A ogni epoca le proprie fole

3 Settembre 2016

 

In una "Relazione " scritta e indirizzata al Governo pontificio alla fine del 1639, in cui si descrivevano i danni dettagliati del sisma che colpì Amatrice, Accumoli e la vallata del Tronto- gli stessi purtroppo duramente battuti dal cataclisma pochi giorni fa- si cercò di spiegare il terremoto come " Dio che purga e che castiga la gente dai mali", con annessa lista dei veri o presunti peccati mortali effettuati dalle popolazioni locali. Nell' epoca antecedente la teoria della tettonica a zolle, la secolarizzazione sociale, lo sviluppo della sismologia e in cui la Chiesa aveva il potere, con Bellarmino, di mettere il bavaglio a Galileo, dove la Bibbia era l' autorità per eccellenza, dove trascendente ed immanente, sacro e profano si mischiavano in una sola misura, tali asserzioni possono essere considerate sbagliate oggi ma non ingiustificabili  nella logica del tempo in cui vennero scritte, anche se rilette con quattro secoli di distanza. Risultano invece paurosamente incomprensibili e ingiustificabili le credenze del tutto postmoderne (non ricordiamo quale ecclesiastico disse la frase: "quando l'uomo cessa di credere in Dio, allora crede a tutto") che hanno alimentato polemiche interminabili in Internet, diffuse a regola d'arte su quelle sentine delle idiozie che hanno nome "social network" e le quali, col loro campionario di disinformazione, hanno svolto opera di sciacallaggio mediatico, che alla fine non è di certo meno grave dello sciacallaggio tout court tra le macerie di case smembrate. Abbiamo letto e visto di tutto, da notizie assurde che accusavano il Governo di aver abbassato la magnitudo Richter da 6.4 a 6.0 per evitare di accollarsi i danni, in base ad una altra notizia falsa in cui si dice che fu l'esecutivo Monti, dopo il terremoto del modenese, a stabilire tale iniqua normativa (cioè niente soldi se non si supera 6.0 Richter), tutto falso. False e taroccate le foto dei richiedenti asilo in aiuto a vigili del fuoco e forze dell'ordine, che "scavano, scavano senza sosta”: peccato si trattasse del terremoto di Haiti, gennaio 2010. Non meno grave il fenomeno dei "turisti da terremoto", con famiglie(!) pizzicate mentre si fanno i selfie da condividere sui "social"…che poi, magari, chi sa, daranno adito involontario a nuove bufale o falsità, le quali in momenti che dovrebbero essere di unione e concordia nazionale altro non fanno che disunire, polemizzare, intralciare, offendere la memoria dei morti.

 

Qua si impongono due considerazioni. Circa il proliferare di falsità prese per oro colato, si evince come oggi l'analfabetismo funzionale e la creduloneria siano ad un livello dieci volte più grave che ai tempi della "Relazione" del XVII secolo, in cui almeno gli scriventi, come già detto, si attenevano a fatti opinabili ma all' epoca non ancora confutabili e quindi presi per verità assoluta. Si dice che l'utente "internauta" sia, a differenza di stampa e TV, attivo e non passivo e che la Rete stessa sia un'arma a doppio taglio, capace di creare notizie tendenziose ma allo stesso tempo di sputtanarle. Disgraziatamente questo è vero solo per un numero ristretto ed elitario di utenti: la massa è un magma informe di pecoroni che segue il gregge per imitazione pura (lo sfogo "sgarbiano" di "capre!" suona, in tali casi, azzeccatissimo) e che per pigrizia mentale ed addormentamento del cervello causa overdose tecnologica nemmeno si prende la briga di informarsi, di pensare, di stabilire se le notizie, anche le più strabilianti, possano avere un minimo fondo di garanzia. La cosa triste è che questa povera massa anonima e dolente è formata, nella maggior parte, di persone che, leggendo le credenze dell'epoca sopracitata, fanno un sorrisetto di circostanza e di compatimento: poveri scemi, nel Seicento! A ciascuno il suo, a ciascuno le sue fole: nelle epoche preindustriali quella di Dio che "purgava come Sodoma e Gomorra" i mali dei contemporanei inviando i terremoti e che la Terra fosse immobile al centro dell' Universo; agli scaltri e sgamati nipoti dell' illuminismo invece la convinzione che tutto quello che viene postato sui social network, a prescindere da chi, da come, da dove, dalla fonte, dalla liceità o meno della teoria citata, sia Verità Incontrovertibile ed Assoluta: di pari passo, noi  diventeremo marionette manovrate e crederemo a tutte le idee, notizie, eventi che vorranno farci credere perché rilanciati dai social network e ci faremo docili schiavi consapevoli e volontari delle potenze invisibili che bramano al pensiero unico, alla mondializzazione, al controllo assoluto della popolazione, alla destrutturazione di riti, simboli, comunità e tradizioni in nome di un grande dio "Mercato". Se il progresso cerebrale umano va in questa direzione, ben lieti di scrivere ai quattro venti che la Terra è immobile e che aveva ragione Tolomeo. Risulta più comprensibile, infine, nelle sue ingenue considerazioni il relatore del 1639 che mille polemiche sulla prevedibilità o meno dei terremoti o altre cose stucchevoli. A ciascuna epoca, ripetiamo, il suo.

 

Simone Torresani

 

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