Parallelismi apparenti

18 Agosto 2016

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Impressiona il parallelismo apparentemente perfetto fra l’attacco all’URSS negli anni Ottanta e l’attuale offensiva su molteplici piani contro la Russia di Putin.

 

Allora i finanziamenti occulti del Vaticano e della CIA al sindacato Solidarnosc permisero mesi di scioperi che misero in seria difficoltà il regime comunista polacco, satellite dell’URSS, e tutto l’Impero sovietico. Oggi manovre e finanziamenti non tanto occulti a favore delle fazioni ucraine anti-russe minacciano gli interessi vitali della Russia Allora i rifornimenti di armi alla guerriglia afghana e la creazione di un’internazionale islamica finanziata dall’Arabia Saudita e armata dalla CIA immobilizzarono l’Armata Rossa in una guerra lunga, costosa e logorante. Oggi la Russia è stata costretta, sempre subendo un estremismo islamico strumentalizzato dagli USA e dai loro alleati, a un intervento in Siria che potrebbe essere altrettanto costoso e problematico. Allora l’installazione dei missili Cruise e Pershing in Europa e i progetti di armamenti avveniristici costituirono una minaccia mortale per la sopravvivenza dell’l’URSS. Oggi una rete di basi vicinissime ai confini russi prospettano la possibilità di un primo colpo devastante in caso di guerra. Allora un’operazione saudita sul mercato del petrolio ne fece crollare il prezzo, con effetti catastrofici sull’economia sovietica. Oggi, sempre per iniziativa dell’Arabia Saudita, gas e petrolio scendono ai minimi storici sul mercato delle fonti energetiche, con conseguenze altrettanto gravi sull’economia russa. Allora furono imposte sanzioni col pretesto di punire la repressione in Polonia. Oggi sono imposte sanzioni col pretesto di reagire all’annessione della Crimea. Allora una propaganda sistematica demonizzava il regime sovietico. Oggi una propaganda altrettanto martellante usa tutti i pretesti, compresi i gay e le femministe, per demonizzare Putin. Allora il prestigio dell’URSS venne attaccato anche sul piano sportivo, con il boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca. Oggi viene fatto esplodere lo scandalo del doping sulla Federazione sportiva russa.

 

Allora la manovra concentrica ebbe pieno successo, fino a determinare il collasso dell’Impero sovietico. Oggi la storia potrebbe ripetersi fino alla rovina della Federazione Russa. Tuttavia le circostanze non sono mai identiche nei corsi e ricorsi della storia, nonostante le apparenze. Ci sono varianti che possono ricomporre le tessere del mosaico in un quadro ben lontano dal suo precedente.

Innanzitutto allora l’Occidente era in fase espansiva grazie alla nascente rivoluzione informatica, nella quale l’URSS si trovava in netto ritardo. Oggi la Russia è in recessione ma anche l’Occidente si dibatte in una crisi, economica e soprattutto morale, civile e demografica, che rende il suo modello meno allettante.

 

In secondo luogo allora il regime sovietico era ormai screditato agli occhi della sua stessa popolazione, che non credeva più alla propaganda di dirigenti privi di prestigio. Oggi Putin gode del sostegno della maggioranza della popolazione, per cui scalzarlo dal potere non sembra facile.

 

In terzo luogo, e questa è la variante di maggior peso, allora la Cina, preoccupata dall’aggressività del “social-imperialismo”, era praticamente alleata degli USA, tanto che gran parte dell’esercito sovietico era schierato ai confini col grande vicino asiatico. Oggi una Cina molto più forte di quanto non fosse negli anni Ottanta dal punto di vista economico e militare, è in ottimi rapporti di collaborazione con la Russia, costituendo così un blocco continentale difficilmente scalfibile.

 

Pertanto non è facile prevedere cosa possa succedere. Il finale potrebbe essere molto diverso da quello che vivemmo al termine degli anni Ottanta.

 

 

 

Luciano Fuschini

 

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