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La seconda legge della termodinamica PDF Stampa E-mail

 
Cento miliardi di euro. È l’ammontare della iniezione di liquidità decisa dalla Banca Centrale Europea nel corso dell’ultima settimana. In pratica la Bce ha stampato carta dal valore pressocché nullo che ora diventa cartamoneta grazie al quale si cerca di arginare lo spettro di una crisi finanziaria globale. Si tratta di un giochino vecchio, ma sporco perché stampando denaro nuovo le retribuzioni perdono potere d’acquisto. Di fatto i cittadini che non hanno mai investito un quattrino in titoli o titoli spazzatura si trovano a dovere compartecipare alle perdite di colossi bancari falliti o sull’orlo del fallimento a causa di una gestione leggera, ma il più delle volte crimnale. Northern Rock, Fannie Mae e Freddy Mac sono solo i casi più eclatanti. Quelli in cui le privatissime perdite (o semiprivate) di istituti finanziari sono state salvate grazie all’intervento dello Stato o comunque della collettività. Ma questo flusso di danaro dei cittadini, sotto varie forme, teso a colmare le perdite dei privati continua. A vario titolo, sino allo scorso anno, le banche europee hanno bruciato nella fornace americana dei mutui spazzatura almeno 350 miliardi di euro stando alle cifre dell’Ue, ma il dato potrebbe salire altri 120 miliardi. In più durante l’ultima settimana sempre la Bce per fronteggiare il rischio di tracollo di altri istituti statunitensi ha pompato, alias stampato, altri cento miliardi di euro. Ieri è fallita Lehman Brothers, uno dei colossi statunitensi tra le banche d’affari. Contemporaneamente tremano Goldman Sachs e Morgan Stanley. Il mix micidiale tra globalizzazione e finanza corsara ha definitivamente dimostrato che il denaro non genera denaro. Che la speculazione non crea valore solido. Semplicemente sottrae risorse e le alloca altrove, spesso le sottrae a molti e le conferisce a pochissimi. Il comunismo ha fallito, il capitalismo sta fallendo, il capitalismo comunista alla cinese, il capitalismo di Stato alla Russa e il dirigismo all’europea falliranno. Sono tutte declinazioni più o meno tollerabili dell’industrialismo. È la macchina che va cambiata (o sfasciata) e non l’idea in base alla quale la si guida. Inoltre non è più tollerabile che i padroni delle banche centrali usino grazie al signoraggio, la leva monetaria per salvare i loro amici banchieri, gestori di hedge fund o diavolerie consimili, impoverendo la gente grazie all’inflazione. Non ci sto al fatto che un gruppo ristretto di pseudo aristocratici della finanza decida dall’oggi al domani di impoverire, per salvare il culo agli amichetti che hanno investito male, milioni e milioni di persone. Gli stati o gruppi di essi e solo per conto del popolo, debbono avere il diritto di battere moneta. Inoltre questa deve avere un corrispondente in oro immodificabile e commisurato solo al valore nei mercati dell’oro stesso. Questo ladrocinio deve finire, a costo di tirare giù dalle spese i banchieri centrali, i loro lacché e tutti coloro che la pensano alla stessa maniera. Ne ho le palle piene. Dobbiamo ribellarci. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Lor signori hanno per caso abolito anche la seconda legge della termodinamica?
Marco Milioni

da LaSberla.net 16 settembre 2008
Commenti
NuovoCerca
daniela (Registered) 17-09-2008 15:48

Tu prefiguri già che i fatti che stanno capitando siano segno di fallimento del capitalismo. Non sarà indolore questo fallimento. Emblematici sono gli impiegati della Lehman con le loro scatole di cartone in mano. Dove stanno andando questi ex-dipendenti?
Dobbiamo aspettarci, sia nel caso del crollo del capitalismo, come hai detto tu, sia nel caso di una grave crisi di ristrutturazione, che servirà a rafforzare l'industria dei servizi finanaziari, come ha detto il governatore della Banca d'Italia, Draghi, una grande crescita della disoccupazione?
Se sì, allora non servirà andare in Irlanda.
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