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Comunicato di Movimento Zero per Uniti e Diversi PDF Stampa E-mail

19 marzo 2011

No ad ogni intervento militare contro uno stato sovrano

Dopo il voto, inaccettabile, del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che ha autorizzato, insieme alla no-flight zone, il ricorso a "tutte le misure necessarie" (di fatto il via libera ai bombardamenti), si moltiplicano le notizie di un imminente intervento militare anglo-francese (con una misera foglia di fico araba) sulla Libia.
Noi, che siamo cittadini di un paese che porta responsabilità grandi per la situazione che storicamente si è creata in quel paese, ci dichiariamo disponibili a sostenere ogni azione legittima che contribuisca a fermare lo spargimento di sangue e a trovare una soluzione politica alla crisi, mentre dichiariamo la nostra ferma contrarietà ad ogni azione bellica condotta dall'esterno contro un paese sovrano.
Quale che sia il regime, quale l'ordinamento che lo regge, la Libia resta un paese sovrano. Un paese diviso, in preda a una guerra civile assai grave, che ha già prodotto migliaia di vittime, ma non vi sono tribunali esterni, tanto meno armati, che potranno sciogliere legittimamente i nodi che vi si sono aggrovigliati. Non c'è alcuna legittimità in questa impresa, se verrà tentata.
L'obiettivo è consegnare la Libia a un partner affidabile in qualità di fornitore di materie prime energetiche.
Sappiamo già che la no-flight zone sarà presa come pretesto per bombardamenti, come al solito "chirurgici", di cui altri morti, militari e civili, saranno il prezzo che il popolo libico dovrà pagare.
Ironia della sorte, toccherà di nuovo a Francia e Inghilterra il ruolo infausto che assunsero nella lontana crisi di Suez. Allora agirono apertamente nel loro interesse. Oggi fingono di farlo per "ragioni umanitarie".

Massimo Fini, Giulietto Chiesa, Maurizio Pallante, Marino Badiale, Gennaro Carotenuto, Angelo Del Boca, Fernando Rossi, Alex Zanotelli.

Per firmare la petizione di "Uniti e Diversi" contro l'intervento militare in Libia, clicca qui:

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Commenti
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fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 20-03-2011 11:26

Non siamo pacifisti, non appendiamo arcobaleni alle nostre finestre, ma l'opposizione alla prepotenza imperialista è un obiettivo prioritario. Col pretesto della conversione alla vera fede, gli spagnoli compirono un genocidio; col pretesto della diffusione della civiltà e del progresso a popoli barbari, il colonialismo ha consumato i suoi orrori; col pretesto dell'internazionalismo proletario e della difesa del socialismo, l'URSS ha oppresso l'est europeo, ha invaso l'Afghanistan ed è penetrata in Africa utilizzando volontari cubani; ora col pretesto della causa democratica contro i dittatori e dell'ingerenza umanitaria, l'Impero si arroga il diritto di aggredire e invadere chiunque, in qualunque momento e in qualunque punto del globo, raggiungibile in pochi minuti dalle centinaia di basi disseminate in tutti i continenti. Se vogliamo ripristinare le condizioni per una coesistenza decente, occorre battersi con forza per il principio della non ingerenza nelle vicende interne delle altre nazioni. Di questo principio si è fatto strame. Nei nostri anni l'episodio decisivo che ha creato un precedente rovinoso è stato la guerra in Jugoslavia, ora la sconcezza dei bombardamenti per il Kosovo si ripete in Libia. Squallido è il comportamento di chi avrebbe potuto esercitare il diritto di veto all'ONU e si è astenuto. Squallidi sono i nostri partiti, soprattutto quelli della cosiddetta opposizione. Viviamo in pieno totalitarismo, in un clima irrespirabile che prende alla gola. Urge la creazione di un partito che riesca a diventare abbastanza consistente da far circolare nuovamente una voce fuori dal coro.
sillarion@libero.it
MarcoFerr (Registered) 24-03-2011 16:21

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