Ultim'ora: tentato omicidio contro No Dal Molin

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Vicenza, 6 novembre 2007

News Global Project Vicenza

Lo avevano annunciato nei giorni scorsi.
Scaduto l’ultimatum di una settimana al Commissario Costa che chiedeva chiarezza sui lavori di bonifica iniziati nell’area dell’aeroporto, i cittadini del Presidio permanente contro il Dal Molin questa sera intorno alle ore 22.00 hanno iniziato i blocchi alle due entrate, quello civile in Via S. Antonino e quello Militare in Viale Ferrarin.
Mentre i manifestanti stavano raggiungendo uno dei due ingressi, c’è stata una grave provocazione. Una macchina è passata a grande velocità investendo dapprima una ragazza - rimasta fortunatamente illesa - e investendo violentemente un altro manifestante trasportato immediatamente in pronto soccorso.
I cittadini annunciano che da lì non se ne andranno ed hanno iniziato ad allestire i blocchi con tende e gazebo per passare la notte.


Comunicati Presidio No Dal Molin

Ore 22.17

Alcune centinaia di persone hanno iniziato pochi minuti fa il blocco delle entrate dell’ingresso dell’aeroporto Dal Molin di Vicenza. I blocchi hanno l’obiettivo di impedire i lavori di bonifica propedeutici alla realizzazione della nuova base militare statunitense.
Presidio Permanente

Ore 23.24

Provocazione gravissima durante l’allestimento dei blocchi all’esterno dell’aeroporto Dal Molin.
Un militare italiano di stanza all’aeroporto Dal Molin di Vicenza ha tentato di investire più manifestanti che si apprestavano ad allestire i blocchi degli accessi all’installazione militare vicentina.
Un manifestante è stato investito ed è ora all’ospedale di Vicenza.
Il militare, di passaggio con la propria auto, si è fermato e  ha poi deliberatamente accelerato dirigendosi verso i manifestanti e colpendone uno, per poi fuggire sgommando. Secondo l’avvocato che tutela il movimento No Dal Molin, dalle testimonianze raccolte sul fatto, l’azione è stata deliberata: si potrebbe perciò configurare il reato di tentato omicidio ed omissione di soccorso.
Il militare è attualmente all’interno dell’aeroporto Dal Molin. I manifestanti hanno chiesto alla Digos l’immediata identificazione del militare. Se ciò non dovesse avvenire si verificherebbe anche il reato di omissione da parte delle forze dell’ordine, che sono tenute all’identificazione immediata.
Presidio Permanente

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peppeschiazza@libero.it
peppeschiazza (Registered) 11-11-2007 17:47

ITALIANI CONTRO
Sono contrario all'ampliamento della base militare vicentina. Le basi servono solo agli USA, non all'Italia. Le basi Nato ed americane in Italia sono il retaggio della sconfitta italiana militare del 1945 (nonostante tutto l'ambaradan seguito all'armistizio dell'8 settembre 1943: creazione di 2 stati, guerra civile o Resistenza per taluni, cambio di alleanza, vendette, trattato di pace parigino del 1947 etc.. Avremmo potuto perdere la guerra in modo dignitoso, senza troppe giravolte, come fecero tedeschi e giapponesi), per cui siamo ancora un paese %u201Cvagamente%u201D occupato, democraticamente ovviamente. Di questa situazione ambigua fa fede il ritrovamento delle tante bombe di grosse dimensioni tutte "casualmente" site presso stazioni ferroviare o svincoli autostradali: significa, in termini spicci, che il territorio nazionale fu minato, molti italiani(!?) concordavano e sanno. Non è credibile altra ipotesi.
Gli italiani, dunque, dovevano essere di nuovo sottomessi, specie coloro che si ribellarono al potere massonico, di cui gli USA, da secoli, rappresentano la massima espressione mondiale (la stella a cinque punte, pentalfa, simbolo massonico, era ed è ben rappresentata sugli emblemi americani e sovietici). Ed il fascismo, in gran parte, si ribellò, coinvolgendo molti italiani nella rivolta, soprattutto alleandosi coi nazisti vessilliferi dalla croce uncinata, simbolo di un nuovo ordine (nelle intenzioni mondiale) nemico delle droghe e antagonista a quello massonico (dominato dalla narcomassoneria).
Il compito di sottomettere gli italiani riottosi è stato affidato alla Unione Europea e principalmente allo stato italiano, nel cui ambito un ruolo particolare giocano quelli che, per lavoro, hanno armi legali: militari ed agenti della sicurezza.
Costoro, educati allo scopo, credono di avere diritto di imporre ai cittadini (visti e trattati come sudditi dal potere statale) la loro volontà, anche attraverso atti criminosi, se gli ordini provengono, implicitamente od esplicitamente, dai loro superiori dello Stato che assicurano impunità.
Il sud fu liberato dai piemontesi nel 1860 e l%u2019Italia intera dagli Alleati. Ne paghiamo ancora le conseguenze, maggiormente nel meridione d%u2019Italia.
Cionostante bisogna denunciare ed opporsi tutte le porcate del potere, sempre. Però è bene sapere con chi e cosa si ha a che fare. Questo ho capito.
Auguri migliori al ferito. Forza e coraggio ai dimostranti. Saluti a tutti.
Giuseppe SCHIAZZA
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