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Festa della Liberazione? No, festa per la Liberazione! PDF Stampa E-mail

9 aprile 2011

A 66 anni dalla fine della guerra, l’Italia è ancora militarmente e politicamente occupata. Tutti i Governi che si sono succeduti, di centro, di destra, di centrodestra e centrosinistra hanno pagato miliardi di lire e poi di euro per sostenere il mantenimento delle basi e dei depositi nucleari americani in Italia e per fare tutte le guerre da loro volute.
Tali basi furono inizialmente collocate in Italia, Germania e Giappone perché gli USA ci considerarono nazioni sconfitte e conquistate; poi, con la guerra fredda contro l’Unione Sovietica, il loro numero crebbe sempre di più. Tuttora, nonostante l’attuale crisi stia producendo milioni di disoccupati, sottoccupati e precari; nonostante tutti i servizi sociali, pubblici, a cominciare dalla sanità e dalla scuola, siano lasciati senza mezzi, cresce l'accumulo di nuovi debiti per acquistare sempre nuove armi. Solo per dotare l'Italia dei nuovi caccia bombardieri F35 si stanno spendendo 13 miliardi di euro. Come non bastasse l'Italia ha ceduto di fronte alla richiesta di ampliare le sue servitù militari costruendo una nuova base americana a Vicenza.
Dopo la partecipazione italiana alla guerra contro l'Afghanistan e contro l'Irak, ecco l'ultima imposizione subita dal nostro paese: la partecipazione alla guerra contro la Libia. L'Italia continua ad essere la portaerei americana nel Mediterraneo, punto di partenza e di rifornimento di aerei che vanno a bombardare e punire altri stati in violazione delle leggi internazionali. Siamo ridotti a complici della violenza e della sopraffazione.
Noi siamo amici del popolo americano, e di tutti i popoli. Ma non vogliamo essere amici dei banchieri americani e mondiali che cercano di governare il mondo con le armi, le guerre e il terrore.
Noi, come recita la nostra Costituzione, e come era nello spirito di quel lontano 25 Aprile, vogliamo essere un popolo sovrano e indipendente, in pace con il resto del mondo.
Per tutta questa serie di motivi, il prossimo 25 aprile, alle ore 14.30, contemporaneamente a Cagliari, Napoli e Vicenza, diverse associazioni culturali e politiche, fra cui Movimento Zero e "Uniti e Diversi", organizzano la "Festa Per la Liberazione" per ricordare che, il giorno in cui si festeggia la Festa della Liberazione, la liberazione deve ancora arrivare.
Intellettuali provenienti da differenti aree politiche e culturali saranno riuniti contemporaneamente in tre città diverse per analizzare e dibattere la questione dell'influenza politica, economica, finanziaria e militare degli Stati Uniti d'America nel nostro Paese, e più in generale nel nostro Continente.
Sarà possibile seguire il dibattito -in contemporanea da Napoli, da Vicenza e da Cagliari- in diretta video attraverso una web tv, dalle 14.30 alle 18.30.
Per maggiori informazioni visitare il sito di Movimentozero

Comunicato di Movimento Zero

Commenti
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fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 09-04-2011 22:48

Nel Manifesto programmatico di Uniti e Diversi sta scritto a chiare lettere che la classica dicotomia destra-sinistra non ha più alcun contenuto, se mai l'ha avuto. Perché questa petizione di principio sia confermata dai fatti, occorre innanzitutto che non si rivanghino né nostalgie fasciste né retoriche resistenziali. Allora celebrare il 25 aprile ha senso per noi soltanto se quella data è l'occasione per riflettere sulla pace insidiata dalla brutalità arrogante dell'Impero israelo-anglosassone e per rivendicare l'obiettivo dell'indipendenza nazionale. Non dovremmo passare sotto silenzio, senza reagire, una rievocazione che esaltasse una liberazione mai avvenuta, perché senza indipendenza nazionale non c'è libertà.
Andrea Marcon (Registered) 09-04-2011 23:45

Esattamente: del 25 aprile a noi non interessa nulla, nè intendiamo perpetuare diatribe da consegnare al giudizio storico ma da eliminare dalla discussione politica. Questa iniziativa è solo l'occasione per ribadire la nostra avversione alla dominazione americana, rivendicando un'indipendenza che peraltro dovrebbe essere europea e non semplicemente italiana.
kulma (Registered) 10-04-2011 11:46

Concordo in pieno con Misopickle e la sua provocazione, che mi ha fatto tornare alla mente uno scritto di Bob Black, un anarchico a cui sono stato sempre affezionato. Ne consiglio la lettura a tutti:

http://marchiodicaino.blogspot.com/2009/03/labolizione-del-lavoro-di-bob-black.html
max (IP:79.30.101.38) 10-04-2011 11:48

Per quel che mi riguarda, la partecipazione di mz a questa iniziativa va vista con occhio favorevole. Posto che eventuali recriminazioni storiche che possono sorgere vanno buttate nel cestino senza se e senza ma, e ribadendo che la partecipazione di mz ha valore soprattutto in chiave negativa (ossia l'opposizione al dominio americano) è pur vero che certe istanze progressiste dividono mz da quasi tutti i gruppi che partecipano a questa iniziativa, seppure in modo e misura diversa. Ma resta il fatto che se vogliamo confermare nei fatti il superamento di dicotomie obsolete, dobbiamo avere il coraggio di venirci incontro anche se molte cose ci dividono, affinchè si dia un segnale della possibile convergenza tra nuova destra e nuova sinistra. Questo è un segnale incoraggiante, da parte nostra, ma anche da parte loro.
vittoriodigiacinto@gmail.com
Di Giacinto (Registered) 10-04-2011 12:47

Penso sia chiaro a tutti noi, mi riferisco agli ADERENTI MZ, che siamo fuori dalla DX e dalla SX, MA dobbiamo portare avanti le nostre idee e confrontarle con quelle degli altri.
Secondo me alla manifestazione del 25 bisogna aderire e tentare di arricchire facendo capire che bisogna andare OLTRE IL MODERNO.
Tanto per fare un esempio, partecipando ad una assemblea di Alternativa ho discusso con Giulietto Chiesa sia della decrescita che di MZ, ed oggi riascoltandolo si nota che parla con un'altra visione addirittura può sembrare un esperto della decrescita, vi posso assicurare fino ad un anno fa non sapeva nemmeno cosa fosse, da tenere sempre in conto quello che dice Fini secondo me giustamente, "se vogliamo la decrescita è nostra antagonista, serve solo a ritardare il crollo di questo sistema".
Misopickle (Registered) 10-04-2011 15:03

Non mi spiace l'idea del 25 anche se non mi frega della celebrazione della resistenza, trovo invece giusto festeggiare non tanto la "vittoria" partigiana o alleata, quanto la FINE dell'ultima, orribile guerra; in questo modo potremo proporre la vera Liberaione dal colonialismo dell'Impero Americano dell'oro. Per far pari mi piacerebbe che il 1°Maggio si facesse la festa del NON lavoro, perchè non siamo in questa vita per produrre in catena a venderci come schiavi, bensì semmai per GIOCARE,magari anche lavorando, ma a qualche nostro sogno, e non dietro agli stupidi soldi. similmente potremmo festeggiare il 2 Giugno l'Indipendenza Nazionale non solo dai Savoia ma pure dall'UE, dalla Nato, e pure dall'ONU ipocrita e inetta come fa la Svizzera,e dall'orripilante euro che impoverisce tutti noi. Una provocazione cercata...
Fabio Mazza (Registered) 11-04-2011 10:52

Non si tratta di revisionismo o di nostalgismo. Non si tratta nemmeno di una volontà di rompere i coglioni tanto per. Si tratta semplicemente di una constatazione. Nella seconda guerra mondiale ci fu l'ultima occasione storica in cui una diversa visione del mondo avrebbe potuto affermarsi (ovviamente non si sta difendendo quei regimi a spada tratta,perchè ebbero delle mostrousità anch'essi,ma si parla degli elementi validi e tradizionali che erano in essi presenti. Il 25 aprile si consuma,come l'8 settembre un tradimento vergognoso. Un popolo che tradisce il suo alleato non è degno di nulla,nemmeno di esistere.
Che io poi condivida l'inutilità di rivangare tali avvenimenti,quasi in modo incapacitante,ciò non significa che il 25 aprile io mi metterò in piazza di fianco all'arci,ai comunisti italiani e all'anpi,perchè il messaggio è:ci hanno detto che ci eravamo liberati,ma in realtà siamo ancora occupati. Condivido solo la seconda parte. Che ci siamo "liberati" è un dogma che i gruppi di cui sopra condividono e impongono da 70 anni,e mi pare che i fatti,che l'Italia che è uscita da quella "liberazione" gli diano ampiamente torto. é giusto fare un iniziativa contro l'occupazione americana,ma a mio avviso non il 25 aprile,se non se condivide lo spirito,cosa che invece fanno gli altri gruppi che organizzano. Sono d'accordissimo sull'andare oltre destra e sinistra:ma qui non si tratta di ideologie. Si tratta di senso della storia,e di una visione del mondo. A me non frega nulla dei fascisti e del loro nostalgismo,nè dei partigiani e della loro retorica.
Fabio Mazza (Registered) 11-04-2011 10:55

Comunque condivido che vista la gravità del momento si può passare sopra pure a queste differenze di visione. Solo esprimo delle precise riserve sulla data scelta.
labase@interfree.it
PaoloFranceschi (Registered) 11-04-2011 11:10

A me sinceramente sembra una grossa contraddizione affermare di essere contro i nostalgismi ed i passatismi e poi aderire ad un'iniziativa che si richiama espressamente allo "spirito del 25 aprile". Abbandonare i notalgismi neo-fascisti, non deve portare ad abbracciare quelli anti-fascisti, altrimenti siamo daccapo.
Non è una questione di lana caprina: occorre evitare tutti i nostalgismi, non solo quelli della destra radicale e se gli altri movimenti non riescono a scrostarsi di dosso la retorica resistenziale peggio per loro. A me non interessa abbandonare un ghetto per finire in un altro, che mi fa ancora più schifo peraltro.
kulma (Registered) 11-04-2011 11:33

@ Fabio
"... ma si parla degli elementi validi e tradizionali ..."

e quali sarebbero? le pagliacciate che questi regimi mettevano in scena per richiamarsi ad un antico paganesimo interpretato, tra le altre cose, malissimo (e questo lo sosteneva anche Guenon)? entrambi questi regimi hanno amato la moneta, il progresso, la scienza e la tecnica. se poi vuoi credere alla loro buffa retorica, fa pure. anche i leghisti parlano di roma ladrona, salvo poi abbeverarsi da 15 anni alle tette della lupa capitolina.
pagliacci! tutti!
labase@interfree.it
PaoloFranceschi (Registered) 11-04-2011 11:53

e quali sarebbero? le pagliacciate che questi regimi mettevano in scena per richiamarsi ad un antico paganesimo interpretato, tra le altre cose, malissimo (e questo lo sosteneva anche Guenon)? entrambi questi regimi hanno amato la moneta, il progresso, la scienza e la tecnica. se poi vuoi credere alla loro buffa retorica, fa pure. anche i leghisti parlano di roma ladrona, salvo poi abbeverarsi da 15 anni alle tette della lupa capitolina.
pagliacci! tutti!

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Tu citi Guenon...di Evola hai mai sentito parlare?
kulma (Registered) 11-04-2011 12:48

e cosa cambia? dove sono gli "elementi validi e tradizionali" del nazifascismo? quelli veri, non la propaganda.
kulma (Registered) 11-04-2011 12:49

e poi da quel poco che so, anche Evola non è che abbia avuto un rapporto proprio idilliaco col nazifascismo.
PaoloFranceschi (Registered) 11-04-2011 13:31

Dove sono questi elementi?
Beh, Evola non aveva un rapporto idilliaco, ma li aveva individuati eccome...Scusa ma hai mai letto qualche suo testo?
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 11-04-2011 13:55

Evola è un gigante del pensiero antimoderno, quindi non può esserci estraneo. Non è però l'unica fonte ispiratrice del nostro movimento, che può attingere a tante altre sorgenti. Oggi siamo impegnati a cercare di uscire dal limite del piccolo circolo culturale per diventare un movimento politico. Chi si richiama a Evola non può prescindere dai due pilastri su cui si costruisce il suo pensiero: il paganesimo e la difesa del sistema delle caste chiuse, in una visione di aristocrazia dello spirito che non esclude un'ereditarietà del sangue, vale a dire un elemento razziale. Ora chiedo se paganesimo e aristocraticismo possano entrare in un programma politico. Le perplessità di Fabio Mazza e di Paolo Franceschi sulla possibilità che il nostro discorso critico anche verso la Resistenza si perda in una ricorrenza come quella del 25 aprile, sono fondate, ma d'altra parte la nostra adesione potrebbe essere l'occasione per chiarire che la liberazione è un obiettivo da conseguire, non un fatto da celebrare. I movimenti che confluiscono in Uniti e Diversi vengono da sinistra ma stanno facendo uno sforzo sincero di superamento di vecchi schemi.
kulma (Registered) 11-04-2011 14:26

Di Evola ho letto i testi relativi all'ermetismo e al buddhismo e alcuni suoi articoli in rete. E comunque quali sarebbero questi elementi? Ribadisco, quelli veri, e non le pagliacciate del saluto romano, delle marce e dell'uso (spesso improprio) di alcuni simboli tradizionali.
kulma (Registered) 11-04-2011 14:37

Tanto per intenderci Paolo, io "vengo" da sinistra, è come dire che il comunismo ha liberato i popoli dalle catene del Feudo e del Capitale. E' tutta fuffa, a parole è stato questo, ma nei fatti?
Fabio Mazza (IP:93.144.79.206) 11-04-2011 15:04

Mi scuso preventivamente,perchè si sta portando la discussione fuori tema,e ne sono responsabile. ciò detto non posso esimermi dal rispondere a kulma.
Allora in un bellissimo testo,del da voi citato,Evola "il fascismo visto dalla destra" vengono elencati i pregi e i difetti di quelle esperienze che furono i regimi nazi-fascisti. Non per nulla i "fasci" e i "nazi" odiano Evola quando gli ricorda le radici marce o le contaminazioni moderne,plebee e anti-tradizionali di quelle ideologie. Sappiamo che prendere un idea senza spirito critico è la ricetta dell'imbecillità.
Ora tra i tanti difetti che vengono individuati c'è indubbiamente lo scientismo,il culto della massa,il totalitarismo (infatti il modello dovrebbe essere lo stato organico,non lo stato totalitario che è una sclerotizzazione della democrazia,riassumendone in maniera esacerbata le caratteristiche) e molti altri. Ma non sono assolutamente d'accordo quando tu dici che hanno "amato la moneta e il progresso". In parte è vero,vedesi la parte "futurista" del fascismo,ma per farti un altro esempio,il signoraggio bancario e il potere dell'oro furono assolutamente contrastati e distrutti (specie da Hitler),stato sociale che funzionava a mille,disocuppazione ridotta a zero;e l'Italia con l'autarchia durante la crisi degli anni 30 se la cavò molto meglio di paesi dove era il capitale a farla da padrone:questo potrebbe spiegare l'ingresso in guerra degli americani e la damnatio memoriae che colpisce chiunque provi a ricordare i punti positivi di quei regimi?

Ma per risponderti e per tagliare corto io non guardo per nulla al revival pagano nazista,o alle reminiscenze romane del fascismo (che comunque non sono casuali,cosi come i simboli SACRI che vennero fatti propri da quei regimi,quasi come un atavico retaggio o un tentativo di risollevarsi dalla china intrapresa). Semplicemente rilevo come in quei regimi fossero presenti quei valori tradizionalmente ario-romani (gerarchia,ordine,senso della distanza,senso comunitario ,disprezzo per la democrazia,creazione di un Ordine o elites,senso dell'onore per il proprio lavoro e la propria società,centralità della famiglia,divisione tra i sessi). Tutti valori cancellati dall'alleanza comunismo-capitalismo,stranamente.
Per rimanere all'Italia posso ricordarti l'esperimento del corporativismo,che è a mio avviso un ottima soluzione tra il capitalismo degli sfruttatori,e il socialismo individualista e ricattatorio della plebaglia. Inoltre è innegabile che alla base della parte migliore di quei regimi vi fu una visione del mondo orientata maggiormente verso l'alto di tutto quello che è venuto dopo. Ciò preciso non esime dal denunciare le storture,le mostruosità e gli errori enormi che portarono al fallimento di quei sistemi. Ma io sto segnalando i motivi di interesse. Poi ribadisco. Non ho nostalgie e non voglio "revenchismi"..ma semplicemente vorrei dire che quelle idee se rettificate avevano delle radici buone,al contrario di tante altre ideologie che sono impregnate di modernismo,e di tutti i valori del 1789. Poi di nuovo scusandomi per questa digressione,che esprime un mio pensiero e non un pensiero di Massimo Fini o di MZ,volevo solo contestare lo scendere in campo in un giorno di cui contesto la "festività".
kulma (IP:193.204.89.132) 11-04-2011 15:52

"il signoraggio bancario e il potere dell'oro furono assolutamente contrastati e distrutti (specie da Hitler),stato sociale che funzionava a mille,disocuppazione ridotta a zero"

anche i regimi comunisti hanno fatto tutto questo, ma come quelli nazifascisti, hanno tradito gli ideali della rivoluzione.

Con hanno amato la moneta intendo dire anche che questi regimi, alla fine, hanno fatto gli interessi della grande industria e dell'alta borghesia, con buona pace della corrente "anti-borghese".
Con hanno amato il progresso, mi riferisco al progresso ottenuto con la scienza e la tecnica, propugnato soprattutto dai nazisti.

Sulla presenza di "valori tradizionalmente ario-romani" a me sembra sia stata più fuffa che altro. Rifacendo il parallelo con il comunismo, mi vengono in mente gli ideali di libertà e uguaglianza tanto sbandierati ma mai rispettati realmente. Solo nella forma, mai nella sostanza.
Poi che ci fossero idee buone è ovvio, le trovo anch'io, e forse le troveresti anche tu nel comunismo, se riuscissi finalmente ad andare "oltre la destra e la sinistra" una volta per tutte (non c'è alcun tono offensivo, fidati di me). Comunque le "idee buone", i "buoni propositi" sono ovunque, anche la modernità li ha; trovo quindi inutile fare ogni volta questi distinguo, soprattutto quando si parla di fascismo. E mollatelo una volta per tutte...

MarMar81 (Registered) 11-04-2011 16:49

Ehm ragazzi, si tratta "solo" di una manifestazione! Mi sembra che il dibattito, pur essendo molto interessante, abbia un po' virato dal senso iniziale.
Al contrario delle tante manifestazioni di vuota e stucchevole retorica "resistenziale", questa manifestazione si pone in modo originale e indipendente, cercando di porre l'attenzione del pubblico sulla necessità di dire "basta" a una politica servile e contro il nostro stesso interesse. E non lo dico da antiamericano rancoroso, io personalmente non ho nulla contro l'America e anzi ne apprezzo alcuni aspetti culturali.
Per il resto concordo con l'intervento di Marcon: l'indipendenza rivendicata dovrebbe essere non solo italiana, ma più espressamente e largamente europea. A lungo termine dobbiamo puntare alla formazione di un "blocco europeo" di nazioni libere da influenze e ingerenze straniere: il primo passo è la liberazione da basi militari inutili, anacronistiche e onerose sia sul piano ambientale che economico.
kulma (Registered) 11-04-2011 17:23

Hai ragione MarMar, chiedo scusa a tutti, colpa mia. Ho deviato troppo.
zacheo01 (Registered) 11-04-2011 18:17

sono favorevole ad ogni manifestazione ed uscita pubblica per propagare le idee. Lo slogan di festa per la liberazione suona anche bene...quello che puzza ancora di marcio assieme alla retorica liberatoria ed alla contrapposizione dx/sx e' anche l'antiamericanismo, con il rischio di essere risucchiati anche qui nel conformismo antiamericano vecchio trito e ritrito. Insomma, sebbene la presenza delle basi e tutto quanto riportato nel comunicato siano sacrosanti, avrei incentrato il concetto di "liberta' da" non tanto dal giogo americano, ma dal gioco capitalista in se, dalla nostra way of life, la logica del tornaconto per il mantenimento della societa' del benessere. Cina, Brasile ed altre potenze emergenti, sebbene non abbiano basi in Europa ed in Italia, non sono meno pericolose per l'umanita' di quanto lo siano gli stati uniti. Il capitalismo e' storicamente made in england, l'europa di oggi non e' meno imperialista e capitalista degli usa, insomma la nostra schiavitu' deriva dal nostro modo di vivere, che e' imposto ed attuato su scala planetaria non solo dagli usa, ma da tutte le potenze capitaliste.
Ecco, avrei preferito una manifestazione incentrata sul tema della nostra schiavitu' nelle societa' capitalistiche, piu' che il solito atiamericanismo, ma va bene cosi', magari potra' essere il tema dell'anno prossimo.
labase@interfree.it
PaoloFranceschi (Registered) 11-04-2011 18:38

Io ribadisco, e con questo chiudo, la mia assoluta contrarietà a quest'iniziativa, che fa rientrare MZ nell'alveo del "politicamente corretto", anzi correttissimo. Si tratta di una celebrazione del 25 aprile: con connotati originali, certo, ma sempre di questo si tratta, non lo si può negare.
ste.dandrea@libero.it
Stefano DAndrea (Registered) 12-04-2011 08:55

Festa per la liberazione è un passo avanti rispetto a festa della liberazione. Su questo non dovrebbero esservi dubbi.

Piuttosto, il dominio dei cieli da parte degli USA portò l'Italia alla sconfitta, alla caduta del fascismo e alla "subordinazione" agli stati uniti, la quale non era però perdita dell'indipendenza (nonostante le basi): la nostra Costituzione è per molti versi diversa ed opposta a quella degli stati uniti; e fino a quando è stata applicata e fino a quando è stato soltanto parziale il "dominio delle onde" ha dato luogo ad una vita sociale diversa da quella statunitense.

Al dominio dei cieli (che seguiva storicamente quello dei mari e prima ancora della terra) si è sostituito il dominio delle onde. Questo è continuo e pervasivo e, iniziato subito dopo la guerra, prosegue e si intensifica in particolare dagli anni ottanta in poi:film americani, televisione commerciale che riprende molto delle televisioni americane, agenzie di stampa; mode e tendenze culturali; campagne di disinformazione, soprattutto parole d'ordine lanciate dai grandi centri di potere e diffuse per mille canali. Insomma le onde sono lo strumento di formazione dell'opinione pubblica.
Per questa via, attraverso la colonizzazione dell'immaginario, siamo stati resi simili ai gringos e abbiamo cominciato a voler mutare: processo accusatorio; sistema maggioritario; autorità indipendenti; federalismo; contaminazione tra banche commerciali e banche d'affari; carte di credito; maggiore tutela dei marchi e dei brevetti; trust; società a responsabilità limitata con un solo socio; indebitamento privato ("togliete l'attesa ai desideri"),ecc. ecc. E' come se ci avessero teleguidato. Andavamo a studiare negli stati uniti e credevamo che le loro regole, i loro metodi di interpretazione, i loro modi di organizzazione e i loro "valori" fossero superiori, da imitare e da importare.
Dobbiamo liberarci dal dominio delle onde. Non credo che si tratti di vecchio antiamericanismo, né di antiamericanismo becero.
Perciò direi che la festa per la liberazione è benvenuta: liberare la nostra terra dalle basi straniere; e liberare la nostra mente dalle idee che gli Usa hanno propagandato per tanti decenni.
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