V-Day: un bilancio per MZ

22 settembre 2007

Active Image

Il “fenomeno Grillo” sta impazzando. Ma come la maionese, rischia di impazzire. Perché il suo programma (non è vero che non ce l’ha: nella sue Primarie dei cittadini  e nel pulsante mondo dei Meetup locali, oltre alla legalità formulata nella proposta di legge del V-Day, ci sono punti che spaziano dall’energia all’ambiente, dalle tecnologie al precariato, dalla partecipazione fino alle monete locali e alla decrescita) è tutto centrato sull’oggi, sull’adesso. Da un punto di vista politico, questo ha un’enorme forza trascinante. Di qui il suo successo, preparato da anni di mobilitazione paziente (e ignorata dai media) dei suoi gruppi sul territorio, ed esploso grazie all’intercettazione del diffuso stato d’animo di aperta rivolta contro la partitocrazia.
Ciò che manca ai fan di Grillo, come suggerisce fra le righe Milioni, è una prospettiva a lungo termine, delle idee di fondo che ispirino la loro spinta all’azione. Un handicap che, secondo chi scrive, è l’esatto rovescio del nostro, di Movimento Zero: noi abbiamo una grande visione, ma senza l’applicazione “pratica” alle questioni attuali.
Sono arrivati vari interventi da parte vostra su questo tema. Raffaello Conti, dal Veneto, denuncia il fatto che “ancora una volta  la cosiddetta ‘Politica’ dimostra di non aver capito niente, sorda e cieca ad ogni richiamo e richiesta di cambiamento, totalmente autoreferenziale”. La politica dei partiti non capisce che la gente è stufa non di questo o di quello, ma di tutto e di tutti. E va imperterrita per la sua strada: “la proposta indecente che sempre la ‘Politica’ dice di fare, con l’aiuto di schiere di pennivendoli al suo servizio, è l’ennesima promessa che cambierà: il solito trucco di gettare fumo negli occhi con qualche insignificante ritocco per guadagnare tempo, nella speranza che tutta questa sana, doverosa protesta passi per poi continuare come sempre, nella nefasta e gattopardesca abitudine di questo Paese di cambiare tutto per non cambiare nulla”. Conti promuove a pieni voti la sollevazione made in Grillo, insomma.
Antonio Gentilucci dalle Marche mette a fuoco invece un aspetto certamente molto significativo e su cui riflettere: “Una cosa mi ha impressionato subito, guardando in televisione alcuni spezzoni dello show di Beppe Grillo al Vaffa Day a Bologna: la platea non era composta prevalentemente di giovani,  under 40, diciamo. Era composta quasi esclusivamente di giovani. … Mi è venuto spontaneo confrontare quella di Bologna con le piazze che si vedono solitamente: quelle messe su dai partiti, o dai sindacati. Sono piazze che invece invecchiano anno dopo anno, perché gli organizzatori sono costretti a spremere sempre i soliti, irreggimentati e sindacalizzati di altre epoche, di un mondo che non c’è più. I partiti e i sindacati, notoriamente, hanno gravissimi problemi nel reclutare e tesserare giovani”. E’ vero: la stragrande maggioranza degli appartenenti ai Meetup sono composti da giovani dai 18 ai 35 anni. Giovani, aggiungiamo noi perché ne conosciamo alcuni, che da un punto di vista “ideologico” sono vergini o comunque assolutamente lontani dalla solita politica. Sono la generazione cresciuta a forza di consumismo, pubblicità e pensiero unico del Mercato, ma che covano un’oscura insoddisfazione ancora non elaborata. Gentilucci continua sostenendo che “chi paragona questo periodo di burrasca per il Palazzo all’epoca di Mani Pulite è in errore: allora la burrasca soffiava dai grandi giornali, dai giornalisti affermati, dagli ambienti finanziari anche: è sembrata una rivoluzione, era solo un riassestamento all’interno del Sistema”.
Gli fa eco Marco Francesco De Marco da Napoli: “Le 300 mila persone coinvolte da Grillo cosa vogliono? Protestare contro la “partitocrazia”? Niente di più gradito al Sistema, che per la verità prima di Grillo ha favorito l’attacco ai politici con La casta di Stella e Rizzo, giornalisti del Corsera... Ormai tutti sappiamo che il barbiere di Montecitorio guadagna 130 mila euro, e Napolitano più dell’Imperatore del Giappone. E allora? E’ sempre stato così dal 1945, quando da Yalta hanno installato una classe politica diretta dagli USA, ma ce lo ricordano quando devono lanciare offensive predatorie, ed espropriare l’Italia dai propri beni con l’aiuto dei servi di sempre: magistrati, giornalisti, intellettuali. E così, i politici messi lì dalle oligarchie finanziarie, diventano il Capro Espiatorio. La folla inferocita tira monetine e plaude alle invettive dei demagoghi. E i bancusurai ci schiavizzano ancora di più. ... Siamo costretti a lavorare come animali per pagare il 60% dei nostri guadagni, a causa di un debito pubblico generato dall’usura che Bankitalia e BCE praticano contro gli Stati ed i popoli, e questi continuano a parlare di Previti? Perché non ha nominato Draghi? Grillo ha scelto l’obiettivo più facile con un linguaggio ‘rozzo ed insufficiente’ come dice giustamente Milioni: ‘la politica la dovete fare voi, sull’autobus, mentre fate la spesa’”. 
Da parte nostra diciamo questo. Grillo ha fatto un semplice calcolo: la gente è incazzata nera perché non si sente rappresentata dai partiti. Ha centrato il suo exploit sapientemente organizzato su un sentimento elementare e trasversalmente condiviso: l’antipartitocrazia. Da un punto di vista comunicativo e politico, è un calcolo giustissimo. E’ vero che questo non sfiora quella sorta di Potere parallelo e intoccabile che il sistema industriale-bancario (il vero Potere). Ma se voleva riempire le piazze, doveva far appello a ciò per cui il popolo freme, non per ciò che nemmeno sospetta nell’anticamera del cervello. Doveva mirare alla pancia. Ora il punto è: ma quei circoli grilleschi sparsi sul territorio (migliaia di persone in tutte Italia) e tutti coloro, veramente tanti se si pensa all’ostracismo mediatico del pre-8 settembre, che hanno fatto la fila ai banchetti, vogliono un vero cambiamento? E torniamo al punto di partenza. Senza un progetto a lungo raggio che passi dalla messa in discussione del totalitarismo del Mercato, senza idee di ampio respiro che ci contrappongano all’ideologia unica “consuma, produci, crepa”, la salutare pulsione di rivolta di questi giorni rischia di finire nel cesso della Storia alla prima elezione utile.
De Marco conclude negando che il vero problema siano i politici. Sottoscriviamo. Tuttavia è sotto gli occhi di tutti che il popolo degli arrabbiati, della casa putrescente  della società schiavista, vuole scrostare la facciata. Far saltare le fondamenta richiede una consapevolezza che si deve ancora formare, e per farlo occorrerà che la rabbia cresca, per gradi, col tempo. Come scrive Gentilucci: "Qui lo scontro, se ci sarà, sarà veramente radicale, epocale. Non riguarda solo l’attuale sistema politico, ma tutto l’establishment politico economico e finanziario. E’ la tabula rasa. Il compito non è certo facile (nel breve e medio periodo, almeno),  ammettiamolo, ma da quanto non vedevamo in piazza tutte quelle facce nuove, spesso ancora sbarbate? Sono facce di persone che non hanno fretta". Ora: è sempre dalla pancia, mai dalla testa, che la mano di una collettività va al piccone per l’abbattimento. La pancia ora dice: no ai partiti. Intanto cominciamo da qui? (a.m.)

Commenti
NuovoCerca
dandy (Registered) 23-09-2007 14:17

Aspettare significa dare modo al sistema di organizzarsi per difendersi e rinforzarsi.
Bisogna rompere questo meccanismo!
Poggesi (Registered) 23-09-2007 14:41

Questa potrebbe essere la strategia di MZ: farsi conoscere, radicarsi sempre più nei territori anche seguendo e commentando le mosse del movimento-Grillo, elaborando analisi, proposte e scenari di lunga prospettiva: evolverci in una coscienza critica e razionale dei fermenti sani della società civile, non abdicando con ciò alla nostra identità di movimento ideale, non disposto a farsi ridurre ad ancella del senso comune. Non vedo contraddizione tra dialogo meditato -e razionalmente fondato- e custodia della propria differenza ed identità.
s.o.s._serapide@virglio.it
Anastasio (Registered) 23-09-2007 19:43

Sono totalmente daccordo con tutti voi, e soprattutto con Dandy che con poche parole ha detto tutto.
Non possiamo stare alla finestra e a maggior ragione se siamo ancora pochi; dobbiamo dire e fare e movimentare la nostra area e la nostra base, altrimenti i Capataz del sistema trovano il tempo per riorganizzarsi.
E poi, sono completamente daccordo anche con Beppe Grillo, quella di realizzare in tutta Italia una rete di Liste Civiche in franchising,la ritengo una vera genialata!
Approvo inoltre, quello che dice nel finale del messaggio Alessio Mannino, e aggiungo anche che i Partiti (secondo il mio punto di vista) devono essere totalmente eliminati o AZZERATI, dato che NON rispondono più agli scopi (spesso lodevoli) per i quali sono sorti.
Dalla fine degli anni 60 ad oggi infatti, grazie ad una particolare strategia piduistica, quella relativa al famigerato PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA, sono stati comprati e resi insulsi tutti i direttivi dei medesimi, a vantaggio di una particolare classe di capitalisti rampanti in doppio petto!
E questo, spiega anche, i motivi per i quali spesso siamo soliti dire che: SIA CHE VADANO A GOVERNARE LE DX, SIA CHE CI VADANO LE SIN. NON CAMBIA MAI NULLA, É SEMPRE LA STESSA ZUPPA!
Questo accade, perché, avendo manutengoli eterodiretti in ogni angolo del nostro Parlamento, la P2 può decidere a proprio piacimento, quali siano le leggi che devono passare (vedi salva Previti) e quelle che devono essere bocciate o procrastinate all infinto. (vedi la lotta agli sprechi, quella contro i privilegi e quella contro gli Enti inutili) [sic!]
Molto cordialmente da Otello Martini
Kali Yuga (Registered) 23-09-2007 21:02

Notevoli gli sforzi di demonizzare Grillo. Il trombone Scalfari e Pansa sono riusciti a dire che Grillo e il suo movimento sono preoccupantemente simili agli esordi del fascismo. Il fatto è che molti esponenti dell'establishment si stanno preoccupando eccome.
lukaroma70@yahoo.it
epifaniog (Registered) 23-09-2007 22:15

Non si deve comunque perdere di vista lo scenario mondiale, altrimenti il rischio è di immaginare nuovi scenari politici italiani prescindendo dal quadro geopolitico ed economico mondiale.
Luca
antonello.molella@anarca.net
Molella (Registered) 24-09-2007 11:52

Rispondo al quesito finale dell'articolo.
No ai partiti? Sono d'accordo nella dimensione in cui saremo in grado di proporre un'alternativa valida e ben ponderata. Vagheggiare di massimi sistemi e della loro demolizione mi ha sempre "puzzato" di cerca del Graal, affascinante quanto inattuabile. Seppur sia importante la consapevolezza del funzionamento dei meccanismi politici ed economici, la ritengo una battaglia troppo impari. La scacchiera su ci possiamo muovere è relativamente limitata, e dobbiamo avere l'intelligenza kasparoviana di capire quali mosse fare e quando farle. E' sicuramente fondamentale che qualcuno come Grillo abbia dato fiato ad uno scontento strisciante, in un grande atto liberatorio di piazza. Vaffanculo si, ma ora mettiamoci davanti alla scacchiera.
vittoriodigiacinto@gmail.com
Di Giacinto (Registered) 24-09-2007 18:44

Mi sembra doveroso avendo seguito sin dall'inizio sia i vari meetup ed incontri Nazionali con lo stesso Grillo ed avendo seguito MZ dalla nascita del Manifesto di Massimo Fini replicare sul fatto che in piazza a Bologna vi erano giovani populisti o qualunquisti, siamo in tanti ci dobbiamo beccare anche questi, ma con questo voglio andare a difesa di tutti coloro che non lo erano ed in particolare a coloro che sono rimasti nelle città di appartenenza ed hano partecipato e raccolto le firme pensate a Roma sono state raccolte più firme di Bologna, personalmente vedo che nei meetup come in MZ ci sono persone che si informano a 360 gradi, che non sono conservatori per cui vogliono cambiare, molti di loro hanno come me letto Norberto Bobbio, Massimo Fini ed Alain De Benoist, no elenco altri per cui possiamo definire una parte dei più attivi dei due movimenti sono consapevoli della non sostenibilità di questo sistema e vorrebbero venissero applicate per fare un esempio la decrescita, per no parlare della truffa internazionale che va dal WTO alla Banca Mondiale al FMI ed all'emissione della moneta.Penso di aver fatto brevemente un piccolo qudro generale ora si tratta da ambedue le parti creare dei gruppi di lavoro e di controllo divisi per tematiche e zone in modo da risistemare ciò che no va.Un piccolo appunto su Massimo Fini, l'altra sera a Tolentino gli ho dato una copia di Resetnews (chiunque la volesse può richiederla alla mia mail)forse ci è rimasto male sul fatto che io non ho richiesto l'autografo e non avevo i suoi libri ma li ho già letti compreso il suo ultimo lavoro che ha detta sua è il suo ultimo libro, ne sono convinto e gli do atto che la vecchiaia è una brutta bestia ed io da 40 enne mi devo illudere almeno ancora per altri 20.Con affetto Vittorio
paolo_valdo@libero.it
Paolo (Registered) 24-09-2007 23:51

Io credo che in tutta la nostra società moderna (si fa per dire)si sia perso il senso della responsabilità individuale delle persone.
Concetti come il "buon padre di famiglia" del codice civile sono scomparsi; nessuno è più responsabile di niente in prima persona. La colpa è dei partiti, della società, delle istituzioni, della chiesa,etc...etc...; ma da chi sono fatte tutte queste cose se non da uomini ? Allora, non è forse l'uomo di adesso da abbattere ?

Cinque anni fa, (allora non c'era Grillo e nemmeno MZ) stufo di quanto vedevo intorno a me, decisi di forzare il mio carattere e di provare a fare qualcosa, a capire qualcosa, e lo feci col partito di Di Pietro, quello che più mi si avvicinava, seppur con i dovuti distinguo.

A distanza di cinque anni, qualcosa forse ho appreso e non credo che la soluzione sia quella di cancellare i partiti in se', ma di cancellare questa forma di partiti, che spesso non sono altro che la rappresentazione di un intreccio di interessi fra economia, politica, informazione, senza nessuna forma di controllo da parte del cittadino. E in più sono totalmente privi della forza propulsiva che veniva data loro un tempo dagli ideali, sbagliati o giusti che fossero, che faceva sì che anche i giovani partecipassero in maniera decisa e convinta.

Per quello che riguarda invece Grillo, è stato bravo mediaticamente a sfruttare il momento, ma a mio avviso resterà molto più credibile agli occhi di tutti, se si limiterà a fare solo il comico, magari di denuncia, ma solo il comico. Se invece saltasse lo steccato, ho paura che perderebbe molto del suo appeal e che anche nei meet-up crescerebbe la "fame di potere" che attanaglia l'Italia.





I
Solo gli utenti registrati possono inviare commenti!