che tutta questa gente ha, congenito, un tremendo vizio: sono convinti di detenere l'unica verità. Sono convinti che il loro intervento sia necessitante per salvaguardare la deriva “fascista” e “xenofoba”, tutti bei termini che fanno tanto audience e piacciono tanto alle suddette anime belle. Sono convinti di dover redimere, educare, formare tutto il mondo, un po’ come i loro antenati enciclopedisti, accecati dalle magnifiche e progressive sorti dell’umanità.
Questa associazione ha fatto ricorso sulla base del fatto che il decreto emesso dal tribunale contiene "una palese discriminazione su base razziale nei confronti di minori di colore e di etnia straniera a quelle presenti in Europa". La decisione è attesa nelle prossime settimane, ma non sarebbe strano se, sull’onda del buonismo livellatore imperante, si decidesse di mettere alla berlina questa coppia.

Possiamo già immaginare i cori dei mondialisti e multiculturalisti: “i bambini sono tutti uguali, sono tutti belli e innocenti”: affermazione in fondo anche veritiera. Ma non è stato considerato qui un punto di primaria importanza: avrà questa coppia il diritto di scegliere di integrare nella loro famiglia qualcuno che sia il più possibile simile a loro? Avranno diritto di volere un figlio, anche non loro, che gli rassomigli il più possibile? Anche solo per dare la possibilità al bimbo, nel caso egli fosse di tenera età, di fargli credere di essere il loro figlio naturale per fargli avere un'infanzia serena, cosa che evidentemente non è possibile fare se il colore della pelle è nero o gli occhi sono a mandorla? O fosse anche per qualsiasi altra ragione, sarà comunque diritto di ognuno decidere di chi circondarsi? Che tipo di persone avere nella propria vita? Secondo la società modern-buonista evidentemente no. Occorre omologarsi ai diktat dell’accoglienza, dell’indiscriminato "amore" verso tutto e tutti. Perchè come si è visto, non sempre c'entra il razzismo. Ma questi sono dettagli per gli ideologizzati del politicamente corretto dominante, anche fosse per la volontà dei genitori di dare al bimbo un'infanzia più normale possibile, cosa di cui probabilmente a loro interessa ben poco, molto meno che non conformarsi al dogma imperante del melting pot universale programmato.
E che dire allora dei molti casi di coppie vip bianche che nell'adottare dei bambini, li scelgono tutti rigorosamente non europei -soprattutto neri, ma anche asiatici, arabi ecc: si tratta di razzismo oppure no? Tutti i vari "umanitaristi" del mondo dello spettacolo, da Madonna ad Angelina Jolie e Brad Pitt (nella foto in alto con la loro famiglia "multietnica"), da Emma Thompson a Meg Ryan -solo per citarne alcuni perchè la lista sarebbe sterminata- che adottano bimbi in difficoltà ma solo se neri o con gli occhi a mandorla, perchè si noti in modo indelebile che trattasi di figli adottivi presi dai paesi poveri, in modo da diventare sempre più appetibili per sponsor e quant'altro...tutta questa bella forma di sciacallaggio "umanitario" mediatico non è forse essa stessa una forma di razzismo all'incontrario, un vero atto discriminatorio e a sfondo razziale, seguendo i parametri degli universalisti?
E' evidente la mala fede di questa mentalità, anche da un altro punto di vista. Se per esempio, di fronte alla richiesta di potere scegliere il sesso del bambino adottivo si ribadisce che ciò non è possibile allo stesso modo in cui non si può scegliere il sesso del figlio naturale (giustissimo), mettendola su questo tenore, se cioè il bimbo adottato deve seguire il più possibile una condizione "naturale", allora dovrebbe valere per ogni aspetto del bimbo, anche per l'etnia, senza che si tirino in ballo assurdità ridicole tipo razzismo o altro. Perchè seguendo questa logica, la prima ad essere "razzista" sarebbe la natura che si ostina da millenni a far nascere da genitori bianchi, bimbi bianchi.
Evidentemente qui, diversamente dalla scelta del sesso, il discorso non vale più: la natura va "corretta", perchè tutto deve essere multi-qualcosa, di modo che in futuro nel nostro mondo resti solo un'unico amalgama informe di individui multi-etnici, multi-culturali, multi-religiosi ma rigorosamente tutti uguali -tutti uguali in quanto mischiati- tutti consumatori accaniti, tele-dipendenti, tecno-dipendenti e sostenitori unanimemente dell'"american way of life". Perchè se al mondo restasse ancora qualche identità di qualunque tipo -etnica, religiosa, culturale- questo progetto naufragherebbe. Questo è quello che si vuole. Per tutti, per ogni popolo, per ogni luogo, senza condizioni.

Commenti
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fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 19-06-2010 22:38

La tesi di Fabio Mazza, apparentemente molto "di destra", non deve indurre a equivoci: non vi vedo nulla di razzista ed è ben argomentata.
ottavino (Registered) 20-06-2010 09:09

E' un bell'articolo.
Ma si tratta di un tema che può avere diversi approcci logici. Il mio ragionamento, infatti, ha basi logiche differenti.
1) Non c'è l'obbligo di dare in affidamento bambini a una famiglia che non può averne. Se la natura nega dei figli a una coppia, è stupido forzare la natura. E' più saggio assecondarla. Quindi, la cosa migliore sarebbe che nessuno adottasse nessuno. Al limite si fa come una volta, quando, all'interno del nostro ceppo etnico-raziale una famiglia accoglieva qualche sfortunato/a orfano.
2) I tempi però sono cambiati e il nostro ceppo etnico-razziale non è più isolato da un contesto globale. In questo senso ci sono due possibilità: o non si permette per niente l'adozione di bambini (che sarebbe preferibile) o se si permette, non si può lasciare la scelta nelle mani di chi la richiede.
Perche? Perchè si pensa che chi richiede un bambino in affidamento compia un atto d'amore DISINTERESSATO. Ovviamente se uno chiede determinata origine etnica, mostra il fianco a questa critica: dov'è l'amore disinteressato? Viene a mancare il motore essenziale di tutta la faccenda.
Comunque bisognerebbe fare di tutto perchè NON si adottino bambini, come NON si richieda fecondazione artificiale. Abituare l'uomo al non-fare, ad accettare quello che ha è durissima.
ottavino (Registered) 20-06-2010 09:28

Quello che voglio dire è che la coppia senza figli che "chiede", perde dignità, proprio perchè rifiuta di accettare la propria condizione "naturale". In questo senso si pone sullo stesso piano di un "mendicante". La conseguenza logica è "un mendicante non può stare a guardare ciò che gli viene donato".
max (IP:79.50.117.44) 20-06-2010 10:25

Se il dogma liberale si basa sulla libertà di scelta, e ammesso che chi adotta un bambino possa avanzare delle richieste, io ho il diritto di scegliere chi adottare senza dover rendere conto a nessuno. Per cui se voglio adottare un bimbo della mia stessa razza, per qualunque motivo sia, saranno affari miei!!
Il problema delle adozioni quindi, secondo me è lo spunto per far capire una cosa più profonda: che quest'epoca che si definisce laica, aperta, tollerante, liberale, priva di pregiudizi, è in realtà come tutte le altre società, intrisa di tabù e di totem, e caratterizzata profondamente da divieti "sacri" e da scandali conseguenti. Con una differenza però, che essi hanno perduto la loro naturalezza e istintualità, diventando sempre più contorti e artificiali, con le conseguenze psicologiche ed esistenziali che conosciamo tutti.
simone.org@email.it
simone.org (Registered) 21-06-2010 17:46

Diversamente da Ottavino io credo che nll'istituto dell'adozione non ci sia nulla di male ne di mendicante. Può essere invece un modo per consentire ha chi per sfortuna non possa avere figli di assecondare un legittimo bisogno di maternità/paternità aiutando chi invece ha perso i propri genitori biologici (che magari lo hanno scaricato in un cassonetto). A questo punto mi riagganci alla riflessione di Mazza. Una famiglia ha il diritto di circondarsi dei figli adottivi che vuole senza essere tacciata di razzismo.

E condivido ancora di più la stangata che da alle cippoe di vip degenrati che si fanno belli delle loro figliate artificiali e multi-razziste.
ottavino (Registered) 21-06-2010 19:55

Nell'istituto dell'adozione non ci sarebbe niente di male se i tempi non fossero cambiati, mi sembra di averlo detto. Se moriva un padre, l'orfano andava dagli zii, altrimenti andava in un collegio cattolico per orfani. E questo sempre nell'ambito etnico di appartenenza. Purtroppo la globalizzazione ci spinge a rivedere i nostri pensieri.
Ma c'è un pensiero che non cambia: non siamo qui per fare piaceri agli altri. Non siamo qui per commuoverci se una coppia non può avere figli. Non siamo qui per accontentarci l'un l'altro, o per farci dei bei sorrisetti compiaciuti.
La natura è DIO, e DIO va rispettato. Se la natura ti nega un figlio, io non ho nessun diritto di dartelo e tu non hai diritti di prenderlo. Nero o bianco che sia. Con o senza fecondazione artificiale.
Però, gli uomini non vivono con questa logica e hanno creato l'istituto dell'adozione, al quale dei disprezzabili individui si rivolgono per avere figli e soddisfare i loro meschini desideri. Questo è cosa ben diversa da quello che succedeva una volta quando, in presenza di un orfano, c'era un tam tam, un passa-parola e si arrivava a una soluzione per questo ragazzo/a.
L'istituto dell'adozione odierno è un volgare mercato delle vacche, nato da una mentalità "moderna", dove una coppia bianca ottiene un figlio zulù.
Cosa vuoi fermare il mercato delle vacche? E' impossibile. E allora, in questo senso, è giusto che dei bianchi si becchino uno zulù.
ottavino (Registered) 21-06-2010 19:58

Ed è anche inutile osservare i vip che fanno quello che fanno. E' evidente che un vip fa quello che fanno le persone comuni, però moltiplicato per mille. E dunque anche lo schifo che si prova per il comportamento dei vip si moltiplica per mille.
Sara70 (IP:79.2.75.51) 21-06-2010 21:12

Per una coppia avere un figlio è desiderio naturale e se l'adozione è un'alternativa(condivisa o no)ad un bisogno innato che la natura invece ha negato, che male c'è a desiderare un figlio che somigli un pò?
E per questo motivo, non avere le carte in regola per fare i genitori o essere additati di discriminazione e non essere pronti a una genitorialità in nome della solidarietà, questo si che mi sembra appartenere alla mentalità "moderna".
L'adozione resta un atto d'amore e non dovrebbe sottostare a imposizioni che costringono a reprimere un desiderio così naturale, o peggio, a mentire per non essere considerati razzisti, pur di riuscire ad adottare.
La maggior parte delle coppie che si rivolge all'adozione non è vip e non è in cerca di sponsor.
ottavino (Registered) 21-06-2010 21:26

Eh, ma allora bisogna chiarire un concetto....siamo qui per renderci la vita facile? Per soddisfarci tutti i desideriucci? Allora non c'è bisogno di protestare. Abbiamo già un mondo che svolge egregiamente questo ruolo....
Giovanni Marini (Registered) 22-06-2010 20:24

CORREGGERE LA NATURA
Condivido il punto di vista di Fabio Mazza, a parte la frecciata ai miei antenati enciclopedisti che perdono, ma mi interessa la posizione radicale sostenuta da Ottavino. Egli fa discendere la sua posizione contraria all'adozione dall'assunto che la natura è dio e dio va rispettato.
Ergo, se la natura ha decretato che io sono sterile non posso, non debbo adottare un figlio perchè questo significherebbe correggere la natura e dio non si può correggere. A te che sei così sicuro di questo ti faccio un esempio: immagina di scoprirti un melanoma (tumore ultramaligno della pelle simile ad un neo), che fai? Prevedo che te lo faresti togliere, e allora dovresti spiegarmi in che cosa la tua decisione è diversa dalla mia che adotto un bambino: ENTRAMBI andiamo a correggere la natura. Ma se tu decidessi per una stoica morte non faresti altro che negare l'istinto più naturale che ci sia, quello di sopravvivenza, quindi negheresti dio. La tua deduzione è quindi facilmente confutata. Non provo invece neanche a contestare l'assunto iniziale che è una posizione solidissima, quella di uno dei più lucidi filosofi del 1600, il grande, grandissimo Baruch SPINOZA, l'ebreo eretico. Ma se la natura è Dio, IO cosa sono? Perchè io sono nato dalla polvere di questo pianeta e con essa un giorno mi fonderò. Se vuoi sostenere il panteismo devi anche accettare l'idea che l'uomo è parte della natura e che il suo comportamento, anche quello disdicevole è dettato dalla natura.
Il rispetto che dobbiamo portare alla natura è quindi in sostanza un rispetto verso noi stessi.
ottavino (Registered) 22-06-2010 23:00

Mi sembra una ottima contestazione, Giovanni. Infatti alla fine la domanda è sempre quella. Se Dio è natura e l'uomo di conseguenza è natura, allora anche la bomba atomica è natura, l'aborto è natura, l'assassinio è natura, il capitalismo è natura, le banche sono natura, gli omosessuali sono natura, ecc. Insomma va tutto bene così, possiamo fare quello che ci pare, tanto sempre natura siamo.
Ecco il problema, che ci poniamo perchè abbiamo e usiamo la logica umana, e che ci appare logicamente irrisolvibile.
Ora, a un occhio attento, non sfuggirà che è proprio qui che la razionalità mostra tutti i suoi limiti. Infatti se questo è il risultato delle capacità razionali umane, ciò significa che non servono a nulla.
La risposta risiede nell'istinto/intuito.
ottavino (Registered) 22-06-2010 23:35

Ma qualcuno mi spiega perchè vi prendete tanto a cuore le sorti di queste persone "che cercano figli"?. In questo mondo tutti hanno desideri, ma vogliamo veramente perderci nel cercare di accontentare i desideri umani? Mi sembra come quello che va in boutique..."mi sta bene questo vestitino?", "lo vorrei bianco così intona...". I desideri sono la causa della sofferenza diceva il Buddha....noi siamo con 2500 anni di ritardo....
h2otonic (Registered) 04-07-2010 18:33

Indignate organizzazioni intermediarie e legislatori al di fuori della realta', o troppo al passo con essa,, complici coscienti o solo segaioli mentali che siano, ormai dilagano a tutti i livelli e noncuranti dei guasti da loro causati continuano imperterriti a portare il loro secchiello d'acqua al mulino del mondialismo.
Tra i servizi... sociali che rubano bambini rom per scolarizzarli,e la cantante Madonna che va a fare shopping infantile in Africa sotto gli occhi delle telecamere, vi sono tante situazioni di evidente decadenza morale prima che sociale, di cui onestamente non si sa piu' cosa dire.
Sopratutto in un luogo antagonista come questo.
Ceto non sono ne' diaspiuciuto ne' tanto meno sorpreso quando sento di ribellioni etniche in certi quartieri delle grandi metropoli.
La smentita piu' efficace a tutte le teorie integratorie.
Forse il tema delle adozioni rientra in quel campo indefinibile che solo nel privato o al massimo nell'ambito locale puo' trovare una qualche applicazione meritoria.
Legislazioni ideologiche, conformismi e clamori publicitari poco hanno a che fare con scelte di natura cosi intima.
In quanto ai capataz di Strasburgo direi di finirla una volta per tutte di chiamarli governanti europei.
Lo fossero veramente non saremmo qui a discutere di queste porcherie.
ottavino (Registered) 05-07-2010 09:28

Questo di H2tonic è un discorso giusto e sbagliato allo stesso tempo. E' giusto perchè che cosa vuoi dire di fronte a un fatto privato? Ognuno fa quello che vuole. MA NOI NON SIAMO QUI PER OCCUPARCI DI FATTI PRIVATI. Siamo qui per sapere: quali sono i principi che ci spingono a prendere delle decisioni invece di altre? Quali sono i principi a cui la collettività si deve ispirare? E' in quest'ottica che criticavo l'intervento di Mazza....uno che sembra faccia riferimento ai Templari, ai Nibelunghi, ...insomma allo stite, all'etica dei guerrieri....e poi sostiene un desiderio piccolo borghese come quello in oggetto....che caduta di stile....
h2otonic (Registered) 05-07-2010 15:04

Io non addotterei mai un bambino su un catalogo o tramite intermediari ,sopratutto se internazionali, F O R S E lo farei con uno della mia gente,(ambito locale), e discretamente, senza imposizioni, regolamenti o codicilli,semplicemente con il consenso della mia gente( privatamente).
Da qui forse si puo' partitre per enunciare principì generali che in ogni caso sarebbero l'antitesi di quelli esistenti.
Nei discorsi di ambito privato quali questo e' impensabile che dei capataz/burocrati non s'immischino senza pagare dazio a chiese e principì....
Ad esempio e' per un principio (libera ciercolazione delle merci).... che buttiamo via del latte.
zom@tele2.it
Zarco (Registered) 20-07-2010 11:16

E' davvero confortante che vi siano delle voci intelligenti e libere come quella di Fabio Mazza.
La diagnosi è ineccepibile.
Saggia. Lucida. Indipendente.
C'è un Gruppo in Facebook, al quale invito ad iscriversi, che esprime esattamente i contenuti di questo articolo:
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Ancora grandissimi complimenti all'autore.

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