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Il fanatismo e’ l’oppio dei popoli. Lettera aperta ad un amico comunista PDF Stampa E-mail

11 maggio 2011

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Caro R., diversi giorni fa, in risposta ad una mia mail in cui inoltravo materiali secondo i quali sembrava si stesse configurando una responsabilità del Mossad nell’assassinio di Vik Arrigoni, mi rimproveravi (per l’ennesima volta) di usare, invece del termine ‘Israeliani’, quello di ‘Ebrei’, affermando che così facendo io avallo la connotazione razziale e religiosa che Israele vorrebbe dare al suo Stato. A parte questo argomento, su cui possiamo tornare in futuro (per l’ennesima volta, tra parentesi, ti rispondo che gli ‘Ebrei’ non li ho inventati io: si sono ‘inventati’ da soli), quel che mi ha colpito della tua lettera è stata una frase: “comunque, la religione è l’oppio dei popoli”.
Ti confesso che mi son corsi i brividi lungo la schiena. D’improvviso ho rivissuto anni ed anni di frequentazione dei partiti della sinistra, anni di ‘ateismo militante’, anni in cui ogni cedimento alla dimensione ‘spirituale’ veniva stigmatizzato come una deriva piccoloborghese, ed in quanto tale irriso ed additato al pubblico ludibrio.
Ma mi son venute in mente anche altre cose. Quelle cupe e grottesche istituzioni che furono i Musei dell’Ateismo, sparsi per ogni dove in Unione Sovietica; e le splendide cattedrali ortodosse moscovite – monumenti d’arte, prima che di religiosità – abbattute per costruire piscine per il popolo (serviva proprio quel posto lì, al popolo?).
Ed altre ancora. Conosci il ‘volo dell’Anima’? Nello Sciamanesimo viene così chiamata la capacità degli Sciamani di spostarsi, durante la trance, in corpi o forme differenti, assumendo sembianze a volte non umane, e di trovarsi in vari luoghi nello stesso momento. Pare che Stalin, nella sua campagna per estirpare simili ‘barbariche’ credenze dalle popolazioni siberiane, facesse caricare gli sciamani sugli elicotteri, dai quali poi, giunti a varie centinaia di metri di altezza, venivano buttati giù, al grido di: “Adesso vola!”.
Anche mi è tornata alla mente quella scena del film “Sette anni in Tibet” (J.J. Annaud, USA/GB, 1997), versione un po’ romanzata ma accettabile del bel libro omonimo dell’ austriaco Heinrich Harrer, in cui Mao Tse-Tung, invitato a Lhasa da Sua Santità il Dalai Lama per discutere del futuro del suo Paese, calpesta con spregio i mandala di burro realizzati in suo onore, sibilando anch’egli rabbiosamente tra i denti: “La religione è l’oppio dei popoli”. Ancora pochi mesi, e il Tibet sarebbe stato invaso da una dittatura al cui confronto il Reich nazista impallidisce, e avrebbero avuto inizio il genocidio e l’etnocidio che, ormai, ne hanno quasi completamente cancellato popolo, identità e cultura. In onore, naturalmente, di quella Dea Ragione in nome della quale temo siano stati commessi più delitti di quanti ne abbiano commessi tutte le religioni del mondo messe insieme.
E tu mi scrivi così. Siamo dunque ancora a quei passi? Il Comunismo pare sia morto, e sinceramente ciò non mi rende felice: sono ancora convinto, come anche Sua Santità il Dalai Lama ha dichiarato (nonostante tutto quel che ha passato!), che “il marxismo sia l’ultimo custode filosofico di valori etici che il capitalismo distrugge con la religione del profitto”. Tuttavia, quando leggo affermazioni come la tua, e ricordo a quali mostruosi esiti hanno condotto, quasi oso pensare che anche Sua Santità, nella Sua infinita benevolenza, si sia illuso.
So bene che questo in cui viviamo oggi è forse il peggiore dei mondi possibili, ma tuttavia mi chiedo che succederebbe, se il ‘Comunismo’ dovesse ritornare? Ancora chiese abbattute? Ancora culture cancellate? Ancora religiosi e ‘credenti’ cacciati a frustate? È ‘libertà’, questa? È ‘umanesimo’? È ‘socialismo’?
Scusami, ma non lo credo, e continuo a pensare di aver fatto la scelta giusta abbandonando quelle sponde politiche. Forse sono ancora ‘comunista’ nel cuore, ma farò fatica a credere ancora ad una proposta politica comunista. Almeno fino a quando mi verrà fatta con parole come quelle che tu hai usato.

Giuliano Corà

http://giulianolapostata.wordpress.com/

 

 

Commenti
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ul.lucio (Registered) 11-05-2011 18:54

Mi sembra una cosa scontatissima avere i brividi alla schiena pensando alle dittature stataliste di staliniana memoria.
O alla sua militanza passata in partiti o movimenti stalinisti. Sono errori che si possono commettere l'importante e' prenderne coscienza ma mi pare che sia stato fatto.
Quello che non capisco e´come tutto ció sia potuto scaturire da una semplice frase: "religione oppio dei popoli".
Sarebbe come avere i brividi per la frase di Cristo (o chi x lui): "la veritá ci renderá liberi" perché con essa si pensa all'Inquisizione.
Come mai x la seconda non avviene? forse perché, il caro Giuliano, non conosce la differenza tra stalinismo e comunismo marxista?
Con rispetto.
Lucio
max (Super Administrator) 11-05-2011 19:12

Corà conoscerà certamente la differenza tra stalinismo e marxismo, ma questo non cambia i termini della questione. Perchè è ovvio che gli eccidi non sono mai il modello di nessuno, ma se il marxismo "scientifico" è convinto che qualsiasi aspirazione individuale alla trascendenza (o alla spiritualità, chiamiamola come si vuole) è un residuo borghese o comunque "di classe", allora anche la scelta personale di Giuliano di aderire al buddhismo, in qualsiasi modo finirebbe per essere irrisa e alla fine anche osteggiata.
ul.lucio (Registered) 12-05-2011 18:53

Non è vero.
Marx, ma anche lo stesso Lenin, si limitavano a sostenere che la religione è un fatto privato.
Dunque rispetto totale x chiunque abbia bisogno di un appoggio spirituale.
E' lo studio della società, del capitalismo e l'organizzazione rivoluzionaria che deve essere portata avanti solo su basi scientifiche (materialismo dialettico)e la storia ha dato loro ragione, infatti la rivoluzione di Lenin contro la prima guerra mondiale e lo zarismo è stata un trionfo soprattutto x questo motivo.
Il problema cardine da capire è che, è LA RIVOLUZIONE MONDIALE, conditio sine qua non per il superamento del capitalismo, che è FALLITA!
E, dopo la morte di Lenin (1924), la controrivoluzione stalinista (borghese)ha sdoganato tutto quello che conoscete molto bene sulle dittature del capitalismo di stato (socialismo in un unico stato) che, quasi da tutti, vengono confuse col comunismo marxista che, essendo internazionalista, è proprio l'esatto opposto dello stalinismo.
Ciao
ottavino (Registered) 11-05-2011 19:55

Voglio la Teocrazia. Che il Papa e i preti governino l'Italia.
Ma va bene anche una qualsiasi dittatura o il comunismo. L'importante è che sia un potere assoluto che metta a tacere questo cianciare inconcludente e che definisca, dia una forma, a questo informe sformato.
max (Super Administrator) 12-05-2011 09:58

Chiedo a Lucio come si comporterebbe una società marxista autentica nei confronti dei popoli sciamanici -per esempio quelli della taiga del centroasia, per restare in loco- che non avessero alcuna intenzione di abbracciare una mentalità materialista, economicista e scientifica come quella marxista, e volessero restare ancorati alle loro strutture sociali, alle loro credenze, alle loro forme di medicina, alle loro forme di conoscenza....alle loro tradizioni insomma.
ul.lucio (Registered) 12-05-2011 19:26

Ritengo che non ci possa essere condizione sociale migliore di una società svincola dal capitale ed al servizio dell'essere umano, per, non solo, non intaccare le tradizioni sciamaniche ma, ancor , per permettere loro di esprimersi al meglio!
E ricordiamoci bene che una volta superato definitivamente il capitalismo tramite la rivoluzione mondiale (che potrà avvenire solo in concomitanza con la prossima guerra mondiale, non certo domani mattina...) non ci sarà nessun comunista o marxista ma solo L'ESSERE UMANO, degno di questo nome.
Ciao
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 12-05-2011 18:13

Il crollo dell'Impero sovietico è stato una sciagura,nonostante i suoi orrori. E' stato una sciagura per noi occidentali più che per quelli che furono i suoi sudditi. In primo luogo è venuto meno un contrappeso all'Impero di Occidente, che da allora aggredisce e bombarda senza alcuno scrupolo; in secondo luogo è venuto a mancare un centro di potere che smascherava le menzogne della propaganda avversaria, essendone ripagato con la stessa moneta, il che permetteva ancora di orientarsi, mentre oggi viviamo in un enorme ologramma, una realtà virtuale che soltanto pochi non intruppati cercano di svelare; in terzo luogo la competizione con l'URSS e con i suoi vantati successi obbligava l'Occidente a praticare politiche economiche socialdemocratiche e keynesiane, mentre ora, in assenza di modelli diversi, il capitalismo ritorna a forme di sfruttamento ottocentesche. Tutto questo discorsetto non inficia minimamente la denuncia di Corà, che sottoscrivo in pieno.
ul.lucio (Registered) 13-05-2011 16:54

Ottima analisi, concordo in pieno.
Erano meglio 2 dittature dominanti piuttosto che una sola.
Tuttavia, il mondo và avanti e concorderete con me sul fatto che occorre superare anche l altra. Non è vero?
Misopickle (Registered) 12-05-2011 19:35

La religione scientista dei progressisti capitalisti o marxisti è la più crudele e disumana mai vista, ne testimoniano tra l'altro i medici e scienziati moderni praticamente in toto, e ne furono buoni e mostruosi adepti tanto l'internazionalista Trockji che il dittatore Stalin, che infatti era un ex prete, e quindi particolarmente zelante a distruggere religioni diverse dalla sua. Lo sapevate che Hiroshima e Nagasaki furono fortemente volute dagli scienziati USA capeggiati da Oppenheimer, (incidentalmente, ateo ma etnicamente ebreo, pertanto spregiatore delle "razze inferiori" o Goyim) per vedere il buon fine dell'esperimento scientifico atomico, e superando lopposizione forte, PER MOTIVI UMANITARI(!!!) FATTA DAI MILITARI USA? Insomma, un nuovo oppio dei popoli, sta scienza moderna....
ul.lucio (Registered) 13-05-2011 17:19

Esatto! la scienza moderna in quanto asservita al capitale e non in quanto scienza, non può essere altro che un nuovo oppio dei popoli.
Così come etichettare di marxismo un qualcosa che, essendo ancora in ambito capitalista, non ha alcun senso di essere considerato tale.
paolo883 (IP:217.111.139.241) 16-05-2011 15:47

No! La scienza è intrinsecamente cattiva perchè asserisce che l'esperienza diretta, sia ordinaria che alterata, sia per sua natura fallace e crede, con arroganza infinita, che solo grazie al suo metodo sia possibile conoscere la realtà in modo oggettivo e infallibile.

Ora, si dà il caso che l'uomo si sia evoluto per centinaia di migliaia di anni basando le sue scelte sull'esperienza diretta (ripeto, sia quella ordinaria che quella alterata degli sciamani) e abbia saputo sopravvivere negli ambienti più diversi (a volte terribilmente inospitali) senza minimamente intaccare l'equilibrio degli ecosistemi che andava via via ad occupare.

Dire che la scienza è cattiva perchè asservita al capitale non ha a mio avviso alcun senso, in quanto senza la scienza il capitale probabilmente non esisterebbe neppure. E' stato infatti grazie alla scienza che siamo riusciti a sviluppare teconologie che hanno permesso la produzione in serie di beni di consumo il più delle volte completamente inutili (per non dire dannosi) la cui commercializzazione ha permesso l'accumulo del capitale di cui sopra.
ul.lucio (Registered) 16-05-2011 18:25

Scusa ma non riesco a seguire il tuo commento.
Fai un discorso di buoni e cattivi...ma qualsiasi cosa puó essere buona o cattiva, dipende dall'uso che se ne fá.
Se consideri la scienza intrinsecamente cattiva allora perché non torniamo a coltivare i campi con l'aratro a mano e a leggere il futuro nelle viscere delle galline...e poi scusa, cosa ci fai su un computer??? stai usando la scienza che é cattiva!!!...pentiti peccatore e la prossima volta usa i segnali di fumo...che poi sono anche essi scienza...
E poi...incolpare la scienza per la produzione in serie di beni inutili. Sarebbe come incolpare il coltello x aver sgozzato mia moglie...
Al di lá delle battute, spero che non me ne abbi, scusa ma proprio non ti capisco.
max (Super Administrator) 16-05-2011 18:46

"Se consideri la scienza intrinsecamente cattiva allora perché non torniamo a coltivare i campi con l'aratro a mano e a leggere il futuro nelle viscere delle galline..."

Caro lucio, è quello che vorremo più o meno tutti da queste parti, ma purtroppo non si può...

"e poi scusa, cosa ci fai su un computer???"

Siamo costretti ad utilizzare la tecnica (elettricità, auto, computer ecc) e quindi la utilizziamo, anche perchè non abbiamo la propensione a fare gli anacoreti.

Ad ogni modo non è tanto l'utilizzo dell'apparecchio tecnico che è da condannare -anche se ho dei dubbi sulla sua neutralità- ma la mentalità scientista e tecnicista che vede nel progresso dei mezzi tecnici e nella continua ricerca del miglioramento tecnico un progresso dell'uomo tout court.

Anche svincolata dal capitale la tecnica ti mette di fronte a scelte che non vorresti mai dover fare. Rileggiti il mio articolo sulla "dittatura della possibilità" perchè è tutto lì il senso.

Giovanni Marini (Registered) 16-05-2011 19:37

L'arroganza è di colui che crede che la SUA propria esperienza sia indiscutibile, la SUA propria conoscenza sia la verità. La scienza non promette la verità oggettiva, al contrario ha dimostrato che la verità oggettiva non esiste. Le verità scientifiche non sono affatto infallibili né pretendono di esserlo, sono confutabili, basta esserne capaci. La scienza è l'unica forma di conoscenza che ammette i suoi limiti a differenza delle religioni, delle ideologie politiche, dei predicatori, dei fanatici, degli uomini di governo e perfino dei piccoli presuntuosi. E tra tutti questi ci sono quelli che in buona fede credono di sapere e quelli che cercano di imbrogliare la gente. Perciò la combattono. Il Dalai Lama aveva rispetto per la scienza ed era interessato alle sue scoperte.
La scienza è difficile da maneggiare come una spada affilata, questo l'uomo superiore lo sa, perciò la rispetta. I bambini dicono che la spada fa la bua ed è cattiva.
kulma (IP:193.204.89.132) 17-05-2011 10:31

Ciò che dice Giovanni è corretto. Il problema non è la scienza. Spesso sono gli scienziati, soprattutto quelli vip (Veronesi, Odifreddi, ...), che con la loro arroganza fanno della scienza una Verità assoluta, una religione, di quelle monoteiste per giunta. La scienza ammette i suoi limiti ma l'uomo no. E' questo il problema.
Inoltre i media diffondono i risultati di una ricerca scientifica trasformandoli in deterministici, perchè alla fine l'uomo mal digerisce l'indeterminazione e la sfocatura dell'informazione. Non vengono diffusi né errori (sempre presenti!) né probabilità. E' per questo che la scienza sembra arrogante. Esempio lampante è la previsione del tempo. Si dice che "domani piove", ma nessuno dice che in realtà "pioggia" è semplicemente il risultato più priobabile calcolato con un modello teorico.
ottavino (IP:213.243.202.209) 17-05-2011 10:35

Io pensavo che chi si affacciava a questo sito avesse un pò di dimestichezza con certi argomenti e una certa mentalità. Purtroppo vedo che non è così.
Abbiamo il Giovanni Marini che scrive delle cose sconce...cosa dire?.
E' evidente che ognuno considera importante la propria esperienza. Non si tratta affatto di arroganza. E' proprio così!. Il mondo appare ai miei occhi diverso dal tuo mondo. Non c'è alcuna altra possibilità!.
E in più nel nostro vivere quotidiano abbiamo bisogno ogni giorno di prendere delle decisioni, fare delle scelte, per condurre una vita in "carreggiata".
Ora, in virtù del fatto che dobbiamo prendere delle decisioni, occorre stabilire: è utile l'apporto della scienza a far si che io prenda le giuste decisioni per la mia vita? Oppure la scienza mi fa deragliare, mi crea solo confusione?
Facciamo l'esempio della nutrizione. E' mattino, mi alzo, mangio qualcosa. Cosa devo fare secondo la scienza? E' un gran casino!. E allora seguirò considerazioni non-scientifiche, dettate dalle mie preferenze o dalle mie tasche. E' possibile che io sbagli lo stesso a nutrirmi, ma almeno non avrò nessun rompicoglioni che mi ha condizionato con le sue teorie sulle proteine, vitamine, ecc.
Perchè non bisogna mai dimenticare che la scienza crea lo scienziato, che è il personaggio più osceno, fastidioso, negativo che esista.
In sostanza noi anti-moderni non possiamo che essere anti-scientifici in quanto contrari a chiunque voglia venderci qualcosa. Il nostro sogno è una società senza rompicoglioni, perchè sappiamo che l'uomo può e sa fare da se.
paolo883 (IP:217.111.139.241) 17-05-2011 11:24

Giovanni, il tuo intervento è talmente agghiacciante, specie nella conclusione quando parli di uomo superiore, che non so da che parte cominciare per risponderti.

E comunque percepisco all'interno del discorso una serie di frecciate personali che non mi garbano tanto, giusto per usare un eufemismo. A proposito della capacità di ammettere i propri errori, se vuoi ti posso anche dire che io quotidianamente rivedo le mie posizioni tra cui alcune cose che avevo scritto nell'articolo sul colesterolo che tanto casino aveva creato (e a cui tu sembri riferirti quando parli di "piccoli presuntuosi"). E per fare questo mi baso principalmente sull'esperienza diretta, sia mia sia quella di altre persone. Non come la scienza che, quando vede fenomeni che contraddicono le sue ipotesi ormai consolidate e accettate, semplicemente gira la testa dall'altra parte.
paolo883 (Registered) 17-05-2011 12:33

Kulma, anch'io una volta proclamavo la neutralità degli strumenti rispetto all'uso che se ne fa, e mi arrampicavo sugli specchi per difendere le mie posizioni liberali, occidentali, moderate, razionali e vedi tu che altre parolacce aggiungere. Poi ho iniziato a interessarmi di nutrizione e ho visto tali e tanti orrori che ho deciso di mandare tutto a quel paese, da quel giorno ti posso assicurare che mi sento molto, ma molto più libero.
kulma (Registered) 17-05-2011 13:01

@paolo
e ti credo!! ma forse non hai ben capito cosa ho scritto (o l'ho scritto male). In effetti anch'io inizio a dubitare che la scienza sia neutra...o meglio, la tecnica non lo è sicuramente, la scienza potrebbe esserlo ma è troppo spesso intrinsecamente legata alla tecnica. Osservare l'universo cercando di capire come funziona non lo trovo nocivo. E' vero però che a forza di osservarlo ti potrebbe venir voglia di costruire un razzo per esplorarlo (l'uomo diventa arrogante e la scienza si collega alla tecnica).
Quello che comunque volevo dire è che il problema è l'uomo più che la scienza. E soprattutto l'uomo di potere (il vip che ho citato nel mio commento). Che sia un prete, un comunista, un progressista, un fascista, uno scienziato, egli (l'uomo di potere) si permette sempre di dire quello che è giusto per te. E' sempre stato così.
Su come nutrirsi io seguo il mio istinto e sto benissimo. Evito anche di seguire quello che dice la cosiddetta controinformazione. Non mi fido molto. Ho imparato ad ascoltare il mio corpo e a capire cosa vuole...o come dice giustamente ottavino, cosa può permettersi economicamente...
kulma (Registered) 17-05-2011 13:08

@paolo
Scusami, ho un dubbio. Tu critichi la scienza e la giudichi non neutrale, quindi intrinsecamente capace di influenzare negativamente l'uomo e la società. Quando però parli di nutrizione, citi testi scientifici. Di controinformazione ma pur sempre scientifici. Non capisco...
paolo883 (Registered) 17-05-2011 13:51

Cito testi scientifici perchè ormai è impossibile fare appello al buon senso perchè quest'ultimo è stato completamente distrutto dalle verità propinate dalla scienza.

Da parte mia non ho avuto bisogno di testi scientifici per comprendere certe cose, ma per molti noto purtroppo che questo non basta e allora non mi resta altro che citare degli studi.
max (IP:79.30.101.42) 17-05-2011 14:47

Scusate, ma come fate a credere addirittura nella umiltà della scienza?! ...solo perchè essa non prevede verità definitive che invece vengono propinate da scienzati arroganti o da media condiscendenti (il che, per carità, è vero)? Utilizzando lo stesso parametro, dovremmo dire che il sistema liberal-democratico capitalista moderno è neutro o addirittura umile perchè lascia libertà di pensiero e di opinione, si preoccupa della nostra salute, si prende cura del nostro benessere economico e in fondo ci lascia fare quello che vogliamo! Quando invece tale sistema è il più invadente, pervasivo e spietato, nella sua apparente gentilezza e modestia, che mai sia stato concepito dell'uomo...

E poi che sono queste distinzioni tra scienza e tecnica?! Il seme, l'origine è la stessa! La scienza riduce il mondo tutto a quantità, a meccanismo, a determinismo, e se non appare in sè distruttiva è solo perchè lascia questa incombenza pratica alla sua figlia prediletta, la tecnica. La scienza sperimentale moderna prepara il campo affinchè la tecnica possa operare: distrugge ogni aspetto qualitativo, ogni forma di conoscenza spirituale, nella sua incessante esigenza di ricerca e di avanzamento trasforma il cosmo in un vorticoso amalgama dinamico di materia inerte e preclude di fatto la possibilità di approccio spirituale, unitario, alle forme più elevate dell'essere.

Si può dire che non si vuole gettare la modernità tutta nel cestino, io lo comprendo, capisco la sensibilità di ognuno...ma non si può negare che scienza, tecnica, capitale, libertà di azione, democrazia, progresso, sviluppo economico e quant'altro abbiano un'origine comune, e tutti gli altri distinguo a posteriori sono capziosi.
Giovanni Marini (Registered) 17-05-2011 16:41

Non puoi assimilare la scienza allo scienziato, sarebbe come dire che non credi in dio perchè i preti sono peccatori. Se vuoi fare un discorso serio devi tenere separate le due cose. Non si può dire che lo scienziato è arrogante, come non si può dire che il prete è pedofilo. E' chiaro questo punto? Ma sappiamo che ci sono scienziati arroganti, preti pedofili, politici corrotti ecc.
Se non vogliamo fare discussioni da bar questo lo dobbiamo capire. La conoscenza raggiunta attraverso la scienza è sempre in discussione a differenza delle certezze degli imbecilli.
E' vero che la Tecnica origina dalla Scienza, ma nel processo che porta dalla scienza alla tecnica interviene qualcosa che non è scientifico e ha molto a che fare invece con quel mondo spirituale cui tu ti riferisci con accorata nostalgia, e te lo dimostro. Se conosci le leggi dell'aerodinamica puoi costruire due ali e un'elica, se conosci le leggi della termodinamica puoi costruire un motore ed ecco che hai il tuo aereo, che è neutrale. Spetta a te decidere se usarlo per esplorare il mondo dall'alto o caricarlo di bombe. E questa scelta non è neutrale perchè obbedisce a logiche diverse dalla ricerca della conoscenza, logiche che hanno a che fare con l'uomo nel senso più profondo.
Il tuo problema è che non accetti l'invasività della scienza nel nostro mondo, neanch'io la accetto, ed è per questo che mi aggiro nervosamente per questo sito. Però mi piace mettere le cose in ordine (sia pure secondo il mio ordine) e questo è un mio difetto.
PS se mi vuoi spiegare le ultime tre righe del tuo intervento perchè non le ho capite, quale sarebbe l'origine comune?
paolo883 (Registered) 17-05-2011 17:21

L'aereo non è neutro, perchè ci offre nuove possibilità di scelta. E visto che noi siamo, grazie a Dio, esseri più spirituali che razionali, ogni possibilità in più influenza, in modo più o meno marcato, la nostra esistenza.

Pensa all'amniocentesi. La donna incinta può scegliere se avere o no la certezza di sapere se il nascituro ha problemi cromosomici. Non so se hai mai sentito i discorsi di una donna incinta, volente o nolente finisce sempre per parlare del dilemma se fare o no il test. L'angoscia è neutra a casa tua?
kulma (Registered) 17-05-2011 17:22

@ max
Conoscendoti, riesco a intuire quello che vuoi dire, ma le parole utilizzate nel tuo ultimo commento non le capisco. Parli di scienza come se fosse nata nell'800 insieme al capitale, il progresso, lo sviluppo economico, ecc... Fossi stato un primitivista, per il quale il "mondo moderno" inizia con l'agricoltura, ti avrei compreso, ma scienza e tecnica esistono da un bel pezzo. Ho parlato ad esempio dell'osservazione dell'universo, probabilmente una delle scienze più antiche. E che dire delle tecniche avanzatissime dell'antica Roma in campo costruttivo, bellico, agricolo. L'invenzione della catapulta non ha rappresentato forse una piccola rivoluzione tecnico-scientifica? E le tecniche per arare i campi? Che la terra fosse tonda lo scoprirono i greci. E archimede? Ipazia? Euclide? Pitagora?
Scusa la confusione ma sto scrivendo di getto e gli esempi sono talmente tanti che non riesco a fare ordine.
L'unica conclusione ben strutturata è questa: la scienza non ha lo stesso seme del progresso, del capitale e dello sviluppo economico. E' molto più antica. Semplicemente il capitale/progresso/sviluppo/... ha reso la scienza/tecnica onnipotente e onnipresente, perchè a differenza della religione è il più efficace strumento per raggiungere gli obiettivi che la Modernità si prefigge. Se il sacro portasse soldi, a quest'ora parleremmo d'altro.

ottavino (IP:213.243.202.209) 17-05-2011 18:47

Posso comprendere che è nell'umano una specie di "spinta scientifica", un desiderio di conoscere, ecc. Se è questo il senso posso anche accettarlo.
Ma si possono disgiungere scienza e vita (filosofia)?.
Se la scienza serve a creare il latte di mucca liofilizzato e zuccherato e a darlo ai bambini con il beneplacito degli scienziati, non mi va.
Se qualcuno, estremamente saggio, riesce a operare una disgiunzione tra scienza e i suoi fini, sia benvenuto. Ma tanto il popolo non lo ascolterà. La gente capisce solo: "quanto costa?", "mi rende la vita più comoda?", "quanto ci posso guadagnare?". Dunque....
max (Super Administrator) 17-05-2011 18:57

@ giovanni marini ma non solo.

Spiegato nei soli termini che dal mio punto di vista si possono definire "scientifici" nel senso etimologico della parola: scienza sperimentale, tecnica, progresso sociale, sviluppo economico, capitale e quant'altro hanno un'origine comune, in quanto sono la manifestazione esteriore del prevalere della corrente "lunare" rispetto a quella "solare" nell'epoca che stiamo vivendo. Oppure, per chi conosce il pensiero cinese, del prevalere dell'aspetto yin su quello yang del cosmo. L'"origine comune" la intendo quindi in senso metafisico e non storico o comunque fenomenico.
kulma (IP:151.81.109.126) 17-05-2011 20:17

@ max
Ma allora non è proprio un'origine. E' un periodo storico in cui prevale la corrente "lunare" e la scienza viene utilizzata a tali fini. Ribadisco, la scienza e la tecnica c'erano anche nei periodi "solari". Lettura la tua di stampo evoliano su cui non sono neanche totalmente d'accordo. Magari ci fosse una componente ctonico-lunare seria, dionisiaca in senso nietzscheano. Avremmo un contatto con la natura e con il nostro istinto molto più intenso. Al massimo ci sono degenerazioni del "lunare", come anche del "solare". Non trovi strano in fondo che sia lunare l'epoca della ragione (caratteristica solare)? L'epoca in cui l'immaginazione (caratteristica lunare) è relegata al periodo infantile?
In più io ho anche una visione alchemica della questione (o quistione, come direbbe Evola):
Mi viene in mente l%u2019immagine della triade alchemica in cui sono raffigurate le direzioni opposte del mercurio e dello zolfo, una centripeta e l%u2019altra centrifuga. Le forze agenti della società moderna sono nettamente centrifughe, attive, distruttive, impazienti; caratteristiche proprie degli elementi virili e maschili, tra cui appunto anche lo zolfo. Quello che manca è proprio la controparte femminile, la forza centripeta, la passività, la ricezione, il fermarsi e il saper ascoltare le forze esterne che ci circondano, la gestazione e la conservazione contro la produttività e la distruzione. Caratteristiche, le femminili, tipiche di una società decrescista. Io al netto vedo dunque un predominio del maschile, che non supportato armonicamente dal femminile, si deteriora, con i risultati che tutti hanno sotto il naso.
Il tema è complesso e decifrabile con codici diversi. Alla fine è possibile pensare ad una sorta di sinergia distruttiva tra eccessi maschili e femminili che agiscono su piani differenti, senza alcuna armonia e tensione reciproca.
max (Super Administrator) 17-05-2011 20:55

"la scienza e la tecnica c'erano anche nei periodi solari"
Sì ma non erano dominanti.

"Non trovi strano in fondo che sia lunare l'epoca della ragione (caratteristica solare)?"
Guarda che la ragione discorsiva è lunare e non solare! Mentre solare è l'intelligenza intuitiva (intesa come intuizione intellettuale e non come intuizione sensibile ed emotività, che invece sarebbe lunare).
Così come la luna riflette la luce del sole e vive di luce riflessa, anche l'intelligenza razionale e discorsiva riflette la luce dell'intelligenza intuitiva.
Anche il colore del resto è indicativo: il cervello, sede della intelligenza discorsiva e razionale, ha un colore freddo come quello della luna, mentre il cuore, sede dell'intelligenza intuitiva, ha un colore caldo come il sole!

"Le forze agenti della società moderna sono nettamente centrifughe, attive, distruttive, impazienti; caratteristiche proprie degli elementi virili"
No, è il contrario! L'esteriorità, le forze centrifughe, tipiche del mondo moderno, sono un irrigidimento, non un'espansione!
L'esteriorità è yin, l'espansione è yang. La contrazione è yin, l'interiorità è yang. L'azione è yin, l'attività è yang.

Faccio l'esempio della calamita e il ferro: il magnete attira la limatura, la limatura si muove. E' attiva? No, è passiva, anche se si muove. Non è yang, è yin. Mentre il magnete, che sta fermo, non è yin, ma è yang.

Altro esempio semplice: è più attivo un saggio che medita o un imprenditore? Il saggio che medita è attivo anche se sta fermo, mentre l'imprenditore è passivo anche se si agita in continuazione.

L'attività è opposta del movimento: l'attività è tipica della corrente solare ed è stabile, mentre la passività è tipica della corrente femminile ed è in movimento.
kulma (Registered) 17-05-2011 21:16

Ma infatti come ho scritto il tema è complesso. E' indubbio anche che l'immaginazione è lunare-femminile, così come la gestazione, la ricettività, la pazienza, la calma, la conservazione, la comprensione, il sentire, caratteristiche che io non trovo proprio nella modernità. Al contrario di caratteristiche maschili-solari come l'impazienza, la vivacità, il dominio, la distruzione. Io comunque credo fermamente nell'armonia tra gli estremi. Il predomino eccessivo di una componente sull'altra lo trovo deleterio.
Comunque interessante anche la tua visione e gli esempi portati. Materiale prezioso su cui rifletterò.
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