Diritto di guerra?

15 novembre 2007

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Nelle scorse settimane è stato arrestato un gruppo di sospetti terroristi islamici residenti in Italia. Quattro di loro (Mehdi Ben Nasr, Amor Hassine, Belhas Ben Ajmi e Chaouki Hadj) abitano a Reggio Emilia. Il loro avvocato, Vainer Burani (già difensore del leader del Pkk curdo Ocalan,  dell’imam Abu Omar e di Mohammed Daki) in questa intervista spiega l’assurdità e l’inconsistenza dell’accusa, che fa equivalere attività religiose legate alla fede islamica col terrorismo tout court.
Avvocato, di cosa sono accusati i musulmani arrestati?
Sono accusati di far parte di un associazione per delinquere che si proponeva il compimento di atti di violenza in Italia e all’estero con finalità di terrorismo, apparentemente legati all’organizzazione islamica Izb Ut Taharir Al Islami (Partito della Liberazione), gruppo politico diffuso in tutto il mondo islamico nato da una secessione in seno ai Fratelli Musulmani anni fa.
Si ritiene che abbiano cercato di mandare combattenti in Medio Oriente, in particolare Afghanistan e Iraq, e si pone come al solito il problema che gli inquirenti ritengono che sia terroristico combattere contro eserciti regolari.
Inoltre, pur se gli obbiettivi degli attacchi sarebbero stati solo militari, siccome in tali attacchi vi sarebbe stato il rischio di colpire civili, hanno ritenuto che ciò sia “terrorismo”, agganciandosi quindi alla sentenza della Cassazione (processo Daki) che stabiliva che è terroristico qualsiasi attentato che colpisca anche civili o forze militari non combattenti se non sei un esercito regolare, e che a suo tempo ribaltò la sentenza del gip Forleo.
La prova carico di alcuni degli accusati, l’unica in alcuni casi, tra cui quelli di Reggio, è una “prova” che lei ha denunciato come assurda: l’essere musulmani praticanti come elemento di colpevolezza. Può leggermi il capo d’accusa?
Sì, nella parte degli incartamenti in cui sono presentati i motivi delle indagini e gli elementi di prova vi è scritto: “i soggetti monitorati si sono evidenziati per lo spiccato fervore religioso dimostrato nella frequentazione dei 2 centri di aggregazione islamica di Reggio Emilia nonché attraverso le consuetudinarie preghiere attuate nel corso della giornata anche senza recarsi alla moschea”. Questo sarebbe l’elemento di prova “forte”, non un indizio, ma una vera prova. Gli inquirenti affermano subito dopo che ciò è segno del fondamentalismo islamico e integralismo religioso dei soggetti.
Per molti degli accusati questa è l’unica prova: l’essere musulmani praticanti di questi tempi è stato sufficiente per essere accusati di favoreggiamento del terrorismo.
Cosa pensa di ciò come cittadino e come avvocato?
Io penso una cosa molto semplice: che questa inchiesta come altre recenti stiano davvero mettendo in discussione alcuni cardini e principi fondamentali dello Stato di Diritto. Con l’uso che si sta facendo di alcuni articoli del codice penale stiamo andando verso una strada in cui chiunque per esempio dica di essere per un movimento popolare che va anche al di là delle elezioni è ritenuto un sovversivo. La Procura della Repubblica di Bologna ultimamente ha contestato l’aggravante di terrorismo a dei ragazzi che hanno fatto occupazioni di case sfitte e autoriduzioni del prezzo dei libri di testo. Dal punto di vista giuridico la situazione è da valutare caso per caso, ma io mi sono fatto l’idea che a carico di alcuni di loro non ci sia assolutamente niente. L’usare come prova l’essere musulmani non ha fondamento giuridico a mio avviso, o dobbiamo dire che esser musulmani è fuorilegge?
Questo fatto sembra sottintendere che oramai si stia arrivando, o forse si è già arrivati, all’equazione islam=terrorismo?
Temo che ci sia molto di vero in ciò che Lei ha detto. Abbiamo migliaia di islamici in Italia: a quali conseguenze potrebbe portare ciò sul piano della convivenza civile? A una conseguenza gravissima, perché questo sì che crea una guerra di civiltà, nel senso che chi non accetta la civiltà occidentale, sia islamico, sia un oppositore di questo sistema, finisce per essere considerato un nemico che va combattuto in questo modo. Io allora credo che sarebbe molto più onesto ammettere che ci consideriamo in guerra, e si applichi così il diritto di guerra verso il nemico col rispetto delle convenzioni e tutto il resto. Invece mi sembra molto ipocrita la situazione in cui vive il nostro paese, che dice che non siamo in guerra e tratta questa gente con un codice penale che non c’entra niente con la realtà dei fatti.
Questo caso è paragonabile al caso Daki, nel quale il gip Forleo assolse gli imputati accusati di reclutare attentatori suicidi per l’Iraq?
La Forleo aveva detto testualmente:“nella lotta contro un esercito, non si può considerare differente il lanciarsi con un camion carico di esplosivo su una colonna militare o bombardarla da 12.000 metri d’altezza”. Sono due azioni di guerra, quindi non possono essere considerate terroristiche, e visto che il nostro ordinamento punisce il terrorismo e non le azioni di guerra, ciò non può esser punito. Il gip aveva ribadito quello che dice la Convenzione di Ginevra, che ammette anche che possano essere colpiti civili durante attacchi a obbiettivi militari. La corte D’Assise poi andò oltre, dicendo che è terrorismo solo se si colpiscono esclusivamente i civili. Adesso invece, con la sentenza della Cassazione (in spregio alla massima istituzione che regola il diritto bellico), siamo al tornati al punto di prima, anzi molto peggio: pare che diventi terrorismo qualsiasi azione militare condotta da forze irregolari, come se solo un esercito regolare possa combattere.

Alessandro Marmiroli

Commenti
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Yapo (Registered) 16-11-2007 09:38

Faccio due osservazioni:
1. La popolazione č terrorizzata da attacchi terroristici. Ma quale terrorismo... Se in Italia ci fosse anche solo 1 aspirante kamikaze islamico fondamentalista, ci metterebbe 10 minuti ad organizzare una strage. Non serve dirottare aerei.
Un esempio? Prendi due bombole di gas, vai in un ipermercato al sabato pomeriggio, le metti nel carrello, entri, ...
Io ho molta pių paura di essere schiacciato da un TIR andando a lavorare la mattina.

2. Il mio vicino di casa č musulmano e mi ha spiegato quante volte deve pregare al giorno, il ramadam, le sue credenze, ecc. Ad un certo punto mi ha chiesto "Perchč voi non pregate mai durante il giorno? Avete un minimo di fede religiosa?"

Ragioniamo.
Leo (Registered) 16-11-2007 11:56

La popolazione č terrorizzata dagli attacchi terroristici per il bombardamento politico-mediatico sul tema. La schiavitų dei media č totale, la ragione non conta, provate a discutere su questo argomento con qualche tv-lobotomizzato, č impossibile.
lucher71@virgilio.it
Ale71 (Registered) 16-11-2007 14:32

Da leggere il libro di Robert Fisk "Cronache Mediorientali" per avere un'idea del terrorismo contro la popolazione civile che l'Occidente ha messo in atto con le due guerre in Iraq e con i vari embarghi che hanno colpito solo i poveracci. Senza parlare dell'uranio impoverito distribuito sul territorio del Kosovo e dell'Iraq che ha causato un aumento vertiginoso dei casi tumorali. Anche i nostri soldati malati di varie patologie tumorali ne sanno qualcosa... Aveva ragione George Bernanos a definire le "democrazie" dittature economiche e a preconizzarne la definitiva trasformazione in sistemi polizieschi e totalitari. Lo scriveva negli anni '20....
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