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16 aprile 2011

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Mi ripugna dover spendere parole per commentare quelle di esponenti di sodalizi totalmente sconosciuti ma comici già nel nome, quali “Associazione donne arabe in Italia” o “Associazione Musulmani Moderati in Italia”, o addirittura di personaggi come Maria Giovanna Maglie, “famosa” solo per lo scandalo degli esorbitanti rimborsi spese presentati da inviata del TG2 o per essere stata opinionista all’”Isola dei Famosi”. Certa gente meriterebbe solo un compassionevole silenzio. Quando però sono loro stessi a voler ridurre al silenzio gli altri, quelli che non la pensano come loro (ma verrebbe da dire “quelli che pensano” e basta), beh allora qualcosa bisogna dire.
Per chi non lo sapesse, questi apologeti dei diritti delle donne, dell’esportazione della democrazia e di altre amenità che da anni vengono sparse a piene mani dalla propaganda occidentale, si sono resi protagonisti di una crociata mediatica e giudiziaria nei confronti dell’ultimo libro di Massimo Fini, una biografia del Mullah Omar. Nel loro comunicato si leggono frasi che non si sa se definire tragiche o ridicole, come: “Dove si può mai trovare  grandezza in un uomo che professa da sempre l’odioso principio dell’inferiorità della donna, in un uomo che  fa saltare sulle mine i soldati che cercano di portare un minimo di libertà?” oppure:A noi non piace la censura e amiamo la libertà d’espressione, ma ancor meno ci piace l’elogio del terrorismo e dell’oppressione della donna, tanto più in tempi così incerti e rischiosi”.
Si potrebbero dire molte cose, non solo sul Mullah Omar, sugli afghani, sui "nostri eroi" (nel testo dell’appello contro il libro si usa questo termine, ve lo giuro, per definire i soldati impegnati in Afghanistan) o sul concetto di terrorismo. Ma sono cose che chi ci legge sa benissimo e che una Maglie non sarebbe mai in grado di capire, anche perchè all’Isola dei famosi non gliel’hanno spiegata.
Oppure si potrebbe tornare sul tema, più volte affrontato anche in questo giornale, di quanto questi sedicenti democratici siano ormai avvezzi ad usare le armi tipiche dei sistemi ai quali dovrebbero opporsi, ovvero la censura e il rogo dei libri. In questo senso la seconda frase sopra riportata è veramente emblematica: noi siamo democratici, ma solo nei confronti delle idee che ci vanno a genio. Eh già, anch’io sono vegetariano quando devo scegliere tra un’insalata e una carota…
Ma anche su questo punto ripeteremmo cose già dette e ridette.
No, io voglio solo esprimere un’invocazione: ridateci gli assassini dichiarati, i colonizzatori che professano l’inferiorità delle etnie colonizzate, gli invasori che non fanno mistero di volersi impadronire delle ricchezze del territorio che depredano, coloro che perlomeno chiamano le cose con il loro nome. Di più: ridateci i persecutori dichiarati, quelli che bruciavano i libri nelle piazze, gli autori delle censure. Ci accontentiamo anche di quelli che agivano mascherando le loro iniziative dietro nobili ideali, ma che dentro di loro e tra di loro si dicevano chiaramente quello che erano e cosa volevano. Individui spregevoli, ma quantomeno consapevoli di ciò che erano e di cosa facevano. Insomma, ridateci quelli in malafede.
Al loro confronto, le Maria Giovanne Maglie, le sedicenti donne arabe in Italia, i musulmani che si premurano di dichiararsi moderati, sono nemici molto più pericolosi ed intollerabili. Perché l’avidità, la crudeltà, la malvagità sono colpe gravi, ma l’idiozia è di gran lunga più devastante.

Andrea Marcon

Commenti
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fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 16-04-2011 22:44

Marcon ha ragione. Sarebbe più tollerabile e più onesto che ci dicessero: "le relazioni internazionali sono fatte di rapporti di forza. Quando gli arabi erano più forti conquistarono mezzo mondo. Ora siamo più forti noi e ci prendiamo le fonti di energia e territori strategicamente importanti, per porvi basi utili a scongiurare guerre con potenze temibili o a vincerle". Quello che non si sopporta è l'ipocrisia delle ingerenze umanitarie, delle difese della democrazia, delle invasioni per liberare le donne dal burqa. Fra M.Fini e le varie Maglie c'è un abisso, intellettuale e morale.
Stefano DAndrea (Registered) 30-11-1999 00:00

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Simplicius (Registered) 19-04-2011 18:29

...e Ministero della GUERRA !
Ministero della Difesa ? !! Ma dacchì ioghiavolo ! In 150 anni non ci ha ma i attaccato nessuno, pagliacci !
...della serie meno ipocrisie.
Il Vangelo me lo sono letto bene; Cristo ebbe piet à per tutti, ma proprio tutti, tranne per gli ipoc riti.

ul.lucio (Registered) 21-04-2011 17:13

In buona sostanza son d'accordo con l autore, tuttavia, non capisco i casi in cui se uno è contro ad una fazione deve essere per forza a favore dell altra, ma questo sicuramente non è il caso di M.Fini.
Il Mullah non lo conosco approfonditamente, dunque non mi permetto di criticarlo, ma concettualmente, e faccio solo un esempio per rendere l'idea, ritengo che non necessariamente se uno è contro israele debba essere per forza a favore della palestina. Io personalmente non sono a favore nè dell uno nè dell altra. Io stò coi lavoratori sia palestinesi che israeliani, i quali sarebbe anche ora che si mettessero insieme per avversare le relative classi dominanti invece di darsi la zappa sui piedi massacrandosi tra di loro!
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