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“Mi lasci questa tv, e mi porti via quella vecchia, che mi controlla”. La citazione risale a quindici anni fa. Consegnavo televisori, e l'anziana signora si era persuasa del potere dell'apparecchio da sostituire, “vecchio” di solo un paio di settimane.
Quella donna psicolabile probabilmente adesso dimora nell'altro mondo, e non potrò più dirle che le beffe che poi mi feci sulle sue paranoie erano fuori luogo. Aveva sostanzialmente ragione lei, ancor più ragione del britannico George Orwell, alla luce di quanto sta accadendo nel suo paese attraverso il boom dei CCTV - le telecamere a circuito chiuso - e il loro ingresso nei computer e nelle televisioni dei privati, oltre che nei monitor di Scotland Yard. “Il teleschermo riceveva e trasmetteva simultaneamente (…) Non c'era naturalmente alcun modo di sapere se fossi o meno monitorato in un dato istante. Quanto spesso, o su che sistema, la Polizia del Pensiero si connetteva nella rete elettronica dell'immaginazione (…) Eri costretto a vivere, e in effetti vivevi, di una consuetudine che divenne istinto – per l'assunto che ogni rumore che facevi era ipersentito, e, salvo che nel buio, ogni momento scrutato”. Così scriveva Orwell nel '48, immaginando l'84, e, per la verità, nel 2007 le televisioni non sono ancora giunte tecnicamente a “guardare” lo spettatore. Ma per il resto, la realtà ha superato di gran lunga la fantasia. La rete elettronica non è più necessaria alle comunicazioni e alle intercettazioni con l'avvento del wireless , né serve che ci sia alcuna luce per far captare le immagini alla telecamera, né infine è necessario alcun suono per decodificare automaticamente al computer le parole dal più impercettibile movimento facciale.
A inaugurare il futuro è la località di Shoreditch, nell'Est di Londra. I suoi ventimila residenti sono i beneficiari di un progetto pilota di una società che si chiama Digital Bride. In ogni angolo della cittadina sono state disseminate telecamerine, e il “circuito chiuso” è diventato aperto, con un sistema (che alle famiglie costa tre sterline e mezzo al mese) di trasmissione via internet e tv. Il successo è strepitoso, al punto che, secondo The Register (l'auditel britannico), il nuovo, autentico “Grande Fratello” supera oggi di tre punti lo share del popolare Big Brother di Channel 4. Già due anni fa, l'idea era stata premiata dal principale think tank informatico londinese come “l'innovazione dell'anno”, con tanto di complimenti personali del Primo Ministro. La novità si inserisce del resto in un primato mondiale consolidato, con oramai il 20% delle telecamerine esistenti installato nel Regno Unito, ben oltre quattro milioni, ossia una su dodici abitanti. Col risultato che ogni londinese entra nei monitor mediamente trecento volte al giorno.
Un enorme business, come lo sono quelli della dettagliatura digitale delle impronte e del volto nelle carte d'identità, e, come quest'ultime, piace ai governi, tanto da appoggiarlo finanziariamente, sfidando la condanna del vuoto normativo britannico in materia, emessa dalla Corte di Strasburgo già nel 2000.
La ragione è sempre quella, e si chiama sicurezza. Si potenzia l'occhio della polizia, e con la tv il monitoraggio si fa onore e onere dell'intera popolazione. Il risultato è tuttavia modesto. Varie ricerche comparate e pluriennali, specie dalle Università di Cardiff e Leicester, documentano come il sistema – con le varianti meno sofisticate già in uso in altre parti del paese – permetta di accelerare gli interventi delle forze dell'ordine, ma il numero dei reati e delle denunce rimane sostanzialmente invariato. La sicurezza non aumenta per i cittadini, dunque, quel che aumenta è soltanto il controllo collettivo, la censura di “comportamenti sospetti”, anche solo abbozzati, che alimentano il sospettoso voyerismo degli altri, quando si devia perfino dai meno stringenti imperativi culturali. La patria della privacy è entrata nel panopticismo teorizzato da Foucault, ribattezzato recentemente in “Cam Era” da Hille Koskela. E' l'epoca del video, in apparenza un potere a disposizione delle persone, in realtà un'illusione così prossima da annientare la loro personalità, sostituendola e standardizzandola.
Alessandro Cisilin

6 dicembre 2007 www.megachip.info

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