22 Agosto 2013

Il professore Norberto Bobbio affermava in un corso universitario (Società e Stato, del 1973)che la legittimazione del potere politico si basa su due princìpi.

Una scuola di pensiero lo basa sul “consenso”,un’altra sullo “stato di necessità o nella natura delle cose”.Naturalmente, anche se non lo dice ed in senso lato, la prima tesi è ascrivibile ai democratici, la seconda ai conservatori.

Per i primi afferma: Il principio di legittimazione della Società Politica, a differenza di ogni altra forma di società materiale, in particolare a differenza della società familiare e della società padronale, è il consenso.

Per i secondi: Il principio di legittimazione della Società Politica non è necessariamente il consenso, ma lo stato di necessità imposto dalla natura delle cose.

Con la consueta arguzia e prima di esprimere un giudizio su quale delle due tesi sia quella giusta, riconosce ad entrambe un certo fondamento e fa, per così dire, la prova del nove.

Egli constata che l’idea che il Potere è legittimo solo in quanto fondato sul consenso è propria di una classe che lotta per conquistare un potere che ancora non ha, salvo poi sostenere, una volta conquistatolo,la tesi contraria.

In parole povere i Politici, che siano progressisti o conservatori, per essere eletti cercano consenso ed una volta insediati nelle cariche ci dicono che li si deve sopportare, così come sono, perché ciò è ineluttabile.

Ma vediamo l’attuale situazione del nostro Paese:i governanti non godono più di alcun consenso, tutti i sondaggi lo dimostrano, così come la crescente disaffezione dal voto; mentre la situazione, ormai d’emergenza, imporrebbe loro di sparire al più presto e che persone più idonee prendano al più presto il loro posto.

Vediamo quindi d’ora in avanti cosa si studieranno  di dirci a legittimazione del loro Potere.

   Cristoforo Barberi.